Questa è una Post-Recensione! (di Starfox Mulder)

“Qualcuno è post senza mai essere stato niente” cantava l’emiliano, mentre in Panzer Dragoon c’è tanto post. Post-apocalisse, Post-shoot’em up in 2d, Post-er di Moebius. Siccome di post-minchiate ne sentirete a più non posso in questa rece vado a cominciare con una premessa: a me la serie di Panzer Dragoon piace da matti ed il secondo capitolo ne è il miglior esponente….sì, ok, tra gli shooter si intende!
Sigla.
I Manowar post-i un po’ come se avesse senso.
Trama:
Dopo esservi goduti la storia di Panzer Dragoon Saga, seguito del primo Panzer Dragoon, ora vi beccate il prequel, ed il tutto senza passare dal via. Questa volta la trama è meno articolata rispetto al capitolo RPG (grazie al …) ma sufficiente a motivarci sin da subito. Il gioco si apre con un bel filmatozzo in cui scopriamo il nostro giovane protagonista, Jean-Luc Lundi, imbattersi in un cucciolo di Coolia mutato, con delle ali attaccate alla schiena. Nell’ambientazione di Panzer Dragoon tutto è in rovina, un clima di angosciante post-apocalismo (vediamo se la Crusca me lo passa) ci ricorda che una vecchia guerra ha ridotto gli esseri umani a dei sopravvissuti riuniti in piccole tribù. Nella tribù di Lundi in particolare, i suoi coetanei son tutti dei post-bigotti pronti ad ammazzare ogni Coolia (post-cavalcature) mutato perché poi se si fa un eccezione gli altri arriveranno con i barconi signora mia. Jean-Luc se ne frega, prende il cucciolo, lo nomina Lagi e lo tiene nascosto dal post-salvini di turno per alcuni anni. Qualche anno dopo Lundi è cresciuto e con lui anche Lagi che per quanto sia diventato cicciotto e ben cavalcabile non è ancora in grado di volare …ma di sparare laser sì. Già, perché le cavalcature della serie sparano sempre dei gran laser e la cosa verrà comoda proprio durante una scampagnata all’aperto dato che una nave simil dirigibile chiamata Shelcoof arriverà con l’intento di uccidere Lagi proprio al villaggio di Lundi. Non trovandolo, la nave capitanata da tale Sestren, penserà male di radere al suolo villaggio e bigotti annessi. Lundi e Lagi a quel punto si trovano ad avere una sola possibilità: scappare a piedi.

Gameplay:
Ad inizio gioco Lagi non vola quindi ci toccherà gironzolare a piedi ma niente paura perché più avanti il problema si risolverà ed il gioco inevitabilmente si farà molto più tosto. Panzer Dragoon è uno sparatutto su rotaia, il che significa che il percorso che il vostro Lagi compira non lo potete decidere voi…non del tutto almeno. A parte le piccole manovre lungo il tragitto per evitare di andare a sbattere contro una colonna o un pietrone, questo secondo capitolo si differenzia dal primo per tre principali caratteristiche e la prima di cui vorrei parlarvi sono i percorsi alternativi. Non troppi a dire il vero (scordatevi Starfox) ma sufficienti a creare una buona rigiocabilità extra. Lungo il percorso comunque potrete sempre spostare la visuale di Lundi (tasti L ed R) per guardare nelle quattro direzioni, così da mirare e colpire eventuali nemici intorno a voi. Si spara con il tasto A(o B o C), mentre con il tasto X(o Y o Z) si da potenza alla seconda novità della serie: le Super. C’è una barra che si ricarica durante il gioco e potete svuotare quando volete semplicemente schiacciando il tasto X e dando il via ad un inferno di laser che innonderà tutti i nemici su schermo. Potentissimo attacco ma da adoperarsi con saggezza per non rimanere a secco. Ultima post-novità di questo titolo: l’evoluzione di Lagi. Il draghetto partirà per tutti nella medesima forma ma, a seconda di come giocherete la vostra partita, evolverà in maniere differenti.

Grafica e Sonoro:
Prendete Panzer Dragoon e pimpatelo allo sfinimento spremendo la console al più possibile ed eccoci arrivati a questo capitolo. Fluido, colorato, vario e piacevole in ogni momento. Se poi siete comunque allergici ai poligoni troppo evidenti dell’epoca a 32bit tenete conto che gli effetti di luce di molti scenari vi faranno passare in secondo piano la spigolosità delle texture Saturn. Il sonoro è anche stavolta evocativo e coinvolgente quindi pronti a scaricarvi l’OST ed usarla per le sessioni di D&D con gli amici…rigorosamente scatola rossa.

Longevità:
Sei livelli di gioco con differenti difficoltà selezionabili fanno sì che il gioco possa essere concluso in un oretta di gioco filata, ovviamente dopo essersi un po’ impratichiti con i comandi ed i passaggi più ostici. Così corto insomma? Sì, è uno shooter, però qui hanno messo diversi motivi per rigiocarlo, in primis i percorsi alternativi ed in secundis la ricerca di tutti gli upgrade per evolvere al massimo Lagi. A ciò aggiungiamo che il gioco è divertentissimo e vi verrà voglia di giocarci ancora ed ancora solo per la goduria di laserare tutto e tutti.

Reperibilità:
Potrebbe trattarsi del gioco che ho visto oscillare maggiormente sulle aste online. L’uomo dotato di più culo che anima se lo porterà a casa con 20€ ma dato che tu (sì, dico a te che leggi) non sei quell’uomo, tieni conto che potresti trovare cifre anche superiori a 60€. Secondo me vale la regola dei 30 da me inventata un paio d’anni fa: “se costa più di 30€ è roba da Cummenda”; ergo tenete duro e battete i vari mercatini finché non lo trovate a quelle cifra.

Concludendo:
E’ con buone probabilità il miglior Shooter per Sega Saturn. Molti storceranno il naso urlando Radiant Silverguuuuuuun, mentre qualcuno più fighetto dirà Dodonpachiiiiii (gli scocciatori allungano sempre le ultime vocali) ma state a sentire un agente del F.B.I. e cominciate da questo.

Citazione
“You take a dragon to flight school – he takes you to battle school”
Sul retro della copertina del gioco.