Swordquest Contest

Ovvero: Storia dell’evento videoludico più figo della prima era! (di Starfox Mulder)

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Venghino siorri et siorre venghino. Oggettistica del valore complessivo di 150.000$ solo per voi che smanettate con il vostro Atari VCS.

Antefatto:

Nei primi anni 80 l’Atari andava così bene che i programmatori che lavoravano per essa si sentivano di aver trovato il lavoro dei sogni ad appena vent’anni. Sfornavano capolavori, si sballavano di varie droghe direttamente sul posto di lavoro, venivano tenuti in altissima considerazione dai titolari e lo stipendio non era affatto male…no un momento, quelli erano gli anni 70 con Bushnell, negli eighties di Kassar la pacchia era già finita per i dipendenti ma comunque Atari guadagnava milioni e milioni di dollari grazie a loro, quindi si poteva permettere di tutto e ad un certo punto lo fece. Senza andar a scomodare (in questa sede) tutta la vicenda di E.T., quest’oggi vi racconterò del più figo contest lanciato ai videogiocatori dell’epoca.

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Unico screen del (primo) gioco che vedrete in questo articolo.

Il nonno:

Adventure uscì nel 1979 ed è considerato il primo videogioco d’avventura della storia. Roba del tipo che tutti i vari Zelda, Fallout e Skyrim vari dovrebbero solo inchinarsi al loro progenitore. Il gioco vendette tantissimo ed a parte essere ricordato per il primo easter egg videoludico della storia (tramite una serie di azioni piuttosto strane che avremmo dovuto far compiere al nostro personaggio c’era la possibilità di sbloccare una stanza segreta contenente il nome del programmatore, cosa che Atari vietava fino ad allora di pubblicare nei propri prodotti) ad un certo punto era evidente che se ne sarebbe dovuto fare un seguito.

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Quattro reliquie vere per quattro sfide di fantasia.

Adventure 2 avrebbe dovuto veder la luce nel 1982 ma poi in Atari si dissero: “Hey, perché non farne direttamente 4 giochi collegati da loro e pubblicizzati da un contest in cui metteremo dei mega premi in oro e gioielli?” La risposta fu: “Ottima idea, facciamolo!” Sigla.

The Ataris gente, li trovate sulla Treccani alla voce “Vilipendio di Cadavere”.

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Gioco, scatola, Comic book, Manuale e opuscolo per la sfida.

I giochi:

Swordquest è il titolo che avrebbe unito le quattro opere videoludiche ma a tenerli collegati c’erano altri componenti. Ogni episodio avrebbe riportato il nome di uno dei quattro elementi , una struttura basata su una differente filosofia, un fumetto della dc comics (scritto da gente del calibro di Roy Thomas e Gerry Conway nonché disegnato da George Perez e Dick Giordano…per i non addetti ai lavori si tratta di gente che ha creato i fumetti di Conan il Barbaro o maxisaghe come Crisi sulle terre infinite) che narrava le avventure dei gemelli protagonisti dell’intera campagna ed un poster.

I giochi nell’ordine erano: Earthworld, basato sui dodici segni dello zodiaco in un periodo ampiamente antecedente le avventure di Pegasus e soci; Fireworld, basato sulle Sephirot della cabala ebraica a sua volta antecedenti il pendolo di Foucault; Waterworld, basato sui chakra della tradizione tantriche in un periodo in cui l’orribile film di Kevin Costner non era manco stato ipotizzato ed infine Airworld che non uscì mai a causa del crollo del mercato videoludico.

Sì, ok, vi ho spoilerato come finirà questa storia ma dato che prima ho parlato di 1982 i più furbi di voi avevano già intuito che ci si trovava sull’orlo del baratro che sarebbe sopraggiunto da lì a breve.

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Con un uso infame del fotoritocco vi mostro due parole scovabili nel comic book di Swordquest: Earthworld

Il Contest:

Ma sta benedetta sfida in cosa consisteva? Vi anticipo che di quattro giochi solo i primi due videro completarsi il rispettivo contest dato che waterworld uscì al tramonto della console e ne vennero distribuite pochissime copie mentre addirittura Airworld non vide mai la luce sebbene girino da allora leggende urbane in merito al fatto che qualche programmatore ne possieda la rom. Comunque sia Earthworld fu il primo gioco a vedere la luce nell’ottobre del 1982 e la sfida si svolse in questi termini:

Nel gioco e nel fumetto annesso erano presenti svariate parole nascoste che andavano scovate con attenzione. Nella seconda di copertina del fumetto vi era inoltre una descrizione della trama contenente due parole scritte in un colore differente: “Prime Number” (numeri primi). Solo otto dei circa cinquemila partecipanti al contest capirono che tale messaggio subliminale significava che toccava scremare, tra tutte le parole raccolte, solo quelle il cui numero di lettere che ne componevano il termine era compresa nei numeri primi.

Cinque parole in tutto, da segnare su un tagliandino presente all’interno della confezione e da spedire ad Atari. Gli otto eroi vennero invitati alla sede dell’azienda e lì dovettero sfidarsi giocando ad una versione modificata del gioco e raccogliere quante più parole possibile in 90 minuti. Il vincitore fu Steven Bell che si portò a casa il “Talismano della penultima verità” (un medaglione di forma ottagonale tutto d’oro a 18 carati con incastonati 12 diamanti e le 12 pietre tradizionalmente abbinate ai vari segni dello Zodiaco. Al centro del talismano c’era anche una spada d’oro bianco. 25000$ di valore all’epoca).

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Il segreto dei numeri primi.

Fireworld vide un evoluzione leggermente diversa. In questa occasione molte persone riuscirono a trovare tutti gli indizi, tuttavia la Atari già per il precedente contest aveva stabilito come regola che i partecipanti alla finale fossero massimo 50. Fu quindi richiesto a tutti coloro che avevano ottenuto il diritto di partecipare di rispondere a delle domande relative al gioco, e di scrivere cosa gli era piaciuto particolarmente; valutando le loro risposte i responsabili scelsero i 50 finalisti e tra di loro la vittoria andò a Michael Rideout che si portò così a casa il “Calice della luce” (un calice in oro e platino incastonato di giada verde, perle, diamanti, quarzo, rubini e zaffiri. Anch’esso, come del resto in teoria tutti gli altri premi, del valore di 25000$).

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Steven Bell mostra la sua pensione.

Waterworld in realtà iniziò il contest ma solo più avanti venne annullato ed i 15 finalisti risarciti con 2000$ a testa.

E gli altri premi?

Michael Rideout e Steven Bell, i possessori delle prime due reliquie testimoniarono di aver visto personalmente tutti i cinque pezzi nel momento in cui vennero insigniti del titolo di campione del rispettivo contest ed inoltre numerose foto ne attestano l’esistenza. Cinque reliquie in tutto, dal momento che oltre ai premi che avrebbero dovuto andare ai vincitori del contest per Waterworld, la “Corona della vita” (in oro con incastonati diamanti, zaffiri, rubini, acquamarine e tormaline), e Airworld, la “Pietra filosofale” (un grande frammento di giada bianca custodito in uno scrigno d’oro tempestato di diamanti, smeraldi, rubini e quarzo) c’era pure il premio finale, il più costoso e ricco.

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Un sobrissimo Michael Rideout che ha appena svuotato più volte la sua nuova coppa.

 

Nell’idea originale infatti, alla fine dei 4 contest legati ai relativi giochi, i possessori delle reliquie si sarebbero dovuti incontrare e sfidare per ottenere la “Spada della magia finale”, una spada con lama in argento ed elsa in oro, con incastonate pietre preziose, del valore stimato in 50.000$.

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Una foto sgranata e scattata chissà dove basta e avanza per alimentare il mito!

Non essendoci mai stata tale sfida i due eroi vennero comunque ricompensati, da un Atari in pessime condizioni economiche ma tantissimo onore residuo, con 15000$ ciascuno come indennizzo.

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Nel 1983 Swordquest:Airworld viene ufficialmente cancellato e Bionic Cummenda smette di farsi allattare al seno. Un coincidenza? Io non credo!

Ma dove sono oggi tali reliquie?

Qui si potrebbe passare tutto il pacchetto a Mistero ma preferiamo la versione più diffusa in rete, derivata dalla testimonianza di alcune persone che affermarono di aver visto la Spada della magia finale appesa nel salotto di Jack Tramiel, l’uomo che ha acquistato la Atari dopo la crisi del 1983; se la cosa fosse vera sarebbe auspicabile che il soggetto sia in possesso anche delle altre due reliquie ma di questo non sapremo mai davvero nulla dato che il buon Jack si rifiuta di confermare o smentire alcun che.

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Nota in calce: si ringrazia Simone Guidi per la correzione sul passaggio di gestione ai vertici Atari.


3 risposte a "Swordquest Contest"

  1. Ho sentito spesso parlare di questo contest ma non ho mai approfondito. Sapevo soltanto che alla fine non venne portato a termine nei modi e nei tempi programmati ed Ernest Cline lo considera un caposaldo della sua esistenza. Grazie per la delucidazione.
    P.S. Tramiel è sempre stato un taciturno, ora oltre che zitto è pure dimagrito. Vedessi ora com’è dimagrito. Fa impressione!

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