Ovvero: Hai giocato una vita a basket come se non ci fosse un domani e ti stroncano la carriera con un gioco di merda.
Michael Jordan lo conoscerete no? No? Chiudetevi le dita nella porta per punizione.
Se come me, avete una trentina d’anni e vi piace il basket e i videogiochi, non potete non aver sentito parlare di questo titolo. Io l’ho bramato come poche altre cose al mondo e, quando iniziai a vedere le primi immagini sulle riviste dell’epoca salivavo come un cammello. Già perché all’epoca, dovreste ricordarvi che Michael non compariva in NESSUN CAZZO DI GIOCO DI BASKET. Già, non so bene il perché ma non aveva mai concesso i diritti alla sfruttamento della sua immagine. Alla fine si è deciso con sta merdata. Se qualcuno di voi scopre perché, per piacere mi contatti.
Si sa, quando una cosa va forte, ci fai le magliette, ci fai gadget (non avete idea di cosa non ho visto qua negli states con sopra il logo di Star Wars…) ci fai i film… e purtroppo, a volte, anche i videogiochi. Prendiamo ad esempio per un solo istante Shaq-Fu… solo un istante. Come dite? Non esiste nessun gioco chiamato Shaq-Fu? Forse avete ragione, il negazionismo in questi casi è necessario, ma per essere persone migliori bisogna anche far fronte alle cose brutte della vita.

Trama:
EH?
No dicevo, il Signor Dottor Maximum Cranium fa sapere al nostro Eroe di aver rapito i suoi compagni di squadra recapitandogli un messaggio scritto su una palla da basket. Eh già.
Dovrà quindi destreggiarsi tra mille peripezie per riuscire a salvare i propri amici, rinchiusi in una prigione sotterranea.
Se avessi dovuto scommetterci, avrei fatto ALL-IN su “se ne sbatte e continua la sua vita”, ma avrei perso tutto. Michael prende e va a salvare la squadra. Da qui si ritroverà, non so come, in un ambiente super ostile, decrepito e cadente. Dovrà affrontare zombie, ragni con al posto della testa una palla da basket e altre cazzate del genere.
Game Play:
Frustrante. No davvero i comandi sono una roba da denuncia.
Comunque, sebbene il miglior giocatore di basket del mondo, al tempo sbarellò e andò a giocare a Baseball in una minor League, non affronterà i nemici a colpi di mazza. Ma con la cosa che sa maneggiare meglio, la palla a spicchi.
Il gioco si presenta come un classicissimo platform. Avremo a disposizione una serie infinita di palle da usare come arma contro i nemici e di vari “Power-Up” come la palla infuocata e la palla boomerang. La prima infliggerà maggior danno, la seconda… devo spiegarvelo davvero?
Come detto affronteremo ogni sorta di creatura bizzarra tutto a suon di pallonate.
Lo scopo sarà trovare diverse chiavi in giro per gli stage, in modo tale da poter aprire le prigioni dove sono rinchiusi i nostri compagni di squadra.
Grafica e sonoro:
A onor del vero, le animazioni di Michael nel gioco sono davvero spettacolari per il tempo. Si parla di epoca a 16 bit. A volte le movenze del nostro sono talmente ben fatte che vi viene voglia di saltellare qua e la per gli stage senza senso e schiacciare nei vari canestri disseminati in giro, per aprire porte e azionare meccanismi. Col passare del tempo diventa più gratificante del gioco stesso.
Le musiche poi, per quanto ripetitive, riescono bene a immergere nelle atmosfere cupe e “postapocalittiche” del tutto.

Longevità:
Poca. Nel senso, per portarlo a termine ci vogliono un paio d’ore. Ma se riuscirete nell’impresa, dubito fortemente che vorrete rigiocarci una seconda volta. Almeno, io, che sono fan di Michael… proprio non ce l’ho fatta.
Reperibilità/come cacchio ci gioco?:
Per SNES, la cartuccia senza scatola sta più o meno a una decina di euro.
Ovviamente si sale di prezzo se c’è la custodia. Ne ho visto uno incelofanato mai aperto a 80 euro. Ma con la stessa cifra ci portate fuori la/il morosa/moroso (pizza e cinema). Non so… io preferirei.

Concludendo:
Michael, con tutti i giochi di basket e tutte le possibilità che avresti avuto in quegli anni di far sfruttare la tua immagine in modo degno, hai scelto proprio il peggiore. Ci propria un pataca.
Il gioco si lascia giocare, per carità, non è il peggiore dei platform in circolazione, ma fidatevi, essere fan di His Airness aiuta. Se non siete anche solo minimamente avvezzi alla palla a spicchi, lasciate perdere, risparmiatevi l’agonia.
Mystical Tango