Bionda, Ferrari e si va ad insegnare ai risvoltinati cos’erano 80es! (di Starfox Mulder)

Negli anni 80 la Ferrari Testarossa era semplicemente il top del top. Ti doveva piacere per forza e quindi tu sbavavi coi tuoi amici delle elementari ogni volta che ne vedevi passare una (non così raro in riviera). Ce l’aveva Magnum P.I., Martin Mystere ed il tizio di cui non ricordo il nome che faceva Classe di Ferro. Insomma: era l’auto degli anni 80. E la pupa negli 80es com’era? Vabbè, vi presento la figlia del Cummenda.

Biondissima!
Sì da il caso che in tutto ciò alla SEGA sapevano bene cosa piaceva a noi pischeli quindi perchè non fare un gioco di corse con una Ferari Testarossa, una bionda che ci viaggia a fianco e dare il tutto a Yu Suzuki? SIGLA!
Trama
E’ un gioco di guida, nessuna trama…anche se volendo potremmo dire che lo scopo del gioco è far capire alla bionda quanto sappiamo usare bene quello di cui siamo forniti: una mai troppo lodata Ferrari Testarossa Cabriolet (ed anche mai esistita, ma lasciateci sognare).

Gameplay
Il gioco è semplice: guidate veloci e non andate a sbattere. Sì perchè non ci sono avversari ne record da battere, solo dei checkpoint da raggiungere entro il tempo limite, pena la fine prematura del gioco. Si da il caso però che il nostro eroe dell’occhiale alla Tom Cruise non corre in pista ma bensì sulle trafficatissime strade della riviera californiana, tra camion ed auto ben più lente della sua che rischiano di farlo rallentare. Clacsonare non serve a molto e l’unica possibilità che resta ad un paninaro degno di tale nomeè il sorpasso di gassmaniana memoria. Scala la marcia, buttati a destra, sorpassa e ridai di gas che altrimenti il checkpoint lo perdiamo!
E se si va a sbattere? Secondi preziosi buttati dal finestrino ma giù a ripartire che tanto il ferrarino è robusto e non ci mollerà per così poco.

Grafica e Sonoro
La macchina ferma lì e si muove tutto il resto, ma che stile! Prima di arrivare sul Megadrive il nostro titolone approdò su un infinità di sistemi tra cui il Commodore 64 e il Sega Master System ma fu solo con il 16bit della Service Game che si iniziò a fare sul serio su questi due fattori. Graficamente quasi arcade perfect, con delle musiche (selezionabili a nostra scelta) che hanno ormai fatto storia. Ho preferito piazzarvi un Magnum P.I. come sigla ma sentitevi liberi di andare ad ascoltarvi sul tubo Magical Sound Shower, Passing Breeze e Splash Wave.

Longevità
Il gioco non è facile ma manco epico, si porta a termine in poco tempo una volta imparato come ci si destreggia con una macchina made in Maranello. Dopo? Beh, dopo si gioca e rigioca più volte godendosi tutti i percorsi alternativi possibili e gli evocativi scenari che si portano con se.

Reperibilità/come cacchio ci gioco?
Da starci male male. Sulla rete pare che sto piccolo gioiello venga pagato in base alla qualità del game design quindi aspettatevi di pagarlo come fosse un gioco appena uscito per la ps4 se state cercando una versione completa di tutto ed in buone condizioni. Per chi si accontenta della sola cartuccia può pure stare sui 30€ ma di fatto son cifre troppo alte per i miei gusti. Fortuna che la cina come sempre ci viene incontro quando si cerca di taroccare qualcosa, pure fosse una Ferrari.

CONCLUDENDO
Il gioco di guida con cui i Bit-elloni dicono addio a questa estate 2016 come fosse quella di trent’anni fa non è stato scelto a caso. Il clima Arcade si respira sin dalla prima volta che darete gas e se vi piace l’idea di rivivere le emozioni di quei magici anni di pantaloni a vita alta e giacche con le spalline, capirete come mai in sala giochi c’era sempre la fila. Un gioco da godere subito dopo il ritorno dalla spiaggia e poco prima dell’uscita per aperitivo. Un gioco che saprà esaltarvi, farvi bestemmiare e soprattutto rivivere gli anni in cui i videogames divennero davvero grandi!
Citazione
– Questa è una Ferrari, è la migliore macchina nel panorama automobilistico di tutto il mondo.
– Se la ama tanto, perché non se la scopa?
(dal film Scent of a Woman)
2 risposte a "OUTRUN (Megadrive)"