CHI NON CORRE E’ WILL SMITH (di Starfox Mulder)

C’è sempre un punto zero. Cosa sarebbe stato il Metal senza i Black Sabbath? Cosa sarebbe stata Greta Manchi senza youtube? Di cosa minchia sto parlando? Parlo di Defender gente, il titolo che ha dato il via a quello che intendiamo noi oggi per videogame. Avete presente quella storia per cui una volta il basket si giocava a canestro chiuso ed ogni volta che qualcuno faceva punto toccava fermare il gioco per recuperare la palla? Finì che un tizio arrivò ed disse “ma se tagliassimo sotto?”. Defender ha fatto la stessa cosa per gli amanti delle sale giochi chiedendosi “ma se invece di un singola schermata facessimo che si può avanzare orizzontalmente verso infinite mete?”. Provate ad immaginarvi un qualsiasi platform dal 1985 in poi e provate a non dire Grazie se avete davvero un cuore.

I Bit-elloni a loro volta hanno avuto un punto zero. Non starò ad elencarvi la multitudine di riferimenti a cui ci siam rifatti sin da subito per le nostre merende tra amici ma di sicuro una di queste si chiama Simone Guidi. Un tizio che tra vari professoroni del retrogaming se ne è uscito con una risata ed un atteggiamento degno del miglior Drugo, perchè in fondo possiamo cagarcela quanto ci va, ma sempre di giochi stiamo trattando, conta divertirsi! Ecco, lui l’ha capito prima di tutti gli altri e sul suo blog mi ha mostrato, prima ancora che i Bit-elloni prendessero vita, quanto non saremmo stati soli.

A voi la recensione di un punto zero.
Reperibilità

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