Acquistare giochi costosi convinti che sia sinonimo di qualità e nonostante il ragionamento idiota uscirne bene! (di Starfox Mulder)

Quando mi comprai il Super Nintendo (a cui, caso mai non ve ne foste accorti, stiamo dedicando il mese) avevo 14 anni e giusto i risparmi faticosamente sudati per comprare la console in bundle con Super Mario All-Stars. Da lì alla fine della sua carriera domestica negli anni 90 riuscii ad acquistare solo una decina di titoli. Non ero povero, semplicemente stavo al liceo e tutti i soldi che potevo impiegare in videogames erano derivati da risparmi o lavoretti, quindi erano pochi. In seguito recuperai ma dovette passare un decennio, ed all’epoca quindi quei dieci titoli erano dieci incarnazioni delle divinità pagane tramutate in cartucce grigie. Quelli avevo sudato e quelli mi godevo. Quando un amico mi prestò Secret of Mana ne rimasi estasiato ma ormai lo avevo finito, volevo davvero spendere tutti quei soldi per averne una copia tutta mia? E poi cos’era quel Secret of Evermore che la Pergioco vendeva a 160.000£? Una cifra folle, quasi il doppio di un Mortal Kombat o un Super Mario Kart. Mi dissi “se costa tanto deve essere bellissimo”. Come da sottotitolo: ragionamento idiota. Eppure fui fortunato perché sebbene non raggiungesse l’epicità di Mana, la spettacolarità del gioco non si discute ed ora vi spiego il perché. Sigla!
TRAMA
Grossa e corposa, molto lunga da narrare ma cercherò di essere riassuntivo come manco Pedro.
Nel 1965, in una piccola cittadina di provincia degli USA chiamata Podunk, avvenne un malfunzionamento sul tetto di un laboratorio. Cosa accadde? Lo scopriremo trent’anni dopo quando un ragazzo ed il suo cane si recarono al cinema a vedere un qualche film di serie B ed il miglior amico dell’uomo decise bene di scappare all’inseguimento d’un gatto a caso, portando il suo padrone a seguirlo fino a “quella casa sinistra” (parafrasando Craven). Manco il tempo di accorgersi cosa sta accadendo che il nostro eroe si ritroverà catapultato in una realtà alternativa chiamata Evermore, composta da quattro regioni separate, ognuna rappresentante lo specchio di una differente epoca storica: preistoria, epoca classica, medioevo e futuro ipertecnologico. Ogni regione ha la sua moneta di scambio, le sue armi, i suoi nemici e soprattutto il suo “creatore”. Ma forse vi sto spoilerando già troppo quindi recuperiamo l’osso che il nostro fido amico ci ha appena riportato e diamoci da fare.
La plot è corposa, innovativa ed emozionante. Evermore ha delle regole e sono più umane di quel che ci sembreranno inizialmente. Sia la trama principale che le sotto-trame presenti nel gioco sono di dichiarata ispirazione B-movies, non a caso il gioco fu la prima ed unica produzione interamente nord-americana della Square Co. e la cosa si nota in tanti particolari. E’ il japan rpg meno japan che vi capiterà di provare e per una volta questo sarà un pregio capace di slegarvi dalle solite dinamiche narrative tipiche del sol levante.
Prendete Secret of Mana e fate poche ma significative variazioni sul tema. Il sistema è identico quindi ci troveremo a gestire dei personaggi all’interno di un action rpg in cui potremo migliorare l’efficacia delle nostre armi a forza di usarle e molto sarà determinato dalla nostra abilità, soprattutto negli scontri coi boss. Cosa cambia? Molte cose in realtà. Intanto niente multiplayer. Per tutto il gioco utilizzeremo sempre due soli personaggi, il ragazzo ed il suo cane che in base alla regione in cui si troveranno cambierà di forma ed aspetto. Il cane ha una duplice funzione: aiuto a picchiare i nemici e scova reagenti. Già, perché stavolta non ci sarà il Mana da sfruttare per le magie, queste ultime andranno semmai generate con formule alchemiche difficilmente scovabili e sempre richiedenti una serie di componenti che dovrete comprare o trovare. Il nostro fido alleato (ed il suo fiuto) ci permetteranno di fare costante ricerca a zonzo per gli scenari del gioco.

GRAFICA E SONORO
Bene e benissimo. Sulla prima poco da dire, siamo sulla fase finale della vita della console (95-96) quindi aspettatevi una gran quantità di colori, sprites dettagliati ed effetti 3D utilizzati al meglio. Sul secondo invece arrivò la vera chicca.

Jeremy Soule è un nome che oggi dovrebbe farvi aprire bene le orecchie (The Elder Scrolls 3,4 e 5, K.o.t.o.r., Icewind Dale e tanti altri) ma all’epoca era un perfetto sconosciuto. Uno studente liceale che componeva per passione quando venne notato dalla Square, la quale subito lo assunse al compimento della sua maggior età per metterlo a lavorare sulla sua opera prima in territorio States. 29 traccie una più bella dell’altra, tutte evocative ed entusiasmanti come solo il papà di Dragonborn ci seppe abituare sin dall’inizio della sua carriera.

LONGEVITA’
Esiste una speedrun con un tizio che lo termina in un ora e tre quarti. Ancora non ci credo ma vi garantisco che per una speedrun è un tempo lunghissimo. Normalmente penso si possa finire agilmente in una trentina di ore ma se vorrete sviscerarlo come merita ne impiegherete ben di più. Ognuna delle quattro regioni è bella grossa, piena di sottoquest, di oggetti e formule alchemiche da trovare e di Png da interrogare. Alla fine vi troverete comunque a cavalcare il mezzo volante di rito con cui ritornare sui vostri passi per assicurarvi di non aver lasciato nulla di intentato, quindi preparatevi ad un esperienza lunga ed appagante.

REPERIBILITÀ/COME CACCHIO CI GIOCO
Questo mese non è solo dedicato ai titoli per Snes ma soprattutto a quei titoli per Snes bellissimi che purtroppo non troverete sullo Snes mini, quindi salvo crackarlo (sì, già si può fare) o emulare il gioco in altra maniera, vi toccherà ricorrere alle vecchie e gloriose cartucce.
160.000£? non vi basteranno affatto nel caso lo vogliate completo. Il gioco era raro allora e lo è diventato anche di più oggi, tant’è che si vende ad oltre 100€ in versione completa (non mint), a quasi 200€ in versione rarissima con guida al suo interno ed infine a 50€ in versione loose, solo cartuccia.
Brutta storia per chi vuole il gioco fisico senza ricorrere all’emulazione.

CONCLUDENDO
Grafica e sonoro al top, una storia originale ed ispiratissima, un gameplay collaudato ed una software house in stato di grazia che spende i suoi ultimi colpi sulla console che gli diede lustro eterno. Vi servono altri motivi per giocare a sta chicca?
Una risposta a "SECRET OF EVERMORE (Snes)"