The History of Bit-elloni

altrimenti nota come: U J’ERA STI QUATRE PATACCA…E UN TUSCAN

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Buona pasqua. Buona resurrezione. Buon colesterolo dalla zia Abelarda ma soprattutto buona sfida a Mortal Kombat col vostro nipotino stronzo. Le feste in famiglia rendono tutti più melensi ed è per questo che pure noi Bit-elloni abbiam deciso di farvi un regalo: vi narreremo la storia del Team. Più che del Team stesso, quest’oggi verrà brevemente narrata la storia dei suoi membri attuali e passati in un excursus che saprò farvi volare con la fantasia e comprendere meglio cosa abbia portato i quattro a vivere il retro. Bando ad ulteriori ciance introduttive ed andiamo al sodo: LA STORIA DEI BIT-ELLONI

 

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Noi siamo Qui

LA STORIA

Narra l’eremita su una montagna di commodore 64 buttati come non funzionanti, che decenni fa venne il tempo delle sale giochi. Un Era fatta di bullismo, sigarette spente sui cabinati, riviste da comprare per sapere quali mosse far eseguire a degli attori renderizzati digitalmente e gettoni setacciati un po’ ovunque. Era l’epoca delle prime console, era l’epoca dei Bit-elloni.
Quelli che un giorno diventarono prima amici e poi colleghi non passarono la loro infanzia assieme, anzi, se si fossero incontrati probabilmente si sarebbero schifati l’un l’altro.

STARFOX MULDER

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Qui assieme al collega Robi, alla convention dei 400 calci. Bit e Star Wars fandom a confronto.

Starfox Mulder venne su in una famiglia proletaria di canidi antropomorfi generati su Corneria e giunti a Cattolica (Rimini) nei primi anni 80. Il padre era un ex militare, la madre una ex casalinga nullafacente ora scelleratamente datasi alla terribile arte della ragioneria, la sorella una rompicoglioni, ma non per questo meritava di venir rapita dagli alieni! Giunto all’età di dieci anni Starfox assistette al rapimento della sorella minore, riconsegnatagli poco dopo nelle fattezze di un bambino tedesco dai dubbi gusti sessuali rispondente al nome di Bruno e lì capì che non tutto era come appariva. Fissatosi con la serie di Chris Carter e l’idea che era tutto più bello finché a farsi guerra seria c’eran solo Sega e Nintendo, intraprese una battaglia personale contro la Sony, cosa che lo portò negli States, a Quantico, ed in seguito rispedito in Italia per spiare il governo del Bel Paese e cambiarne le sorti politiche. Dal momento che a Starfox della politica fregava meno che della next gen, decise di mantenere il posto pur indagando su tutt’altri fenomeni: cospirazionismo e misteri retroludici. Un giorno venne a scoprire d’un Dojo, in cui un fantomatico maestro di ninjitsu insegnava l’arte del retrogaming ai suoi allievi e volle vederci chiaro sulla faccenda.

MYSTICAL TANGO

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Mystical Tango durante il suo periodo come bassista nei Bee Hive.

Mystical Tango, già Goemon Rambo, precedentemente Ninja Cobretti, ebbe la sfortuna di nascere nel posto più pericoloso del mondo civilizzato: la periferia di Riccione. Negli anni 80 questo significava battersi quotidianamente contro spacciatori, macellai e consiglieri comunali della democrazia cristiana, cosa che portò il piccolo ma già pessimo attore a scegliere la via del ninjitsu per irrobustire il suo corpo e la sua mente. Durante l’adolescenza capì che il modo migliore per combattere tutto ciò che era male fosse quello di diventare un moderato e fu così che scelse la via del VeganStraightEdgeAnarchismo, una disciplina inventata da lui medesimo. Tra un concerto hardcore ed una partita a Shenmue (gioco che pare fosse ispirato parzialmente alla sua vita) la madre preoccupata disse “vattene a Bel Air”. Non capendone il motivo accettò comunque il consiglio e partì. In California conobbe la sua futura compagna, Mara Croft, e si sposarono, per poi tornare un breve periodo in Italia allo scopo di fondare un suo dojo ed insegnare l’arte del retro ai giovani d’oggi. Fu in quel mentre che conobbe Starfox Mulder ma solo dopo aver fatto la conoscenza di un inquietante mecenate.

BIONIC CUMMENDA

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Il Cummenda mostra disinteresse.

Il Bionic Cummenda da piccolo fece la conoscenza della miseria e gli sputò nella faccia. Sin dall’asilo spiegò ai sottoposti (i compagni di classe) che la libidine stava nel retro, non nelle diavolerie moderne, riferendosi in quel momento al Nintendo Entertainment System. Spacciò Atari e Intellivision recuperati in discarica per buona parte dell’infanzia e si fece un piccolo ufficio in una zona franca tra Marche e Romagna per confondere il fisco e non pagarci le tasse, chiamando inizialmente l’azienda LGPP (acronimo di Lavoro Guadagno Pago Pretendo) per poi trasformarla nella Bionic Cummenda Inc, in cui Inc si riferisce ad un abbreviativo relativo a pratiche che di solito si fanno col retro.

Negli anni cavalcò ogni moda al contrario, lucrando ed espandendo il suo impero concedendosi perfino una breve comparsata in politica, ma il file è secretato ed al momento risulta in possesso del solo Starfox che, per non farsi estrarre la pelliccia, l’ha nascosto in un altro settore galattico. In tempi recenti il Cummenda ha fatto la conoscenza di Mystical Tango, vedendo in lui una risorsa inaspettata per avvicinare il business ai nuovi proletari. Dopo averlo titillato presentandogli una nuova allieva proveniente dalla sua scuderia di showgirl minorenni, “Non è la Raiden”, il nostro finì per diventarci persino amico e intraprendere con lo stesso una missione planetaria: portare il Retro in tutte le case.

WINONA RAIDEN

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Qui Winona mentre inciampa lungo gli argini del fiume di River Raid.

Winona Raiden viene da Outworld, altrimenti detta Morciano di Romagna, una terra capace di creare un festival sul futurismo perchè una volta si era fermato a pisciare in un bar del luogo Boccioni, e la cosa non poteva che indurla in uno stato di costante depressione ed odio per il mondo. Tale stato venne mitigato grazia al fratello, Faruk Al Kung Lao, che le fece conoscere le meraviglie di avere un Amiga con cui parlare, giocare, menar le mani. Cresciuta quindi a serie di Joss Whedon e homecomputer, Winona venne su bella, letale e pronta a spezzare i joystick di tutti i ragazzi troppo audaci. Col tempo si fece anche un’appassionata di moda, pur vestendo sempre di nero, al sol fine di dileggiare ogni coetanea. Avvicinatasi alle ragazze di Non è la Raiden per potersi pagare vecchi giochi con cui sollazzarsi, finì presto in un loop burocratico per cui la sua vicinanza spingeva all’eroina la maggior parte delle colleghe, ma non poteva venir licenziata per la presenza di minoranze etniche nella sua famiglia (quando vieni da un’altra dimensione capita). Imprecando contro i sindacati e gli africani, il datore di lavoro decise quindi di darle un nuovo compito: fare da talpa all’interno del Mystical Dojo. Lei non capì, accettò ed infine divenne così appassionata di retrogaming da sbaragliare tutti gli altri allievi di Tango. Alla scomparsa di quest’ultimo, come allieva principale del Dojo venne ben accettata sia da Starfox che dal Cummenda come erede del Ninja Mistico.

MAGNUM CD-I

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Una rara immagine di Magnum CD-I senza i 3D Glasses della Sega indosso.

La presenza dei Bitelloni sulla scena non poteva rimanere inosservata a lungo, e fu così che uno dei più celebri toscani al mondo (meno di Leonardo, più di Dante) venne a sapere della loro esistenza: Magnum CD-I.
Come dite? Non avete mai sentito il suo nome prima di incontrarlo sul blog dei Bitelloni?
Logico, perchè dietro lo pseudonimo si cela in realtà….ma parlavamo delle Hawaii.
Il nostro è nato e cresciuto ad Honolulu (FI) e ricevette in regalo da un amante la sua prima Ferrari nel 1993 (aveva 8 anni) disinteressandosene quasi subito perchè da lì a poco scoprì l’Atari Jaguar e ne fu carnalmente attratto. La sua passione per le console nate con lo scopo di fallire fu studiata dai più importanti psicologi svizzeri che la definirono “obscurofilia”. Nel concreto non conclusero nulla, ma le loro mogli furono comunque soddisfatte di (da) Magnum ed il nostro se ne tornò ad indagare sul mondo delle console sconosciute come se importasse anche ad altri…ed in effetti era così.
L’incontro coi Bitelloni, avvenuto durante un JagFest di cui vi avevamo parlato, si concluse con un “ci servi, testina” pronunciato dal Cummenda, un “avrei bisogno di un altro detective nel team” di Starfox, ed una considerazione sulla villosità del nostro (che non riporteremo) di Winona.
Da lì a diventare un Bitellone, il passo fu breve quanto la vita del Nuon!


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