Non entrate in questo Dojo #6

Broforce

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Anche se siamo nella settimana degli sparatutto astronavi/aerei/bullet hell, vorrei parlarvi di questo giochino davvero piacevole da leccarsi le orecchie.
Ormai l’avete capito che sono la voce fuori dal coro della combriccola. (Leggi “Lo stronzo”)
Basilarmente perché non sapevo su cosa basare il mio articolo mensile, non essendo il genere di cui sopra il mio punto di forza. Poi oh, si spara anche in Broforce, non rempete i coglioni. Poi il Dojo è mio e lo gestisco io.

Deligatissimo.

Prima di tutto, perché Broforce. Chemminchia vuol dire?
In parole povere: nel Paese che chiamano Stati Uniti d’America, usano chiamare “Bro” (Da brother, fratello) quelli che noi, nel nostro amatissimissimo stivale chiameremmo “Tamarri”.
Broforce infatti, è una TAMARRATA SENZA EGUALI. La cosa che lo rende diverso dalle altre tamarrate come  Call of Duty, Battlefield e tutte le altre MERDATE a cui giocano i giovani d’oggi, è che Broforce è volutamente tamarro.
Vuole rendere omaggio al cinema e a tutti i Badass dei film anni 80/90.
Nel gioco infatti impersoneremo svariati personaggi che dovranno, come nel più classico dei plot americani, sconfiggere una stregua di terroristi che vogliono attentare alla tanto millantata Libertà del paese a stelle e strisce.
I personaggi sono liberamente ispirati ai vari Rambo che diventa Rambro, Commando che diventa Brommando, Snake Plissksin che diventa Snake Broskin, Robocop che diventa Brobocop e così via.

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Foto di famiglia. Dite “Napaaaaalm”

L’omaggio ai vecchi sparatutto a scorrimento orizzontale come Metal Slug e compagnia cantante è abbastanza palese. L’unica differenza è che qui c’è più tamarria.

Il gioco è stato sviluppato da  Free Lives e pubblicato da Devolver Digital, grazie ad una “Game Jam”. Che cos’è una Game Jam?
Presente una Jame session? Dove vari musicisti imbracciano gli strumenti e iniziano insieme ad improvvisare? Ecco. È una sorta di brainstorming in cui vari nerd, tra cui sviluppatori e game designer buttano giù idee. Direi esperimento riuscito.
Il gioco uscì prima per pc Windows, MAC OS e Linux, per poi essere rilasciato anche sullo store di PlayStation Network. Quindi non avete scuse per non giocarlo. È anche super economico. Io però che c’ho il braccio cortissimo l’ho scaricato quando era gratis sul PSN. Fatico ancora tantissimo a sborsare soldi per dei files. Sono ancora super attaccato al supporto fisico. Ma questo è un mio problema, di cui eventualmente mi sbarazzerò a tempo debito.

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Ah, ve l’ho detto che si può giocare anche in multiplayer? Eh niente… si può giocare in multiplayer.
Ci sono due modalità. Una da vero Bro, l’altra un po meno.
Nella prima assieme ai nostri amicicci (fino a 4) potremo affrontare i livelli in cooperativa.
Ma bisogna essere dei veri Bro per non morire ogni tre secondi. Già, perché ogni azione del nostro personaggio potrà mettere a repentaglio la vita degli altri. Occhio a sparare a più non posso perché ogni livello è costellato di trappole, bombe, barili esplosivi e tante altre belle cosine.
La seconda modalità è il classico “Versus” dove i giocatori dovranno fare del loro peggio per avere la meglio sull’avversario.

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Esplosioni ne abbiamo?

Nei miei articoli parlo prevalentemente di roba moderna. Perché seppur di solito sono portato a pensare che il futuro dei videogiochi sia fottuto, grazie ai gusti merdosi dilagati ultimamente, penso che qualche mosca bianca sia rimasta. Ci sono ancora sviluppatori e game designer in grado di farti divertire grazie all’innovazione delle idee e alla giocabilità di un videogame, anziché con la grafica smodata e tutte quelle feature online.
Non so se il trend potrà cambiare nel futuro prossimo. Non credo. Penso che dovremo aspettare che tutti questi stronzi che dettano le leggi di mercato, si stanchino di giocare.
Magari quando avremo 50/60 anni, torneremo a giocare con la stessa passione di quando ne avevamo 12. Per il momento, godiamoci le poche perle di cui disponiamo. L’età dell’oro tornerà… un giorno.

Mystical Tango
tango


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