Alle origini dei videogiochi stealth, in compagnia del nazista che c’è in me! (di Starfox Mulder)

Castello di Wewelsburg (altrimenti detto Castle Wolfenstein), Buren, Renania settentrionale-vestfalia , Germania. Mi trovo nel centro ideologico e mistico delle SS, un castello a base triangolare che Heinrich Himmler stesso ha voluto come sede del culto segreto del Sole Nero. Ci sono arrivato come spia per conto dell’esercito americano ma sono stato scoperto e catturato prima di mettere piede nell’antico castello. Ora mi trovo nelle segrete ma la fortuna è dalla mia parte. Un compagno di cella morente è riuscito a passarmi attraverso un buco nella parete che ci separava la sua Mauser M-98 con all’interno ancora 10 colpi. Posso farcela, posso uscire di qui, devo solo….ehi, un wurstel e dell’ottimo Schnaps: che la festa abbia inizio!
Se qualche crucco si offende ricordatevi che avete prodotto questa roba.
Trama
Appena uscito dalla mia cella mi è chiaro che il posto in cui mi trovo è un incubo. Sessantaquattro stanze, scale che salgono, scale che scendono, l’uscita che sembra non trovarsi mai e soprattutto la mia missione: recuperare i piani del nemico. Ma i soldati nemici sono troppi e ben armati. Come se non bastasse non sempre le porte che mi separano dall’agognata fuga sono aperte. Dovrò nascondermi, muovermi furtivamente, uccidere, depredare cadaveri e scassinare i forzieri se vorrò avere qualche possibilità di fuga. Per fortuna nell’ultimo scrigno aperto (diamine, mi ci sono voluti quasi due minuti ma grazie al cielo nessun nazista mi ha scoperto nel mentre) ho trovato una divisa nemica. L’ho indossata ed ora sembrano non notarmi più…spero funzioni anche con le SS, altrimenti sarò spacciato.

Gameplay
Muovermi all’interno del castello pensavo sarebbe stato più semplice. Mi serve una tastiera ed almeno 22 tasti saranno fondamentali per la riuscita della mia impresa. Ok, bisogna ammettere che ho davvero tante possibilità. Posso muovermi in ogni direzione (QWEADZXC), fermarmi al momento giusto (S), mirare dove preferisco (IOPKò,.-) e sparare all’occorrenza (L) così come controllare i cadaveri (Y), tirare granate (T), utilizzare gli oggetti recuperati (U) ed aprire porte o forzieri (Barra Spaziatrice). Una bella gamma di possibilità. Tutto ciò ovviamente dovrà sottostare ad una condicio sine qua non fondamentale: entrare in possesso di un vecchio computer o emularlo (Apple 2, DOS, Atari 800, Commodore 64).

Grafica e Sonoro
Sì sì lo so, mi guardate e ve la ghignate. Ma io sono stato disegnato nel 1981 ragazzi miei, all’epoca ero semplicemente fuori di testa. Pochi colori e poche animazioni ma tutte essenziali ed efficaci. Del sonoro poi vogliamo parlare? I miei passi li sentite, le urla dei nazi che mi intimano di fermarmi pure. C’è un intero vocabolario di “tetesco” pronto a terrorizzare voi pischelli…ma non me, io sono tosto, sono amerigheno.

Longevità
All’inizio sarà dura prendere mano con tutte le difficoltà che il castello ci porrà dinnanzi ma più avanti ci sentiremo in grado di affrontare Hitler stesso. Niente paura però, non stiamo in uno sparatutto della ID Software, qui è molto meglio risparmiare i pochi proiettili e nasconderci all’occorrenza. Puntiamo a trovare i piani nemici ed a fuggire, anche perchè più avanti ci attenderanno nuove sfide che più nemici ed un livello di difficoltà sempre crescente. Già, perchè proprio quando ho pensato che fosse finita il castello mi si è ripresentato in tutta la sua magnificenza, solo con le stanze scombinate ed una presenza nemica aumentata. Diamine, ma quante volte dovrò ricominciare ancora il gioco per vederlo finire…..e se non dovesse proprio finire mai?

Reperibilità/Come cacchio ci gioco
C’è un solo modo verosimile per vivere al mio fianco la terribile avventura nel castello Wolfenstein: emularmi! Trovare i dischetti originali e possedere un apple 2 è semplicemente un’idea folle. Ok, esiste sempre la possibilità di fare una cosa analoga con C64, Atari 8bit o Dos, ma l’impresa vi porterà via troppa pecunia per meritare d’esser tentata. Un unico consiglio extra se deciderete di utilizzare l’emulazione dosbox: ricordatevi di abbassare la velocità della cpu grazie alla combinazione CTRL + F11 (con F12 la rialzerete all’occorrenza) e settare intorno ai 100 cicli, altrimenti vi troverete un gameplay semplicemente troppo veloce per essere affrontato persino dal velocista scarlatto di casa DC.

Concludendo
Il capostipite degli stealth game, un videogioco d’azione datatissimo ma spassoso e archeologico al punto giusto da essere tentato. Ci metterete un po’ ad entrarci in sintonia, soprattutto a causa dei comandi non proprio immediati, ma una volta preso il via vorrete finirlo almeno una volta, ragionando se in futuro riprenderlo per testare tutti i successivi livelli di difficoltà possibili. Immaginatevi bambini nel 1981 e pensate a cosa poteva rappresentare allora un videogioco simile.

Citazione
NEIN NEIN NEIN
(il Fuhrer, una volta saputo che Castle Wolfenstein si emulava pure con Raspberry Pi)
Una risposta a "CASTLE WOLFENSTEIN"