Ah ma non è Lercio (di Winona Raiden)
Sta per concludersi il mese dei giochi brutti, e con lui una serie di miei articoli che ha diviso il pubblico, con un 99% che ha esclamato “No dai ma che cazzo dici” e un 1% che ha concesso “Massì dai, forse ci può stare”.
Sto giro allora mi piacerà vincere facile, come ha fatto colui che ha scelto Superman 64 come gioco brutto da recensire. Infatti è un po’ come se il pezzo si scrivesse da solo, dato che stiamo parlando di uno dei giochi universalmente considerati tra i peggiori di tutti i tempi. Dai, è come se vi dicessi che Diprè è il peggior cantante del momento… troppo facile!
TRAMA
La trama di Superman64, che in realtà si chiama semplicemente Superman o, in inglese, Superman: The New Superman Adventures, vede il suo nemico giurato Lex Luthor creare una versione virtuale di Metropolis in cui intrappola Lois Lane, Jimmy Olsen e Emil Hamilton, oltre a riempirla di nebbia Kryptoniana per indebolire le abilità di Superman. Dai che figata, una versione virtuale di Metropolis! Chissà quanti modi geniali di sfruttare questo terreno di gioco! Ehm, non proprio…
GAMEPLAY
E qui casca l’asino. Il gameplay è di quelli che ti fanno pensare che il gioco nasca in realtà come un’operazione profondamente troll, in un’epoca in cui ancora il concetto di troll per come lo conosciamo manco esisteva. Wikipedia si limita a dire, molto diplomaticamente, che Superman prevede due tipologie di livelli, una strutturata come un labirinto e l’altra che richiede di passare attraverso una serie di anelli. Bene, ma a parte il fatto che non si capisce come mai Superman dovrebbe comportarsi come un leone al circo, tenete presente che il gioco si compone di 14 livelli. Dunque, quanti di questi prevedono il passaggio attraverso gli anelli? Tantissimi, troppissimi. Inoltre, non è semplicemente un “quanti più anelli becchi tanti più punti fai” (cosa già difficile dati i controlli pessimamente calibrati e reattivi) ma se saltate un tot di buche semplicemente non superate lo stage, compare un messaggio di Lex Luthor che vi sbeffeggia dicendo “Ho vinto”. Ma perché? Perché Lex Luthor dovrebbe vincere se io non riesco a passare attraverso 30 anelli in 30 secondi? Ah già, la versione virtuale di Metropolis, vedi come si giustificano in fretta le cose…

Nel caso che, dopo 57 tentativi e mezzo, riusciate a completare la “ring task”, per concludere il livello dovrete portare a termine un compito aggiuntivo che cambia di volta in volta, ed è meglio che vi documentiate prima perché il messaggio di spiegazione dura circa 1 nanosecondo sullo schermo e la missione è a tempo, quindi ci vuole molto poco per far vincere nuovamente Lex Luthor e dover ricominciare daccapo!
E i superpoteri? I superpoteri li acquisite a volte, occasionalmente, se beccate gli item giusti… sì siete Superman, ma di base non avete superpoteri!
I livelli labirintici prevedono un po’ più di azione, dovrete salvare uno dei vostri amici e persino combattere un boss, ma in quanti altri giochi potete farlo? Pensateci. C’è davvero bisogno di sottoporsi a quel tormento degli anelli per poter provare un gioco normale?
Qualora non abbiate finito di farvi del male, è presente anche la modalità multiplayer, anzi 2 modalità multiplayer: la versione “navi spaziali” di Mario Kart e le botte a suon di armi e oggetti. Sì, nel senso che dovete lanciarvele vicendevolmente per sconfiggere l’avversario.
A tutto questo popò di roba aggiungete bug, controlli sbagliati e malfunzionamenti a volontà ed ecco che avete trovato il gioco perfetto da regalare al vostro peggior nemico!

GRAFICA & SONORO
Grafica e sonoro non sono affatto malaccio, soprattutto se confrontate col resto! La grafica è quella tipica della fine degli anni 90, si cercava di andare verso il 3D ottenendo più che altro degli omini quadrati, ma va bene.
La “colonna sonora” è fin troppo epica per quello a cui si sta giocando, ma si sono impegnati. Anzi, sembra quasi che il comparto musicisti stesse lavorando su un altro titolo e abbiano poi deciso di buttarla qui e tanti saluti.
LONGEVITÁ
Oserei dire nulla ragazzi, dato che dopo 5 minuti vi verrà già voglia di lanciare il pad a destra e manca e la monotonia del gameplay azzererà la vostra vitalità. Se mai vi venisse la tentazione di sforzarvi per vedere cosa c’è dopo, sperando in un’impennata qualitativa inaspettata, state tranquilli: non fatelo. Non c’è redenzione in questo gioco, tenere duro vi porterà solo a infilarvi in un’altra serie infinita di anelli.

REPERIBILITÁ/COME CACCHIO CI GIOCO
Uhm… mi state dicendo che dopo tutto questo vorreste anche provarlo?
CONCLUDENDO
Superman64, come è comunemente conosciuto, è un gioco che lascia parecchi interrogativi. Vi verrà voglia di sapere chi è il responsabile di una roba tanto noiosa e scoprirete che si tratta della celeberrima (?) Titus Interactive. Se l’orrendo logo e il fatto che sia finita in bancarotta rendono credibilissimo il coinvolgimento con Superman64, è meno ovvio il fatto che la Titus abbia contribuito anche a titoli di qualità, come Dick Tracy e The Blues Brothers. Rimane comunque vero che la T.I. abbia dato il meglio di sé quando si è limitata a distribuire anziché lanciarsi nello sviluppo.
