Uè Animali! Benvenuti qui in plancia col Cummenda in questa rubrica mensile di varietà dove viaggeremo back in time per goderci la libidine degli esordi di tutta la situazione videoludica. Ed è doveroso cominciare omaggiando quegli eroi che nel mai dimenticato 1983 diedero la spinta al business con la prima rivista italiana a tema video games, che fece nascere in tutti gli animali proletari dilemmi e paranoie terribili seconde solo al dover scegliere tra l’Alfone millenove o l’Aurelia spider. Ma cominciamo omaggiando un’altra operazione pionieristica, ovvero il programma che più di chiunque altro ha contribuito all’emancipazione del gentil sesso nel polverone della Seconda Repubblica, dando vita ad un’adunata di maiale brade ed elasticate pronte a cimentarsi in una nuova e redditizia categoria professionale: la Velina.
Sigla!
SUPERSESSO ‘83
Siamo nell’anno della nascita dell’internet, ovvero lo strumento che oggi ci permette di disquisire di poligoni e pixels comodamente dal nostro attico in via della Spiga, in compagnia di un Campari e della moglie di Jerry Calà. Ma a quei tempi il vùvùvù era ancora una sciccheria e l’animale proletario doveva far fronte alla svalutazione della Lira e sopportare il logorio della vita moderna, per evitare questi drammi si rifugiava nelle edicole della Stazione Centrale a sperperare i suoi risparmi inesistenti in volumi di pregio come Menelik o il rampante Supersex. Ed è proprio nel 1983 che la vita dell’animale proletario viene sconvolta dall’arrivo di una nuova e inattesa pubblicazione dal nome esplicito, ben più esplicito delle avventure di Gabriel Pontello e Marilyn Jess.
HERE COMES A NEW CHALLEGER! In edicola arriva VIDEO GIOCHI!
L’animale proletario dopo un istante di incertezza non ha dubbi: Video Giochi costa la metà rispetto a Supersex (2.500 Lire contro le ambiziose 5.000 Lire del “fotoromanzo delle porno-star internazionali”) e ha sulla copertina un X-Wing (pensavate che fosse finita con Star Wars? E invece il Cummenda colpisce ancora). Quindi, esaltato dalla prossima uscita del Ritorno dello Jedi l’animale decide di lasciare sugli scaffali “Supersex e l’Operazione Cervello” e puntare tutto sul mensile che promette “I trucchi dei campioni”. Quello che si troverà tra le mani è, come recita la copertina, “la prima rivista di Video Games – Computer – Giochi Elettronici”.
Pubblicata dal Gruppo Editoriale Jackson di Milano (of course!) Video Giochi prende ispirazione dalle riviste d’oltreoceano per generare una proposta editoriale inedita in Italia, trasformandosi nel Vangelo di tutta una comunità di appassionati che fino a poco tempo prima arrancava nei labirinti di Pac-Man e riusciva a sopravvivere solo attraverso i miseri espedienti del passaparola, dei ricatti e delle Cambiali.
Fin dalle prime pagine Video Giochi con la sua rubrica “Ready” si dedica a news ed anticipazioni, con notizie bomba come l’arrivo del Supercharger Arcadia da collegare all’Atari per riprodurre giochi su audio-cassette, in uscita contemporaneamente ad una killer application da non perdere: “Communist Mutants From Space”. Alieni satanici e comunisti attaccano la terra e Ambra ci aiuta a difenderci tifando per il Padreterno e il Cavaliere.
La rubrica non disdegna anche il cospirazionismo e i rumors che fan girare la testa del nostro Starfox Mulder peggio di un barrel roll, tra un articolo e l’altro si possono trovare infatti piccoli riquadri dove la Redazione suggerisce al lettore qualche nuovo trucco nella speranza di trovare delle cavie volontarie pronte a sacrificarsi per sperimentarlo:
“Abbiamo letto da qualche parte che è possibile avere un tiro di fuoco continuo in Space Invaders accendendo e spegnendo la consolle mentre si preme la leva “game reset”. C’è qualcuno disposto a provarlo e farci sapere se funziona? Vedete, non vogliamo rovinare il nostro VCS…”
Si procede poi con le analisi più approfondite sulle nuove uscite su console e portatili senza tralasciare la guida di sopravvivenza “Al Bar”, ovvero consigli su come investire i preziosissimi gettoni nei migliori cabinati e flippers per l’ultima partita prima dell’immancabile aperitivo. “Il posto della Posta” ci regala infine un romanzo epistolare involontario sulle origini della passione videoludica. Tra i frammenti di corrispondenza emergono scintille di speranza e aspettative le uscite dei mesi a venire, idee improbabili per nuovi giochi ma anche oscuri timori per un futuro apocalittico, come nelle parole di questo inquieto lettore:
“In pochi mesi si è assistito a un vero e proprio boom di interesse attorno ai videogiochi. Ma non c’è un po’ di follia? Tutti ne parlano: giornali, televisione… permettetemi di restare alla finestra un po’ dubbioso di fronte a quella che a me sembra un’esagerazione.
In fin dei conti si giocava anche senza video, no?”
L’entusiasmo che trasuda dalle pagine di Video Giochi è abbondante e la Redazione cerca di alimentarlo nel miglior modo possibile, trasformando addirittura una parte dei suoi lettori in futuri programmatori nelle pagine finali dedicate all’approfondimento tecnico “Di fronte al fatto computer”. Cosa dite? Vi manca ancora Supersex?
Insomma, conclusa la lettura l’animale proletario scende dalla pianta e diventa un vero e proprio uomo nuovo: lo Yuppie, ovvero il maschio alfa degli anni ’80. E’ ora pronto per affrontare alla grande le vacanze di Natale con los amigos e il cenone di fine anno con la mandrilla di Porto Recanati (ocio che è un po’ esosa).
“See you later!”