Confondere gli occidentali senza una ragione precisa. (di Mystical Tango)
Così, con un filo di gas, vado ad aprire la settimana “jrpg” della combriccola dei Bit-elloni. Questa cricca internazionale formata da tre elementi di spicco della scena nerd-core romagnola. Amanti del buon giuoco, della piada e di un’altra cosa che purtroppo si fatica a rimediare.
Ma bando alle ciancie.
Oggi vorrei presentarvi Final Fantasy VI. Si sarebbe da parlare per ore su come inizialmente in occidente sarebbe dovuto essere chiamato Final Fantasy III, ma lascio a voi e alle vostre “googling skills” il piacere.
C’è da dire che in verità avrei voluto recensire Golden Sun (GameBoy Advance), ma dopo un breve meeting aziendale ci siamo resi conto che è stato pubblicato nel 2001; e noi ci siamo ripromessi di trattare solamente giochi pre-millenium bug. Percheè a noi i giochi dopo il 2000 CI FANNO SCHIFO!!!!
…anche se ultimamente sto giocando ad Uncharted 4 e me lo sto godendo non poco. Ma non ditelo in giro.

Trama:
Circa mille anni prima degli eventi narrati nel gioco, tre entità conosciute come la “Warring Triad”, iniziarono un conflitto che ebbe degli esiti devastanti, rilasciando energia magica per tutti i continenti. Tale energia afflisse anche gli essere viventi dei continenti, che venivano poi usati nella loro guerra come soldati.
Le tre entità però, realizzarono quello che avevano provocato e decisero di porre fine alla loro guerra. Scelsero quindi di trasformarsi in statue e chiesero agli Espers (così nel gioco si chiamano le creature dotate di poteri magici) di portarli in un luogo lontano dagli esseri umani, in modo tale che potessero ricostruirsi una vita, senza il fardello della guerra che avevano provocato.
Questo avvenimento, col passare degli anni diventa leggenda e nel frattempo, gli esseri umani ricostruiranno una propria società, basata sulla scienza e la tecnologia.
Poi, mica può filare tutto liscio per sempre. 18 anni prima che il gioco abbia inizio, la barriera che divideva le statue della Warring Triad e i loro Espers, si assotigliò, cosicché Emperor Gestahi, imperatore di una dittature di quelle brutte brutte, riuscì a sfruttare l’energia magica della Warring Triad per scopi bellici. Riuscì infatti a progettare un’arma che fondeva enerigia magica e tecnologia.
Oh poi basta, mica vorrete sapere anche come va a finire…

Gameplay:
Per molti, me compreso ultimamente, lo ammetto, è un tasto dolente. Si tratta del tipico jrpg con ore e ore di esplorazione, apprendimento, progressione, salite di livello, equipaggiamento di armi e combattimenti a turni.
Per altri, me compreso qualche anno fa, è la quintessenza del videogioco. E infatti, oggettivamente lo è.
Avremo l’esperto d’armi, quello capace di utilizzare la magia, chi sa rubare abilmente, insomma, un cazzo di RPG con annessi e connessi.
Per quanto mi riguarda però, per farmi buttare a capofitto in un’avventura da 40 ore di gioco, ho bisogno di immergermi completamente nella storia, immedesimarmi nei personaggi e vivere le loro avvenuture sulla mia pelle. FFVI, colpisce e affonda su quel frangente. Sono pochi i jrpg che sono riusciti a trattenermi davanti allo schermo.

Grafica e Sonoro:
Non giriamoci attorno. Oggi la grafica a 16bit potrebbe far storcere il naso a molti… ed è a quei molto che dico: “girate i tacchi e tornate a casa”.
Quello che sono riusciti a fare con FFVI è pura arte.
Seppur non sia stato il primo gioco ad aver utilizzato la grafica Mode 7 (cliccate e andate a vedere di cosa si tratta, non son mica qui a fare il professorino io eh…) eè stato forse il primo ad averla sfruttata a dovere. Grazie ad esso infatti, la mappa del mondo nel gioco, aveva un aspetto tridimensionale pur essendo in verità in 2D. Magia cari i miei bit-ellini, magia.
Per quanto riguarda il sonoro, beh… ancora oggi la OST di FF6 è considerata la migliore di tutta la serie. Dietro al lavoro musicale c’è il buon Nobuo Uematsu, che s’è preso la briga di comporre un tema per ogni personaggio, per ogni tipo di combattimento, per ogni cutscene e per ogni luogo. Il tutto contornato e dal motivo principale del gioco. Per una delle cutscene è stata addirittura coinvolta una performance d’Opera.
Longevità:
Volete semplicemente finirlo? Prendetevi le ferie.
Volete fare gli sboroni e finirlo al 100%? Licenziatevi.
È un jrpg ragazzi, minimo vi ci vorranno una trentina di ore di gioco per portarlo a termine.
Ma CAZZO, quanto ne sarà valsa la pena. Mi vien da piangere solo a ripensarci.
Reperibilità/Come cacchio ci gioco?
Contrariamente a quello che si può pensare, ce la si cava con poco stavolta.
Addirittura per la versione giapponese del gioco bastano una ventina di euro.
Si sale un po per la versione americana. Che vi ricordo, se foste intenzionati ad accaparrarvela, dovrete cercare Final Fantasy III.
Per quella pal, basta che rubiate l’euro del carrello quando andate a fare la spesa con vostra mamma per una decina di volte e siete a posto.

Concludendo
IL JRPG per eccellenza, per quanto mi riguarda. Il Super Nintendo è stata la console del genere per eccellenza, quindi è abbastanza facile imbattersi in capolavori. Basta pensare a Chrono Trigger, Secret of Mana, Dragon Quest… tutte perle di rara bellezza.
Ma siamo qui a dire la nostra e per me, FF6…’nse bbatte!

Mystical Tango