Tetris (1984)

La strada per l’inferno è lastricata di buone inserzioni. (di Bionic Cummenda)

Nel dicembre del 2017, a Milano, si riunì l’assemblea nazionale della Federazione Giovanile Videoludica Italiana. Vennero in città tutti i capi dell’epoca: il segretario nazionale Cicciogamer, LaSabriGamer, Favij, gente così. Quattro militanti locali intimoriti da tanto cosmopolitismo, un po’ per scherzo un po’ per scherno, si chiusero nella stanza del ciclostile per elaborare in gran segreto alcune copie di un documento in cui si invitava quell’assemblea, ormai istituzionalizzata, a confrontarsi con una vera gioventù retroludica rivoluzionaria. Un confronto da autoconvocare sulla Riviera Romagnola, in contrapposizione a quel mini-congresso tenuto invece in un poco elegante e fatiscente ecomostro del centro. Vi riportiamo integralmente il .doc fatto pervenire ai delegati in maniera del tutto Anonymous.

 

Manifesto Retroludico Rivoluzionario

Dagli Appennini alle Balze: per una Federazione Giovanile Retroludica Italiana catodica, Maoista e di prima classe. Carissimi Compagni, in un momento così grave per il movimento retroludico mondiale, i pixel e la longevità rimangono le ultime armi del proletariato in lotta per un mondo senza classi e senza catene. In un momento in cui l’imperialismo Microsoftense, il social-imperialismo Sonyetico, il revisionismo AppleFag e l’opportunismo Nintendaro hanno oramai dimostrato i propri limiti, il pensiero luminoso a 60hz del nostro grande Leader, guida, timoniere Aleksej Leonidovič Pažitnov, il Compagno Tetris, rimane l’unica via percorribile per una rivoluzione retroludica mondiale! Egli, riassumendo magistralmente il pensiero del Compagno Mao, ci ha indicato i tempi e i modi con previsione matematica per prendere il potere, sconfessare l’opportunismo piccolo-borghese del Partito Videoludico Italiano e dei suoi accoliti e colpire al cuore del sistema il Capitalismo Pay-for-play. “La Rivoluzione non è un pranzo di Galaga” diceva il Compagno Mao e noi aggiungiamo, parafrasando un vecchio proverbio cinese: bastoniamo il DLC che affoga! Il momento è propizio Compagni! Le vittorie delle avanguardie rivoluzionarie retroludiche e le cento, mille comuni arcade che fioriscono in ogni angolo della terra ne sono la testimonianza. E’ la nostra ora compagni! Attacchiamo dalle sale giochi i Game Stop, circondiamoli, proletarizziamoli, rendiamo gli sgherri e i guardiani del Capitale incapaci di intendere e di volere. La violenza beat ’em up delle nostre forze organizzate sarà sempre nulla al confronto delle violenze che per decenni hanno subito i proletari retroludici di tutto il globo terracqueo. Impugniamo il joystick Compagni! A pochi chilometri da questa città, dove voi siete riuniti per un’inutile farsa, è in corso il Plenum Supremo della Gioventù Retroludica Rivoluzionaria d’ Italia, pixista, LANinista, maoista, pensiero guida Compagno Tetris, aderente al Movimento Retroludico Internazionalista. Intervenite! Rendete la vostra organizzazione un’organizzazione Retroludica, di prima classe, rivoluzionaria. Compagni, in piedi! Il rosso vessillo pixellato della Rivoluzione Mondiale del pensiero del Compagno Tetris deve essere innalzato ancora una volta. Per uno Stato di nuova Retrocrazia! Per un governo di operai e tetramini! Viva la guerra popolare del Retrò! Viva il Partito Comunista del Retrò! Gloria al pixismo-LANinismo-maoismo! Gloria al compagno Tetris, nostra grande guida e timoniere! Perché la vittoria sarà nostra! Ribellarsi è giusto! Ai joystick, Compagni!

 

 

Gameplay (nessuno strumento di votazione classista verrà adottato in questa recensione)

большой юпитер

Ora carichiamo il Plutonio della Gran Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista sulla nostra ZAZ 968 e ritorniamo al 1984, un anno prima dell’avvento della Perestrojka. Con l’avvio delle riforme al limite del socialfascismo controrivoluzionario operate dal Presidente Gorbaciov, il Plenum decentralizzava la gestione economica socialista avvalendosi delle nuove conquiste nel campo della scienza e della tecnica. Anticipando le finalità di questa nuova ricostruzione economica, operava in seno all’Accademia delle Scienze dell’URSS il già elogiato Compagno Aleksej Leonidovič Pažitnov, un ingegnere elettronico specializzato nella progettazione di componenti per le missioni dei cosmonauti sovietici a sostegno delle interminabili Guerre Stellari contro l’Impero Sith della NASA americana. Il Compagno Aleksej, oltre ad essere un efficiente ingranaggio del programma aerospaziale russo, sviluppava anche software (il Presidente Eterno possa perdonarci l’utilizzo di questi spregevoli termini anglofoni da colonialismo culturale) per il Centro Dorodnitsyn specializzato nella ricerca sul campo dei computer (altro colonialismo, qui c’è aria di Gulag…).

L’Accademia delle Scienze dell’URSS progettata con architettura Tetris.

Nonostante la sua dedizione alla causa sovietica, il Compagno Aleksej oltre ad amare il socialismo amava anche i giochi da tavolo, perché per gli smanettoni di tutto il mondo la realizzazione della Rivincita dei Nerd è una Lotta Continua prioritaria anche rispetto alla Rivoluzione Permanente per la Dittatura del Proletariato. Conciliando la stima del Soviet Supremo nei confronti dei giochi di logica con le conquiste della Tecnica finanziate direttamente dai rubli di Madre Russia, il Compagno Aleksej in cooperativa con il Compagno Dmitrij Pavlovskij e l’allora sedicenne Vadim Gerasimov progettò una versione elettronica del Pentamino, un tradizionale rompicapo che prevede l’utilizzo di pezzi a incastro composti da cinque blocchi e rappresentanti alcune lettere stilizzate dell’alfabeto, non quello cirillico purtroppo.

Alfabeto pentaminico

La Rivoluzione Culturale lanciata dal Presidente Mao prevedeva la distruzione dei quattro vecchi: “vecchie idee, vecchia cultura, vecchie usanze e vecchie abitudini”. Le regole del Pentamino dovevano dunque essere sovvertite: non più il cinque reazionario, dispari come le iniquità del Capitalismo; non più la staticità e le leggi oppressive della Gravità a schiacciare il genio creatore del proletariato ludico. Cadano i blocchi dal firmamento come fiammanti stelle rosse roteanti, collassando in file ordinate con devastante estetica nichilista per lasciar spazio alla nuova architettura gotico-staliniana edificata con Tetramini da quattro!

Il compagno Aleksej Leonidovič Pažitnov proletarizza i pentamini.

 

Grafica e Sonoro

Elettricità sovieta su Atari ST

Quattro blocchi pesanti come un colpo, l’avvento dei Tetramini è profetizzato dalle strofe “All’amato me stesso” del Cantore della Rivoluzione Majakovskij. Centocinquanta milioni: i proletari sovietici celebrati nelle sue poesie. Centosettanta milioni: le copie di Tetris vendute nel mondo fino a oggi. I Tetramini diventano un piccolo manifesto di propaganda socialista presente ormai in ogni supporto videoludico. L’unione sovietica tra le parole Tetra e Tennis dà vita alla nuova nomenklatura del Tetris, una sintesi che ricorda la fusione tra Soviet ed Elettricità che diventano un tutt’uno nel Comunismo (ocio però! non sempre succede, parola di Mastro Lindo Ferretti).

L’originale per Electronika 60

La devastante estetica nichilista di Tetris esige anche il suo rigore cromatico. La versione originale uscita per il computer Electronika 60 tollerava solo il partito unico monocromatico del verde, con i Tetramini generati grazie alla combinazione di due parentesi quadre a formare i blocchi. Fu proprio il giovane Compagno Gerasimov a convertire il gioco nella sua prima versione a colori per IBM nota come 3.12. A differenza delle imitazioni capitalistiche successive, il rigore cromatico associato alle singole lettere non ammetteva trasgressioni. Vediamo ora sfilare i sette Tetramini sulla Piazza Rossa, ciascuno con la sua divisa di militanza.

I come Internazionale, il più importante tra i Tetramini. L’unico in grado di riunire tutto il Comintern in file da 4 generando così la combinazione vincente che prende appunto in nome di Tetris. La sua discesa durante la partita è bramata dai giocatori tanto quanto la discesa dei cosacchi sul patrio suolo, pronti a far abbeverare i loro cavalli alla fontana di Trevi. Il colore è ovviamente rosso, come il muscolo del Socialismo.

J come Jurij, il Presidente Antiaereo simbolo della politica FPS contro gli aerei-spia del Capitale. Sua l’operazione Duck Hunt su un aereo di linea della Corea traditrice, finito colpevolmente sul cielo sovietico. Il colore è bianco, come le colonne di emissioni industriali che dipingono l’inviolabile spazio aereo del Patto di Varsavia. Sparaaa!

L come Lenin, il sindaco onorario di Cavriago (RE), detta anche Piccola Pietroburgo e patria della Compagna Orietta Berti. Si dice che in concomitanza delle lacrime sanguinose della Madonna di Civitavecchia, il busto di Lenin nell’omonima piazza della Piccola Pietroburgo abbia pianto lacrime amare ispirate dallo Spirito dell’Ateismo di Stato. A lui è associato il colore magenta, gustoso come le Brooklyn Cinnamon al sapore di riflusso rivoluzionario.

O come Occhetto, il Segretario Nazionale che ha relegato la trionfante Bandiera Rossa in un cerchietto sotto le fronde poco rassicuranti della quercia PDS. Quadrato come il più moderato dei progressisti, questo Tetramino in apparenza sembra voler rimettere ordine nell’elettorato, ma finisce sempre per incastrarsi male in improbabili coalizioni. Non poteva che spettargli il blu, da sempre simbolo del centrismo più bieco.

S come Solženicyn, il controrivoluzionario che ha digerito male l’erasmus siberiano negli accoglienti centri di rieducazione Gulag ed è andato poi a frignare con l’Occidente. Insopportabile come il Tetramino più difficile da incastrare, verde come il più borghese dei pacifismi.

 T come Togliatti, o meglio Togliattigrad, cittadina tra le ultime sopravvissute all’oltraggiosa desiovietizzazione federale russa. L’esempio del Segretario Nazionale vive ancora sulle rive del Volga, nel luogo dove si producevano le autovetture del popolo in collaborazione con la FIAT. Un pezzo fondamentale per tutto il Comunismo Tetristico, marrone come l’humus ideologico cantato dal Faber e dal quale nascono i fior.

Z come Gennadij Andreevič Zjuganov, ultimo segretario del PCUS sopravvissuto alla tragedia della caduta del Muro. Ancora oggi lotta per la Rifondazione Comunista Sovietica contro il neozarismo Putiniano, con scarsi risultati in odor di inimicizia epistolare al polonio 210. Fedele alla linea anche se la linea non c’è, anacronistico e fuori posto come un Tetramino color ciano.

Tetris 3.12 per IBM PC

La colonna sonora è ovviamente la più gloriosa, veri inni al Sol dell’Avvenire. Potremmo citare la Danza della Fata Confetto del maestro Čajkovskij su NES, Kalinka o ancora la Suite Francese di Bach, ma nulla potrà mai rappresentare meglio Tetris del Korobeiniki, qui di seguito interpretata dai mai troppo compianti coristi dell’Armata Rossa. A ja ljublju SSSR!

 

 

Longevità

Il Politburo Nintendo

L’originale versione di Tetris non prevedeva un punteggio per consentire al giocatore di valutare i suoi progressi o di avanzare nella partita. Niente scenette di intermezzo con i protagonisti Nintendo che fanno le pose davanti a San Basilio, il Tetris sovietico è una battaglia interminabile come la perpetua rivoluzione Trotzkista. E deve comunque finire tragicamente, come il generale dell’Armata Rossa ucciso a picconate dallo zio del nostro cinepanettosissimo Christianone De Sica. Perfino dei noti matematici hanno affermato che “Tetris is hard, even to approximate”, arrendendosi al fatalismo di una partita destinata a finire con la sconfitta del giocatore. Un sogno di vittoria utopico come la realizzazione del Comunismo, ma poco male. Anche questa fase intermedia della Dittatura del Proletariato nel Socialismo Reale è così divertente che non vorremmo abbandonarla mai.

In Soviet Russia, Tetris plays you!

                                           

Reperibilità/Come cacchio ci gioco?

Tetris: Oggettiva Prassi Bolscevica

“Ognuno secondo le sue capacità, a ognuno secondo i suoi bisogni”. Non avanzate pretese e attendete la vostra copia, che vi sarà concessa dal prossimo Piano Quinquennale non appena la caduta tendenziale del saggio di profitto ricondurrà inevitabilmente alla dittatura del proletariato. Altrimenti disertate verso l’Occidente e accontentatevi di qualche versione portatile distribuita in bundle con il Game Boy o addirittura delle ultime scadenti versioni piene di ditate sui vostri smartphone piccolo-borghesi. Animali Menscevichi, per voi solo purgante!

Socialismo Tascabile

 

Concludendo

 

Solidarność

Come è possibile che un prodotto genuinamente sovietico sia diventato il simbolo del mercatismo videoludico occidentale? Che tutto debba comunque finire come il decadente trasformismo da PCI a PDS? Il Compagno Aleksej programmava infatti per conto dello Stato Sovietico e, ovviamente, ogni forma di diritto d’autore o profitto personale era proibito dall’economia socialista. Tetris arrivò su Game Boy grazie alla genialità di un certo Henk Rogers, che ai tempi faceva da intermediario con Nintendo alla ricerca di nuovi progetti su cui investire. Dopo aver visto la versione di Tetris concessa ad Atari sulla quale campeggiava il nome della Spectrum Electronics, Henk decise di indagare scoprendo che in realtà quest’ultima società non possedeva alcun diritto sul gioco e che tutto passava attraverso il Ministero dell’URSS. Organizzò così un incontro con i responsabili sovietici a Mosca, dove incrociò il Compagno Aleksej.

Il diavolo veste Pravda

I due solidarizzarono da bravi compagni, cittadini, fratelli e partigiani accordandosi per una conversione di Tetris per Game Boy proprio mentre il Ministero russo stava per chiudere un contratto con la Maxwell Corporation, società che già produceva una versione di Tetris per la solita Atari. Alla fine prevalse il patto Rogers-Pažitnov e il Ministero Sovietico concesse i diritti a Nintendo, promettendo addirittura dei benefit per il compagno Aleksej. Che purtroppo non arrivarono mai. Oggi, dopo la caduta del Muro, Aleksej è riuscito a riappropriarsi dei diritti su Tetris approfittando della scadenza del contratto decennale stipulato da Nintendo e ora con la sua Tetris Company può finalmente godere i frutti del suo lavoro sulle spiagge delle Hawaii. Perché è vero che il Sol dell’Avvenire irradia il futuro mondo socialista, ma il sole del Pacifico regala sempre un’abbronzatura atomica da tropicana quotidiana. Taac!

Citazione:

“Come se, nel dirgli che Babbo Natale non esisteva, suo padre volesse anche iniziarlo al materialismo storico, lasciandogli intendere che il Sega Master System nuovo di pacca che avrebbe trovato sotto l’albero non era arrivato dal mondo dei balocchi su una slitta trainata da renne, ma era il frutto di quella piccola parte di plusvalore che la lotta di classe era riuscita a sottrarre ai padroni.” (il Partigiano Reggiano Max Collini e il Natale)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


7 risposte a "Tetris (1984)"

  1. Sei il mio idolo! mi raccomando con gli shangai,comunque avevo la versione che usci in bundle del Nes 8 bit la famosa cartuccia con tre giochi :Super Mario,il calcio con gli omini con testone e Tetris,adesso ho la versione Gameboy trovato nel mercatino assieme alla telecamera,Gameboy Color e Pokemon giallo più altre 4 cartucce a 15 sacchi un’affarone più business di cosi.

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    1. Claro, Marenostrum! Lo shangai sempre pronto ad agevolarci nelle operazioni di sbarco. E bella anche la tripletta Super Mario, Tetris e Nintendo World Cup con i supertiri a banana cosí esosi da far venire il crepacuore anche a Julian Ross. Taaac!

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