Il murale del mio viaggio alla Mecca lo dipingo sul blog dei Bitelloni. (di Starfox Mulder)
8 Bit Cafe – la bassa risoluzione è d’obbligo per entrare nel mood
Forse non tutti sanno che per i pellegrini mussulmani è uso dipingere sulle pareti di casa il proprio viaggio nel luogo sacro.
Forse non tutti sanno che per i retrogamers ci sono pochi posti di culto come il quartiere di Akihabara a Tokyo.
Forse non tutti lo sanno…ma i lettori di questo blog sì, perchè qua al piano Kalergi crediamo meno che ad una cartuccia di Megaman 9 per Nes ed avendo appena mandato il nostro furry-detective preferito (io) ad indagare in terra nipponica potrà rispondere ad alcune domande fondamentali sulla vita, la morte e tutto il resto.
Tolto il dente posso tornare a parlare in prima persona e narrarvi quello che davvero (almeno io) volevo sapere prima di partire:
– Cosa devo assolutamente vedere per soddisfare la mia turistica fame di retrogaming?
– E’ possibile andare ad Akihabara e comprare tanta bella roba spendendo poco?
A queste ed altre domande vi darò la risposta dopo la SIGLA!
TURISMO RETROLUDICO A TOKYO
Partiamo dicendo che il Giappone costa meno di quel che ci si immagina, quindi non gettatevi nello sconforto del “che minchia leggo a fare tanto non ci andrò mai”. SBAGLIATO!
Se siete abituati a viaggiare solo in prima classe ed in hotel a 7 stelle di hokuto allora o siete il Bionic Cummenda oppure ok, ne uscirete provati nel portafoglio, ma se come me, temprato da lunghe notti in auto a fare appostamenti per l’F.B.I., siete preparati nella nobile arte dell’adattarvi, il viaggio vi risulterà pratico ed affrontabile. Circa seicento papagne di biglietto aereo (scalo ad Abu Dabhi) e 500 per l’albergo da 6 notti (niente capsule hotel). Il cibo costa una sciapata (5€ per una cena di Ramen) e con un investimento di poche decine di euro nel noleggio di un router portatile avrete sempre con voi la fida rete che vi impedirà di perdervi per le vie di kabukicho chiedendo in un inglese sbagliato info agli yakuza.

Sorvolando sul masochismo che mi ha spinto a partire in luglio (37° all’ombra, 90% di umidità), se evitate l’estate troverete un clima sempre temperato e gradevole. I Giappi non sanno alcuna lingua al di fuori della loro ma il traduttore su cell fa miracoli ed armati di motivazione e qualche yen potrete decidere quale giorno dedicare al quartiere per eccellenza votato alla nostra passione.
Ci vuole un giorno intero? Sì se volete fare le cose a modo, perché c’è da vedere e c’è da comprare.

Cosa devo vedere per soddisfare la mia turistica fame di retrogaming?
Akihabara è votata alla cultura nerd. Troverete di tutto, dalle action figures ai manga, dalle sale giochi ai maid cafe (locali in cui delle procaci giapponesine vestite in modo succinto vi serviranno quel che vorrete…tranne quello) ed ovviamente ci sono numerosi negozi di retrogaming e retrocomputing. Di guide in merito ce ne sono tante e posso consigliarvi QUESTA ma non son qui per parlarvi di quel che altri han già detto ma della mia esperienza ed essa passa per due luoghi da vedere e tanti altri in cui comprare.

Super Potatoes
Dubito questo nome sia nuovo a tanti ma non potevo non parlarne, specie dopo aver visitato entrambi i negozi (l’altro sta a Ikebukuro). Se entrerete con la piacevole consapevolezza di non comprare nulla sarà una gran bella esperienza. Console di ogni sorta, giochi rari (e non), una vera sala giochi retro di cui godere anche per ore ed un servizio ristorazione per allietare il vostro tempo in loco, cosa chiedere di più? Comprare direte voi, ma loro sanno di essere famosi e ricercati, quindi i prezzi sono alti. Fine del discorso.

Beep
Se Super Potatoes è una meta fondamentale per gli amanti delle console, per i fans degli home pc c’è Beep, non se ne scappa. Msx, X68000, Fm Town e tutto il ben di dio che vorreste trovare nella terra che ha dato i natali a macchine di tal magnificenza lo troverete nel negozio scantinato dalla colonna sonora evocativa e le postazioni di prova per tutti gli avventori. Comprare? Qui le cose vanno un po meglio ma comunque i prezzi tendono all’altino.
Un video che ho girato dentro il negozietto Friends gestito da un adorabile old-lady.
Vabbè ma allora per comprare dove cav…abbiate pazienza, faccio una pausa al bagno e ve lo racconto.
E’ possibile andare ad Akihabara e comprare tanta bella roba spendendo poco?
Sì, ed ora rilassatevi. Senza entrare troppo nel dettaglio sappiate che mi sono preso tre console e una decina di giochi vari spendendo complessivamente un centone. Roba rara? Per l’Italia sicuramente, per il Giappone no ma tanto poi non son rimasto a vivere lì quindi mission completed alla grandissima. Come ho fatto? Un indizio.

I Book Off sono negozi dell’usato elettronico e non solo. Ne trovate in ogni quartiere, anche ad Akihabara. I prezzi sono bassi, a volte bassissimi (se vi dico quanto ho pagato il mio Dreamcast mi sputate ed io vorrei mantenermi saliva free) e c’è di tutto. Ok, difficile che scoviate un Pc Engine Duo boxed ma se pensate sia impossibile incrociare un Radiant Silvergun per Saturn dovrete ricredervi: l’ho visto.

Non sono però l’unico modo per scovare delle buone occasioni, l’altro (il mio preferito) è quello di perdersi. Lasciate perdere guide e consigli in rete, concedetevi alcune ore a passeggiare per le vie del quartiere e giocate di istinto. Vedete scritto “retroqualcosa” o insegne con profili di console classiche? Entrate. Non si tratta solo di fare affari ma anche di scoprire un mondo semi-sommerso di cui i più non parlano perchè è lì che si fanno davvero le scoperte giuste al prezzo giusto. Ad oggi ancora molti venditori online delle nostre parti fanno viaggi in queste vie per accumulare materiale da rivendere a prezzo ingrossato e non lo trovano certo da Super Potatoes. Le occasioni vanno scovate e con un po di pazienza lo possono fare davvero tutti.

CONCLUDENDO
Andate a Tokyo!