Katso Merta! (di Bionic Cummenda)
Uè aplifon, non cambiare modulazione di frequenza dell’auricolare FM! Non sei vittima di sordità precoce, Madre Natura ti ha già fornito la pistola più veloce dell’Eminflex e non è il caso di infierire ulteriormente sulla precocità delle tue disgrazie. Il titolo che hai letto e hai equivocamente udito, sembrerà strano, non è un turpiloquio con protagonista un rendez vous genitale-scatologico tra il Pirellone e Malagrotta. Dalle spiagge daikin del Baltico il vostro climatizzatissimo Cummenda si gode il panorama del lido di Kaakamo, luogo di villeggiatura balneare nel refrigerante golfo della Lapponia, rinominato in omaggio al nostro incravattatissimo e partenopeo Felice.

Dal nostro igloo edificato con rarissime e preziose scorte idriche provenienti dal Gibuti ci godiamo il panorama boreale (la s è muta), fotografandolo con la frase che ha reso celebre la soubrette siculo–finnica più amata del 199XXX: Anna Falchi. Nel Sanremo del 1995 la nostra giovanissima madrina si prese gioco maliziosamente del perbenismo post-democristiano di Vossignoria Pippo pronunciando una frase in lingua ugro-finnica che scandalizzò tutta la platea dell’Ariston, compresi i figuranti aspiranti suicidi presenti all’appello sulla balconata che, con il loro piano di voler farla finita in eurovisione dettato dal narcisismo palinsestico, già anticipavano la triste tendenza del gioca jouer e del bungee stile Lemmings in compagnia delle balene.

La nostra rapacissima Anna esclamò “Katso Merta!”, frase che, nella sua lingua piena di doppi sensuali sensi, innocentemente si traduce in “Guarda il mare”. E noi guardavamo lei, una bellissima valchiria che trasgrediva la dogmatica scaletta televisiva riempiendosi la bocca di quel “Katso” che subito fece impennare l’Auditel, la libidine e la moto del nostro campionissimo dalla forma gnomica Max Biaggi, che in quegli anni cavalcava la classe 250 e le forme giunoniche della nostra lappone da lappare.

Nello stesso anno il fratello di Max, battezzato con il capirosso nome di Loris, si distingueva in un’altra disciplina a livello internazionale dove, invece di bruciare i dischi dei freni del bolide motorizzato Aprilia, incendiava i dischi frisbee sui lussuosissimi stadi Neo Geo nel campionato mondiale di Windjammers!
Sigla!
Trama

Sei personaggi in cerca di hardcore si sfidano rimbalzandosi contro a velocità iperluce degli oggetti volanti non identificati nel vano tentativo di riuscire a sfondare la barriera del suono, la porta e le mani dell’avversario. Street Fighter Alpha fa a botte con l’hockey da tavolo all’interno di uno stage di Pong.

Gameplay 9

Registrato all’anagrafe videoludica Nipponica con il didascalico titolo di Flying Power Disk, Windjammers arriva sul mercato del Selvaggio West grazie all’accoppiata vincente Data East-SNK. Istigati dal ferocissimo nazionalismo che pervade tutte le opere sportive videoludiche giapponesi, anche in questo caso gli sviluppatori trasformano l’innocente giuoco del frisbee in una guerra di trincea sanguinosissima da far mormorare di piacere BDSM anche il Piave. Chiusi all’interno di un campo da gioco, che ha molto in comune con il campo di sterminio, dovrete lanciare il vostro disco cercando di farlo rimbalzare in malo modo oltre il vostro avversario, raggiungendo così le zone da 3 o da 5 punti posizionate in fondo alla metacampo avversaria. Segni, coglionazzo!

Si gioca al meglio dei tre round, proprio come nei peggiori picchiaduro di Osaka. E proprio come nei beat’em up di Capcom e kompagnia sanguinante avrete a disposizione una serie di mosse speciali da alternare ai tiri tradizionali a effetto o a pallonetto. Ogni volta che riuscirete a parare con il tasto Block il frisbee avversario il vostro contendente avrà la possibilità di caricare una super-castagna e rispedire al mittente il disco, accompagnandolo con una scia di devastazione che finirà per trascinare il vostro avversario a schiantarsi assieme al vostro UFO nella zona punti. Come quella volta in cui quel poveretto di Bruce Harper ha pensato bene di usare il setto nasale per parare il Tiro della Tigre di Mark Lenders.

Grafica 8 e Sonoro 7,5

Ma vediamo uno a uno chi sono i protagonisti della nostra sceneggiata napoletana a suon di piatti in faccia e schiamazzi in dialetto locale.
HIROMI MITA
La nostra Hiromi-chan difende con fierezza le ragioni del sesso debole assumendo il doveroso ruolo di personaggio più debole del gioco, con i suoi lanci mosci dovuti a un problema cronico di tunnel carpale causato da anni di dura militanza sul fronte domestico lavanderia-cucina. Non tenerci il broncio Hiromi, possiamo anche perdonarti qualche piatto rotto se ti presenti con quella corazza fucsia-grrlpowa, con quel contrasto da libidine tanga nero-pantacollant bianco e con quel potere delle curve rating A.

BEEHO YOO / STEVE MILLER
Questo rapidissimo apolide è in realtà un clandestino britannico sotto mentite spoglie coreane, fuggito dalla noia e dalla mancanza di igiene cronica di una nazione che ha edificato un impero mondiale senza mai farsi il bidè. Porta sempre gli occhiali a specchio per nascondere la vergogna di non poter sfoggiare lo sguardo al mandorlato per attirare ammucchiate di giovani teenagers coreane di 50 anni. Oppa Gangbang Style!

JORDI COSTA
Ancora una volta un toreador dalla Spagna ma, diversamente dal suo ben più affascinante connazionale, il nostro Jordi Costa assomiglia a una versione del direttore Mario Giordano con un taglio da naziskin. Nonostante gli sgradevoli connotati Jordi condivide con il bel compatriota Vega la rapidità nelle scivolate, che gli permettono di rimbalzare rapidamente agli angoli dello schermo per essere sempre sul pezzo. Le sue doti sui salvataggi dell’ultimora gli sono valse la stima neoborbonica di Re Felipe, mai indifferente al fascino del giornalismo. Perfecto!

LORIS BIAGGI
Eccolo, il più atteso alla vigilia, chiamato a difendere a suon di slogan altisonanti l’imperituro legame che unisce il Belpaese con gli stereotipi dettati dal nostro ambasciatore videoludico Super Mario. Tra un “Bravo!” esclamato al momento della selezione del personaggio e passando poi per gli epici “Tiro supersonico!” e “Tiro Vortice!”, Biaggi cercherà di conquistarsi la gloria internazionale che fu del fratello Max, magari trovando un posto al Sol Levante nell’inavvicinabile zona da 5 punti sotto la conchiglia di Hiromi Mita.

GARY SCOTT
Il Demolition Man di Windjammers, con il suo lancio a 104 km/h testato sullo spazioporto di Cape Canaveral. Gary è un lanciarazzi ma ha il culo pesante, edificato con una dieta di soli carboidrati e ormoni OGM così spaventosamente specista da minacciare anche il luogo dove non esistono né lo specismo, né la paura: il dojo di Mystical Tango. Prima o poi le due nemesi si incontreranno su suolo americano, e vedremo se è vero che quando l’uomo con il frisbee incontra l’uomo con lo shuriken, l’uomo con lo shuriken è un uomo morto (RIP Mystical Tango).

KLAUS WESSEL
Un colosso di 194 cm per 122 kg di pura ingegneria eugenetica, capace di rivaleggiare sia con la potenza di fuoco americana di Scott, sia con la velocità difensiva dello sgambettante Costa. Wessel si erge in tutta la sua cattiveria sfoggiando gli immancabili braghini, tipici del crucco che pascola sulla Riviera alla ricerca di qualche piatto di pasta asciutta su cui riversare il suo odio liquefatto di ketchup, Austerity e Blitzkrieg.

Come la nostra madrina della Lingua Madre Anna, anche i nostri protagonisti si esprimeranno nel loro idioma nazionale senza temere fraintendimenti o doppi sensi maliziosi. Il tutto accompagnato dalle wind-jam sessions del Maestro Atomic Hamada, già musichiere di Night Slashers e Fighter’s History.
Longevità 9

Se non vi bastano sei personaggi tecnicissimi e una velocità di gioco da farvi ritornare al futuro del 1985 allora beccatevi anche i sei campi da gioco, che spaziano dalla spiaggia nudisti fino all’erba di Wimbledon. Ogni livello di gioco cambierà di volta in volta il vostro modo di giocare, grazie a una differente disposizione delle zone punti e con ostacoli presenti all’appello sul confine tra i due campi manco fosse la Striscia di Gaza. Le Veline!

In più, a far da carosello tra una partita in single player e l’altra, troverete dei divertenti livelli bonus in cui potrete lanciare il frisbee a velocità supersonica verso il vostro cane e sperare di non ritrovarlo decapitato stile Kung Lao. Oppure potrete cimentarvi nel Bowling, dove tenterete l’insperato strike dopo aver morbosamente leccato il bordo del frisbee come Jesus Quintana.

Reperibilità/come cacchio ci gioco?

Potremo cominciare a elencarvi prezzi che in poco tempo prosciugherebbero il vostro stipendio da dittatura del precariato, ma non lo faremo. Il Neo-Geo AES è roba per adulti, ma qualche cicciogamer dell’apocalisse post-videoludica ci ha recentemente comunicato che all’E3 è stata presentata una versione remake di Windjammers. Nonostante la presenza inaccettabile di tutto ciò che viene dopo la parola remake, in questa notizia c’è anche qualcosa di decoroso: hanno mantenuto la modalità video con le scanlines, quindi anche voi testine potrete ripiegare su questo squallido espediente senza fare troppo schifo a voi stessi. Taac!

Concludendo

Nonostante i venti carichi di meteorismo e di remake, l’esperienza di Windjammers rimane inspiegabilmente unica e irripetibile nella storia videoludica. Un gioco che ancora oggi domina le sessioni multiplayer di tutti i nostalgici del neo-geoismo e che incredibilmente non ha mai avuto un seguito, trasformandosi così in un culto memorabile. In verità un motivo c’è: dopo aver vinto una causa contro la Capcom, uscendo indenne dall’accusa di aver copiato Street Fighter con il suo Fighter’s History, la Data East fece una finaccia soffocata dai debiti proprio alla fine degli anni ’90. L’evasione fiscale, si sa, distrugge sempre le cose più belle. Non stiamo parlando solamente del berlusconismo, ma anche dei due protagonisti della nostra storia introduttiva. Max ha passato gli ultimi anni della carriera a rincorrere invano il Giallo Evasore della Tomba. Anna invece ha fatto di peggio: con l’evasore palazzinaro ci è andata a nozze. E noi, dall’alto del nostro 740 e del nostro romanticismo esentasse, vogliamo dedicarle questa pareidolistica frase lappone: Hopeinen kuu luo!
Citazione:
“Suomi Finland Perkele!”
Il gioco l’ho adorato, e questo articolo è fantastico! Ma sono rimasto colpito dall’immagine del discobolo cibernetico, è tua? Se no posso chiederti dove l’hai presa?
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Ti rispondo io perchè il Bionic in sto periodo ha un problema con la mandrilla di porto recanati ed è dovuto partire per una crociera last minute. Look here http://depesha.com/arts-culture/culture/legend-of-a-future
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