Alex Kidd In Miracle World

Alex l’ariete prima che fosse Tomba che ha perso i contatti col terapiotapioco. (di Starfox Mulder)

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“Quando avrete finito Alex Kidd vi comprerò un altro videogame per il master system.” con queste perentorie parole il padre di una mia carissima amica mise la parola fine sul titolo contenuto nella console che aveva regalato alle figlie perchè avessero qualcosa da fare nelle fredde notti del 90 in Basilicata. Un titolo non da poco quello contenuto nella console ad 8-bit Sega, un titolo che doveva competere con Super Mario Bros e che presentava tante idee degne di nota, pur non riuscendo ad imporsi sull’italiano che non vuol farti la fattura. Come andò a finire? Alex venne sostituito dal porcospino blu e le sorelle De Bonis non giocarono ad altro per tutta la loro infanzia. Sigla!

TRAMA:

Tanto tempo fa, in una galassia lontana ed in un pianeta chiamato Aries, viveva Alex Kidd. Dopo aver vissuto per sette anni sul monte Eterno, col chiaro fine di diventare carabiniere, divenne invece esperto nell’arte dello Shellcore, una disciplina capace di trasformare il tuo pugno in un arma pericolosissima. Una volta ottenuti “i pugni nelle mani”, Alex decise di andare in pellegrinaggio per scoprire la sua patria spirituale ma nel percorso si imbattè in un vecchio morente che dopo averlo fornito di una mappa della zona e di un medaglione portafortuna che “amico ti prego prendilo perchè c’ho da mantenere i figli”, gli disse quanto la vicina città di Radaxian fosse minacciata dal pericoloso tiranno Janken il Grande (il cui nome in giapponese si scrive come “morra cinese”, poi capirete perchè). Alex, ritenendo l’impresa di liberare una città degna di apparire sul suo curriculum di ingresso per l’arma, ci si recò motivatissimo, pronto a combattere chiunque gli si fosse posto davanti con pugni, motociclette, moto d’acqua, elicotteri a pedali e soprattutto con l’antica arte del Forbice Carta Sasso.

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Te la do io la strada Frogger.

GAMEPLAY:

Croce direzionale, con un tasto si salta, con l’altro si mena e con lo start si mette in pausa, semplice come fosse Antani. Cosa distingue questo gioco da altri platform? Andiamo per ordine. Sin da subito il giocatore si troverà a raccogliere (spaccando cubi come in…quell’altro) varie monete e gadget. Se le prime le collezioneremo per spenderle nei successivi shops dove potremo acquistare potenziamenti, mezzi di trasporto e vite extra, i secondi spesso avranno un uso immediato o meno. Il gameplay non è lineare come spesso accadeva nei titoli Nintendo ma anzi le potenzialità del nostro futuro sciatore variano spessissimo, soprattutto grazie ad i mezzi di trasporto che ci permetteranno di sorvolare intere aree di gioco o farle ad altissima velocità, mostrandoci che già la Sega aveva una certa preferenza per la fretta. I pugni di Alex spaccano le pietre ed i nemici ma quando ci capiterà infine di incontrare i veri e propri boss l’unica sarà giocare con la nostra vera arma segreta: il cul…ehm la fortuna. I boss si combattono a morra cinese ed almeno la prima volta che li incontrerete questo significherà tirare ad indovinare. Mentre lo fate però segnatevi i risultati perchè mantengono uno schema fisso e la volta successiva che ci tornerete, alla prossima partita, abbatterli sarà un gioco da ragazzi. Sì ok, ma com’è? Divertente ma invecchiato male. La legnosità dei movimenti pesa tutta sugli anni e per tanto scordatevi la manovrabilità di platform Nes targato grande N, ma in compenso le idee c’erano ed erano davvero centrate, quindi scoprirlo oggi, sempre se con la mentalità da veri retrogamers, resta comunque un discreto spasso.

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Ti sconfiggerò marrano: “Buuuttiaaaamo giù!”

GRAFICA E SONORO:

Va tutto enormemente bene ma poteva andare pure meglio…almeno sul fronte della grafica. Il Sega Master System sarà in seguito capace di dimostrarsi una macchina dalla potenza estremamente sottovalutata ed i suoi ultimi titoli lo sapranno dimostrare alla grande. Qui d’altronde eravamo agli inizi e tutto considerato il risultato fu pulito e coloratissimo come ci si aspettava nel 86. Se prendete gli sprite di Alex e quelli di Mario, il secondo ne esce malissimo. Se prendete invece quelli di Wonder Boy III, beh…ma non stiamo a sindacare troppo, anche perchè le musiche sono psichedeliche e motivanti quanto serve per stare flippati col gioco per tutta la durata dell’esperienza ludica. Pronti a non togliervele più dalla mente? Certo che sì, avete già ascoltato la sigla d’altra parte.

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Gli americani pescano con la dinamite? Io i pesci li prendo a schiaffi, tze!

LONGEVITÀ:

Sedici livelli non sono infiniti ma quando un intera prole (citata nell’introduzione) non riesce nell’impresa di portarlo a termine qualcosa vorrà dire. Ora lo so che arriverà pinco panco fresco di aver terminato Ninja Gaiden e dirà “e questa sarebbe una sfida?”, al che io gli risponderò “no bimbominkia, son buono anch’io a confrontarmi con delle bimbe delle elementari”. Alex Kidd non è in realtà difficilissimo ma ciò non di meno vi richiederà parecchio tempo e svariati reset per comprenderne le dinamiche, i passaggi e memorizzare le sfide coi boss. Trattandosi di un classico degli anni 80 poi scordatevi di salvare ed ogni volta dovrete ricominciare dall’inizio. Come se non bastasse ci sono i segreti, i collezionabili e tutta una serie di chicche capaci di alzare l’asticella della rigiocabilità a livello “ogni tanto ancora ci gioco”. Impossibile chiedergli di più.

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Wow, c’è un tizio uguale a me ma vestito diverso…sei tu Luigi?

REPERIBILITÀ/COME CACCHIO CI GIOCO:

Avete 20€ che vi avanzano? Vi comprate un Master System 2 con Alex già incluso al suo interno e fate l’affare dell’estate. Non perchè sia quotato molto di più il sistema di gioco, ma per il semplice fatto che con il costo di una pizza + cinema vi portate a casa una console mitica e un gioco che ha fatto storia. Avete già il master system senza Alex incluso e lo volete recuperare in cartuccia? La situazione si complica. Il mercato del retrogaming sta peggiorando visibilmente di giorno in giorno e da una rapida ricerca ho trovato cifre superiori alle 50€ per una copia Mint…follia pura. Siccome a noi del collezionismo non ce ne frega una mazza però, tra cartucce loose o repro state sereni che come al solito ve la caverete con una decina di euro, anche se per me la scelta del master system resta la migliore.

 

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C’ha la faza da scimmia e la mano da Mario Brega.

CONCLUDENDO

Alex ce l’ha fatta a diventare un carabiniere e poi è finito del dimenticatoio una volta arrivato il tamarro con la cresta bluastra. Se non altro nel frattempo erano usciti altri titoli che lo vedevano come protagonista, ma nessuno bello quanto il primo inimitabile mondo dei miracoli.

Citazione:

…e se c’è un bambino?

(Alex si fa scrupoli da eroe prima di venir sostituito dal più performante Sonic)

starfox


3 risposte a "Alex Kidd In Miracle World"

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