Konami è la casa dei dilemmi e degli interrogativi. Gli stessi della guardia assonnata di Outer Heaven, intenta ad osservare dubbiosa il cartone del supermercato marchiato “The Orange” dal quale vede sbucare misteriosamente l’inconfondibile fumo non filtrato delle catramosissime sigarette Nazionali, che rivelano la presenza di Snake trasformando di colpo tutti gli interrogativi in allertanti esclamativi. Oppure lo sguardo perplesso del pupone Simon Belmont che, non convinto di aver purgato ancora il Conte Dracula, si chiede se il suo pronipote dovrà di nuovo rigiocarsi il derby contro il redivivo Conte allo scadere del secolo successivo. Problemi grossi che non riguardano solo i protagonisti dei titoli Konami ma anche gli stessi giocatori, vittime dell’ultima spiazzante uscita dell’enigmatica casa di Osaka arrivata proprio pochi mesi prima dell’infame cenone indigesto del capodanno 2000. Un traguardo fatto de peccato, dove gli insaziabili clienti di maitresse Konami rimasero increduli di fronte a una nuova esperienza ibrida a 64bit proprio come quella volta in cui il Califfo, convinto di dare ‘na bella botta ad una che non era certo la solita mignotta, fece scivolare la mano tra le di lei belle cosce e con sua sorpresa s’accorse d’aver acchiappato dù cose mosce. “Mai viste cosi’ grosse ‘n vita mia, dù palle come li mortacci sua”.
Sigla!
Trama

La nostra avventura con un travestito comincia con lo svestito Johnny Slater che, in preda ad una botta di nudismo domestico, assiste allo storico annuncio a reti unificate del Presidente USA che si dice pronto a ratificare un definitivo accordo di non proliferazione nucleare con i Russi, da sottoscriversi proprio alla vigilia del natale 2000 a New York. Dopo aver ignorato il messaggio in segreteria della sua overly attached girlfriend con tanto di invito a sottoporsi alla tortura femminazista dello shopping natalizio, Johnny sente suonare alla porta e si trova di fronte a un losco figuro vestito di viola. Dopo averlo rassicurato di non essere un testimone di Genova, il mariuolo consegna a Johnny una strana missione: dovrà presentarsi a New York e fare da bodyguard al Presidente durante l’incontro per il trattato di denuclearizzazione, nel mentre avverrà la “sostituzione” del Presidente e si potrà dare il via all’”invasione”. Fermi! Prima di gridare al gomblotto e scappare strillando alla ricerca dello scantinato di Starfox Mulder è bene che sentiate tutta la manfrina.

Johnny si reca così a NYC dove dovrà incontrare il suo contatto: Mr. Diaz, un energumeno nato da un double k.o. tra T.Hawk e Ken e partorito da quest’ultimo con un movimento peristaltico basso-diagonale bassa-avanti-pugno. Neanche il tempo di iniziare ed è già plot twist: non appena Johnny scende dal treno il parruccatissimo Diaz mette mano al ferro e uccide il giovane bodyguard nudista, il tutto davanti allo sguardo basito dell’appiccicosissima fidanzata di Johnny, arrivata in stazione per ricordargli nuovamente l’imperdibile appuntamento del tour prenatalizio durante il quale la sua tanto agognata tredicesima mensilità da dipendente statale verrà dilapidata in cambio di scarpe e bigiotteria.

Il Diaz, uomo con un nome dal sapor di repressione anti no-gobal, viene prelevato coattivamente dai due agenti del Matrix e portato in una misteriosa base segreta sotterranea. Qui riesce a liberarsi e a fuggire tra i sorvegliatissimi corridoi dove subirà anche gli agguati di mostruose creature geneticamente modificate che, non si sa per quale ragione, conoscono le arti marziali (un attimo: gli agenti di Matrix, arti marziali for dummies apprese digitalmente…no, non ci siamo). Diaz si fa largo tra la sorveglianza finchè non scopre un laboratorio segreto dove incontra dei Grigi. Ora potete gridare al gomblotto con fierezza!!1!

Spiegone: gli alieni si presentano come Gargantuan, una razza pacifica di esploratori spaziali finita sulla Terra per studiare il genoma umano. Purtroppo l’equipaggio dei Gargantuan è stato imprigionato dopo l’ammutinamento del Master, il più potente tra gli alieni presenti sull’astronave che ora si trova nascosta in una zona sotterranea di New York. Lo scopo del Master è quello di creare dei cloni che sostituiscano le figure chiave della società e gli permettano così di controllare l’intera umanità: gli Ibridi. La sostituzione più importante riguarderà proprio il Presidente americano, operazione che darà il via al totale dominio sul mondo. Tuttavia i Gargantuan sono riusciti ad infiltrare un loro agente tra gli ibridi: si tratta proprio del nudista precedentemente conosciuto come Johnny Slater.

Infatti il Johnny ucciso alla stazione era in realtà un Ibrido pronto a mettere in atto la sostituzione del Presidente. Il vero Johnny si nasconde sotto le sembianze di Diaz, capo delle operazioni in superficie degli Ibridi e rapito a sua volta dagli scienziati Gargantuan con lo scopo di camuffare le sembianze di Johnny con quelle dello stesso Diaz. Johnny-Diaz ovviamente era del tutto ignaro della cosa a causa del controllo mentale dei Gargantuan, ma ora che è consapevole di essere un travestito può riprendere le sue sembianze e partire all’avventura all’interno dell’astronave per fermare l’invasione degli ultracorpi e sconfiggere il Master Control Program. Ricapitolando: Essi Vivono inconsapevoli come nel Matrix, i Visitors si preparano all’Invasione degli Ultracorpi e a scatenare una Guerra dei Mondi. O, rimanendo in casa Konami, potete riassaporare quel retrogusto di dado Knorr al minestrone che già avevate degustato in Snatcher del citazionistico Kojima.

Gameplay 8,5
Il cocktail di trama dove si agitano (non mescolati!) più soggetti fantascientifici già noti fa solo da aperitivo al piatto forte della giocabilità. Anche qui assaggeremo una misticanza di categorie videoludiche che incarnano il concetto “ibrido” di questa creatura Konami. Proprio come per i mostri e i cloni presenti nell’astronave aliena anche il genoma del gameplay viene alterato, implementando il DNA di tutti i generi videoludici che hanno fatto la fortuna e la storia di Konami. Il risultato è un essere unico nel suo genere ma al tempo stesso composto da tutti gli elementi già noti, una sorta di matrimonio alchemico che si concretizza nel Rebis di Hybrid Heaven.

Il nostro Johnny-Diaz potrà muoversi all’interno della base aliena saltando, strisciando e aggrappandosi proprio come la maggioratissima Lara Croft. Anche senza gli airbags a proteggerlo Johnny se la cava più che bene, non disdegnando anche qualche scappatella stealth tra i sistemi di sicurezza automatizzati che potrà disattivare con la key card corrispondente o distruggere a pistolettate, proprio come faceva il fumatissimo Snake quando veniva sgamato e scattava l’alert mode. Ma la vera rivoluzione di Hybrid Heaven arriva negli scontri con i mostri ibridi: il gioco si trasforma in un picchiaduro inedito, dove l’azione frenetica è sostituita da una dinamica a turni nello stile dei japan rpg. Proprio come in Final Fantasy e Dragon Quest potremo scegliere la nostra mossa ogni volta che la barra Power si carica completamente: pugno, calcio, presa o azione difensiva saranno solo alcune delle soluzioni utili a vincere lo scontro. Di volta in volta si apprenderanno nuove mosse, che spaziano su tutto il repertorio delle arti marziali fino ad arrivare alle più spettacolari prese di wrestling e a un sistema di registrazione di combo da farvi salire il killer instinct. Ma occhio ad utilizzare sempre il solito gioco di mano! Dopo ogni combattimento le vostre parti del corpo aumenteranno le loro caratteristiche a seconda dell’utilizzo, quindi evitate di farvi venire il gomito da tennista a forza di timoni olandesi!

Grafica 7 e Sonoro 7

Hybrid Heaven eccelle sicuramente nella coreografia ma non certo nella scenografia. Tutto è ambientato all’interno della base e, nonostante i vari piani siano controllati da scienziati pazzi con la fissa per il guardaroba del Joker come il Dr. Bross, non ci saranno grossi stravolgimenti e presto tutto vi sembrerà molto simile. Sicuramente va meglio con il character design, con protagonisti e comprimari ben caraterizzati e animati con mosse rese così bene da ingannare anche l’occhiale esperto di Dan Peterson, trasformando ogni suplex e piledriver in uno sport-spettacolo degno del “Grandest Stage of Them All” di Wrestlemania da godersi anche in formato widescreen, una libidine che solo pochi titoli del Nintendone ci hanno fatto gustare. Fe-no-me-na-le, amici sportivi!

Il sonoro spicca per le vocals digitalizzate presenti negli ottimi filmati del prologo e del finale, vocals purtroppo non presenti invece nelle cutscenes sottotitolate. In molti a torto definiscono Hybrid Heaven il Metal Gear Solid del Nintendo 64 ma su una cosa sicuramente si nota una certa somiglianza: stiamo parlando della colonna sonora ispirata alle incalzanti note evasive che accompagnavano le fughe dello sgamatissimo Snake, qui riproposte nel tema ricorrente che vi inciterà durante i combattimenti.
Longevità 8

Gli schiaffoni a turni di Hybrid Heaven vi faranno compagnia per una decina di ore buone, dove per buona parte del tempo vagherete alla ricerca di power up e di mostri da bullizzare per aumentare spudoratamente le vostre caratteristiche e apprendere le tecniche segrete del kung-fu alieno. A spezzare un sistema che alla lunga potrebbe sembrare monotono ci sono sicuramente le fasi action, tra le quali spicca sicuramente la fuga dalle fauci dello xenomorfo sotto steroidi del Dr. Bross, che vi seguirà per tutti i livelli fino a sbattere la testa contro il portellone della base spaziale liberandovi la via.

Inoltre i continui maccosa della trama saranno un incentivo più che sufficiente a convincervi a continuare la lotta che comunque risulterà sempre avvincente, in un crescendo continuo culminato nello scontro finale contro il Master posseduto dal simbionte alieno Mi’goea, un chiaro tributo a Lovecraft e ai suoi Mi-Go che ronzano intorno a Yuggoth.

E’ disponibile infine un divertente versus mode, dove potrete utilizzare tutti i protagonisti e gli antagonisti sbloccabili di volta in volta nel corso della trama e affrontare i vostri amici e nemici nel picchiaturno di Hybrid Heaven.

Reperibilità/ Come cacchio ci gioco?
Soliti 25 euro di ordinanza, ma non dimenticate il sospensorio dell’Expansion Pack o a forza di slappe e pacconi rischierete di finire a cantare nel coro dell’Antoniano.

Concludendo

Hybrid Heaven fa lo stesso effetto della prima volta in cui avete digitato shemale su youporn: potete “anna’ in esilio drentro ar cesso” come il Califfo dopo la figuraccia col trasformer o vantarvi come Rocco di aver provato tutte le patatine, anche quelle con la sorpresa. In ogni caso qui si entra di diritto ed eretto nella categoria “belli belli ma chi se li incula”, ocio però che la completissima Maurizia Paradiso ha dei consigli per tutti voi che non volete fare la fine di Tranquillo.
Citazione:
“Ma Amanda Lear è una femmina o un maschio?”