Sposerò Simon Belmont! (di Starfox Mulder)
Io non amo il cosplaying ma trovo le cosplayers niente male. La mia antipatia per quel mondo nasce da un signore di nome Simon Belmont. Ora voi direte “ma come, quel figo?” “Esatto!” vi rispondo io, perché se devo vestirmi in un modo che può ledere la mia dignità almeno fatemelo fare imitando un personaggio che davvero mi piace. Siccome è politica dei Bit-elloni non mostrare la nostra vera identità al fine di evitare che le fans ci saltino addosso mentre siamo, chessò, intenti a farci i beneamati mazzi nostri, fidatevi di me quando vi dico che fisicamente assomiglierei anche al figo citato sopra, ma quelle cosce… come stramin***a si fa ad avere cosce così? Anni di palestra? Magari sì, ma poi il resto del fisico risulterebbe proporzionato ed addio fisichetto longilineo.

Dal momento che non assomiglio affatto ad un disegno di Frazetta e piegarsi ad interpretare qualcuno meno carismatico di Simon Belmont non sarebbe accettabile, odio il mondo del cosplaying. Però amo Castlevania, quindi: SIGLA!
Trama:
La trama è sempre la stessa. Capito maledetti Fans sfegatati di Castlevania: “sempre la stessa”. Lo dico senza critica, tutt’altro, sono favorevolissimo a trame esili e funzionali per certi giochi e la serie di castlevania rientra ampiamente in quella categoria. Il conte Dracula (già ammazzato più volte da altri in videogames successivi in quanto a data di produzione ma antecedenti come collocazione storica) è risorto, semina terrore e toccherà al membro di turno della famiglia Belmont fargli sputare i canini. Simon è il protagonista di questo gioco come lo fu del primo e del secondo Castlevania per Nes ma qui scatta il colpo di scena: Super Castlevania IV è un titolo occidentale dato che in madre patria il titolo era lo stesso del primo capitolo per Nes. Come mai? Perché ne è il remake a 16 bit, ne più ne meno.

Per chi veramente non conoscesse questa serie, sappiate che i Belmont sono portatori di un oggetto capace di spaccare il così detto ad ogni sorta di vampiro o creatura demoniaca: la frusta!
Indiana Jones approvando, la nostra famiglia dal cognome francofono ma dalle origini ungheresi (se ben ricordo) si tramanda di generazione in generazione l’onere e l’onore di far da protagonista a questa meravigliosa saga e Simon, contati i remake, ne è il membro che si fa vivo più spesso.

Gameplay:
Castlevania è tutto gameplay. Un po’ platform, un po’ picchiaduro a scorrimento, il gioco permette di avanzare nelle due dimensioni, attraverso livelli che sfruttano la profondità del celebre chip Mode 7 del Super Nintendo, al fine di massacrare più nemici possibili, raccogliere power up come i potenziamenti per la frusta o le armi secondarie e giungere alla fine del livello di turno. Ogni tanto qualche boss, ogni tanto la possibilità di scegliere dei percorsi alternativi da percorrere ed in caso di morte una comoda password per ricominciare dall’ultimo livello giocato. Un classico fatto benissimo.
Super Castlevania IV arrivò presso che agli inizi del percorso vitale del Supernes e questo ne limitò lo sfruttamento delle risorse ma le novità introdotte erano tante che all’epoca c’era poco o nulla di cui lamentarsi. A differenza dei capitoli precedenti qui il protagonista può scagliare la frusta in tutte ed otto le direzioni del pad, ha una precisione di movimento incredibilmente migliorata e dopo poco vi darà davvero soddisfazione vedere quanto sarete migliorati nel comandarlo. Per chi conoscesse il livello di frustrazione a cui i Castlevania sottoponevano il giocatore qui ha da stare tranquillo: è nettamente mitigato!

Grafica e Sonoro:
La grafica è il neo del gioco, lo dico subito e mi tolgo il dente. E’ bella, varia, colorata ed un netto passo avanti rispetto al passato ma, come accennai sopra, le potenzialità della console sono state davvero poco sfruttate. All’epoca sembrò un prodotto eccellente ma paragonato a ciò che venne dopo (soprattutto Vampire’s Kiss) bisogna ammettere che la vecchiaia non le ha giovato come al Macallan.

Discorso opposto merita il sonoro. Il Super Nintendo aveva un gran chip sonoro, la serie della Konami aveva una grandissima colonna sonora ed il connubio di sti due elementi ha creato la magia. Non vi annoieranno mai, al contrario, ogni pezzo servirà a caricarvi e spingervi a rigiocare il livello in cui sarete appena morti male più e più volte con la tigna di chi sa d’esser morto per causa propria e la motivazione di un sedicenne metallaro al concerto dei Manowar.

Longevità:
Raccogliendo opinioni in giro si sente spesso dire che questo è un gioco facile. Vero, se paragonato agli altri giochi della serie. Falso, se confrontato all’offerta media del periodo. Non vi ci vorranno mesi per affinare le tecniche utili a portare a conclusione l’avventura di Simon ma subito dopo avrete voglia di rifarlo e rifarlo ancora. Rigiocabilità alle stelle dal mio punto di vista, tant’è che si tratta del gioco che maggiormente mi ha entusiasmato nella fase di training antecedente alla nostra video soluzione. Sì gente, ormai ve l’ho spoilerato quindi andiamo al punto: il prossimo video dei Bit-elloni verterà proprio sulla soluzione di questo grandissimo capolavoro del passato.
Ne consegue che se siete particolarmente preoccupati che il genere vi risulti ostico state tranquilli: anche stavolta vi portiamo per mano.

Reperibilità/Come cacchio ci gioco:
Cascando tra il male ed il malissimo. Qui i prezzi sono alti amigos, che si tratti di versione pal, ntsc o jap non c’è differenza. Potete risparmiare sul loose (solo cartuccia) ma comunque difficilmente scenderete sotto le 50€: inaccettabile! Potrei (e forse un giorno lo farò) scrivere per ore sulla scorrettezza del mercato del retrogaming attuale ma resta il fatto che pagare un gioco sopra i 30€ lo trovo moralmente sbagliato e lo dico sul serio. Sorpassando per stavolta la pratica dell’emulazione andiamo a cogliere la mela lanciataci da Nintendo stessa: il gioco gira su Virtual Console.
Io non sono fan delle nuove console Nintendo (wii e wiiU) come d’altra parte non sono fan di nulla uscito dopo il 2005, eppure la sua linea di retrogaming a pagamento mangia in testa un po’ a tutti. 8 euro e passa la paura.

Concludendo:
E’ uno dei migliori Castlevania di sempre, che è una delle migliori serie di videogames di sempre…serve altro?

Citazione:
“Wild Boys always shine”
(Simon Le Bon)