Yars’ Revenge (1982)

La lingua batte dove al Boss non duole (di Bionic Cummenda)

Il camicione fuoritaglia con le iniziali ricamate storte tipo grembiulino modello “E’ qui la festa?”. La cravatta pixellata sfascia-diottrie modello “Vedochiaro”. I gemelli spaiati ninjati al Compro Oro e più bipolari di quelli modello “Terzacasa”. Il dopobarba che sa di pioggia dorata e la ventiquattrore libica col fuso orario di Hill Valley modello “Uomini Soli 2 & Piccolo Pippo Cucciolo Eroico”. La sciampagneria sgasatissima discount a 0.99 al litro con poco bubble bobble e troppa solforosa modello “Malebolge”. Il cartuccione da 200 giochi con 199 versioni identiche di Super Mario senza baffi e col salto disattivato e una versione di Mortal Colbat modello “Shanghai”. Scegliere il regalo per il Boss è un trauma da decisioni tremende come la selection tra Alfetta Turbo e BMW Iniezione. Quando si sceglie la scorciatoia del paraculo, pattinare fuoripista dal filo del vaffa è fin troppo facile e spesso il gioco non vale il candelotto, considerando che il massimo ottenibile dall’animale proletario è un aumento da elemosina di 80.000 lire in busta paga tassate poi con aliquote da Sceriffo di Nottingham. Ma c’è chi è riuscito nella Mission Impossible di ingraziarsi il più spietato dei Megadirettori della storia retroludica dedicandogli un gioco dove il protagonista è addirittura l’animale più coprofilo di tutto l’ecosistema, seguito a ruota da un certo bolognese con le manone da Macignu. Quando il rimjob professionale diventa un’arte, ecco che arriva Howard Scott Warshaw e la sua dedica all’Atari-Presidente Paninaro Ray Kassar con le mosche spaziali di Yars’ Revenge!

Sigla!

Trama

Calzettoni paninari, insider trading…e sei in pole position!

Slinguazzatevi le dita e sfogliate i paginoni digitali del comic book di Yars’ Revenge, tradotto in esclusiva dal nostro paleografico Starfox Mulder. Struca el buton sulla copertina qui sotto, taaaac!

Gameplay 8

Se c’è una situa partita con dei pessimi presupposti è proprio tutta sta fantascienza fatta di mosche, svastiche e cannoni. In più rovesci pure il nome di battesimo del prez Ray, appiccicandolo come una paciugatissima carta moschicida sui nostri insettoni alieni, ed ecco che la grandissima vendetta e il furiosissimo sdegno di Kaiser Kassar saranno pronti a calare sopra il povero Howard Scott Warshaw come una montagna di merda dalla quale nemmeno Gerda riuscirebbe a salvarlo. E invece succede che questo assurdo porting su Atari del successo arcade Star Castle diventa addirittura un culto più memorabile del titolo da cabinato che doveva solamente limitarsi a emulare.

Star Castle e l’arcade della mia giovinezza

La mosca spaziale Yar infatti riuscirà a distinguersi tra decine di altri oggetti volanti shoot ‘em up ben poco identificati già presenti sulle cartucce Atari proprio per le molteplici possibilità date dai superpoteri ottenuti grazie alle radiazioni del Sistema Solare Razak. Oltre a riuscire a volare liberamente nello spazio come un moscone pirata che sfida la bandiera rossa del Soviet Anti-Balneare, lo Yar è in grado di lanciare bombe di energia potenti come le madonne di un altro famosissimo Mosconi: Germano. Se non bestemmio guarda…

Il fondamentale bugiardino

Lo scopo dello Yar è quello di distruggere la cupola di energia che difende la base nemica dei Qotile, blastandola da lontano o addirittura rosicchiandola. Insomma, perché limitarsi a una degustazione dal retrogusto di coprofagia quando puoi assaggiare un campo di forza composto da materia cosmica fresha fresha?

L’abbiamo disegnata pure dal verso giusto, siam mica forzanuova!

Una volta che sarete riusciti ad aprire un varco nelle difese nemiche dovrete avvicinarvi schivando le svasticone rotanti lanciate dal Reichstag dei Quotile. Magari rifugiandovi nella zona neutrale, quella fascia multicolore brutta-brutta-brutta gentilmente fornita dalla Televisione Svizzera del Signor Rezzonico, un luogo dove sarete al sicuro e non potrete rimanere offesi.

Quando al Qotile sale il nazismo

Non vi resta che fare touchdown sul campo base dei Qotile e puntare il Cannone Zorlon, temibile arma di distruzione di massa che dovrete allineare anticipando i movimenti del nemico per distruggerlo con un singolo shot. Ocio però! Perché sulla traiettoria finirà inevitabilmente pure lo Yar, quindi rapidi con il rewind e fuggite in retromarcia dalla trasferta sulla colonia dei Qotile per godervi lo stesso panorama pirotecnico ammirato dal Colonnello Nunziatella dopo aver fatto la Fatality di Cyber Smoke al pianeta Alderaan. Che lo Sforzo sia con te!

Fuoco amico

Grafica 6.5 e Sonoro 6

Revenge Porn

Ricapitoliamo. Quel candelabro volante è una mosca mutante extraterrestre. Quella barra in tecnicolor a metà schermo non è né un glitch grafico né un rigurgito del tubo catodico, bensì una zona protettiva dove la mosca diventa invulnerabile. Il semicerchio marrone è una barriera cosmica da sparare o sgranocchiare a piacimento. Il rettangolo allucinogeno che compare in fondo allo schermo non è un cartoncino di LSD ma un pericolosissimo cannone orbitale in grado di distruggere sia noi che il nemico. La svastica rotante sterminatrice non è poi così razzista ma è solo uno Swirl, arma nemica dal nome di un detergente per piastrelle. Insomma, con tutto sto fotorealismo grafico che bisogno c’era di investire nel 4K?

Direttamente dal giradischi del Superclassifica Show trasmettiamo la libidine su vinile del discone dedicato a Yars’ Revenge, con tanto di divulgazione sulla mitologia dei mosconi spaziali a cura di Piero Angela e del suo SuperQotile.

Longevità 7

Con l’aumentare dei punti guadagnati aumenta anche la difficoltà, quindi per la vostra astro-mosca sarà sempre più difficile sfuggire alle svastiche insetticide che diventeranno addirittura teleguidate al raggiungimento dei 150.000 punti. Da notare che distruggendo un singolo blocco dello scudo Qotile metterete in tasca 69 punti, un numero magico che rappresenta la libidine testa-coda tanto diffusa nel moscopaggio al pari del già noto fetish per lo scat. Ma la vera pole position è riservata ai giocatori che riusciranno a scartare l’easter egg confezionato dal nostro Howard Scott Warshaw. Distruggete lo Swirl al volo, seguite la linea verticale che compare sullo schermo dopo l’esplosione e, se vi trovate nella parte bassa della schermata, il gioco finirà riportandovi alla videata iniziale con l’acronimo HSWWSH al posto della scritta Select. E chi ci sarà mai dietro quelle inconfondibili iniziali? E’ lui o non è lui? Cerrrto che è lui!

Sempre per la serie “pattinare sul filo del vaffa”, ai tempi era proibito aggiungere il nome del programmatore sui giochi Atari. Ma che ci vuoi fare, al narcisismo non si comanda.

Reperibilità / Come cacchio ci gioco?

Vieni giù dalla pianta Gilet Jaune! La prossima insurrezione retroludica la facciamo con la pettorina ignifuga di Yars’ Revenge. Mi esalta!

Come abbiamo visto i presupposti erano più che pessimi, ma il successo di Yars’ Revenge è ancora oggi celebrato da tutti gli Atariani. Lo troverete ovunque, e nel caso in cui vi troviate in difficoltà nella ricerca vi consigliamo di scavare in una certa megadiscarica americana…

Concludendo

E.T. telefono Razak

Sappiamo tutti com’è finita la carriera del povero Howard Scott Warshaw, raccontata nella nostra rubrica di varietà retroludico Non è la Raiden. HSW sarà anche ricordato come il programmatore del gioco più brutto della storia, ma a noi piace ricordarlo così. Come l’artefice della più geniale, narcisistica, strampalata e divertente paraculata aziendale della storia retroludica. Pensateci ogni volta che vedrete il vostro capo e vi verrà voglia di trasformare la vostra lingua in un rotolone di cartaculo da 10 piani di morbidezza.

Citazione:

“I like to innovate. To me, if it’s worth doing something, it’s worth doing it well. Do something that’s going to demand attention and notice.” (HSWWSH e l’attention whoring)


3 risposte a "Yars’ Revenge (1982)"

  1. Questa recensione è un capolavoro, mi inchino al Cummenda sperando di non diventare uno shangay serviente comunque a i praticanti di rimjob( leccaculismo) consiglio di comprare uno stock di collutori per togliere il gusto amaro della vita

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    1. Per coprire il gusto amaro della vita (e anche qualche ingoio indigesto) consigliamo sempre l’ammazza-caffè della casa. Perché il Buongiorno si vede dal Bocchino!

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