The Oregon Trail (1971)

Dissing & Dysentery (di Bionic Cummenda)

Il D-day della Kriegsmarine AfrikaKorps sui porti non troppo sicuri e sicuramente ben poco aperti della nostra poco ridente, ma tanto risibile, espressione geografica italiana è solo l’ultimo e non certo il più fortunato dei fenomeni di lotta al sovranismo territoriale apparsi nel corso della storia. Oggi infatti si dibatte su strampalati piani di sostituzione demografica promossi da un certo Kalergi, che più di un presunto statista sembra essere una marca di terribili leggins da uomo per il jogging tra le acque mefitiche dell’Idroscalo. Flotte di barconi ed eroiche bagnarole dai nomi discutibili tipo “Mira-o’-mare Treo “Saint dell’Undicesima Casa” tentano invano di entrare nelle acque territoriali borboniche per portare il loro esercito industriale di riserva pronto a lavorare a meno di qualche Paper Boy o Radikal Biker, arruolato per portarvi a domicilio l’Uramaki Special Snow Bros in cambio di due rupie all’ora.

Movimento Albergo 5 Stelle e Free WiFi

C’è stato però un tempo in cui le ragioni del Dominio Economico venivano difese proprio dal migrante di turno, pieno di sghei e desideroso di espandere il business oltreoceano in un nuovo mercato emergente, il cui potenziale inespresso era in mano a un gruppo di ottusissimi populisti analfabeti pronti a difendere i loro confini dall’invasione dei profughi arrivati con il panfilo Mayflower e con l’obiettivo di togliere l’immancabile totem in tutte le scuole-tendopoli e sostituirlo con il crocifisso, simbolo di predestinazione calvinista tra chi è nel privè con chi vivrà nel burro per tutta la durata della sua vacanza nella pole position della vita terrena e chi invece dovrà accontentarsi di fare la comparsa tra gli animali proletari e prepararsi a un toasty eterno tra le fiamme del NetherRealm. E quale modo migliore per insegnare alle future generazioni i preziosi valori dell’immigrazionismo, se non quello della dottrina retroludica promossa nientemeno che dal Dipartimento dell’istruzione degli USA? Stelle, strisce, paperdollari e carovane contagiose contro il sovranismo a penne e tomahawk, sulla via della dissenteria di Oregon Trail!

Sigla!

 

Trama

In attesa del 4 luglio per Cowboys vs Aliens

Prova ad affrontare l’avventura a bordo di una carovana attraverso 2000 miglia di pianure, fiumi e montagne. Provaci! Farai impantanare i tuoi bovini attraverso il paciugo e i sentieri allagati o arrancherai attraverso la polvere profonda sei pollici delle pianure? O attraverserai il fiume? Se avrai abbastanza sghei, potrai prendere il traghetto (sempre che ci sia, il traghetto!) Oppure puoi sempre decidere di guadare il fiume e sperare che la tua carovana non affondi!

La traduzione, apostolicamente fonitaci dal Sensei Shito Cannarsi, ci spiega l’Oregon Trail, viaggione ad altissimo tasso di mortalità verso il wild wild west che nel 1848 partiva da Independence, Missouri e arrivava fino a Oregon City. Una traversata da far scattare il turpiloquio anche alla principessa Monodose! God Beast America!

Gli Exit Polls suggeriscono di restare in Missouri

 

Gameplay 7

Che confusione, sarà perché tifiamo!

Ed è proprio il bestiame il grande protagonista di Oregon Trail, avventura testuale-strategica nata nel lontanissimo 1971 su un mainframe del Carleton College in Minnesota da un’idea di tre studenti che, invece di inventarsi un annuario fotografico interattivo con il quale violare la privacy delle compagne di banco e condividere foto delle cheerleader più CBCR e mipiaciabili della scuola, preferirono divulgare duro sviluppando una sorta di spietatissimo videogioco superquark distribuendolo successivamente nella rete scolastica dal Minnesota Educational Computing Consortium, per insegnare la gloriosissima storia dello zingareggio dei visi pallidi nelle terre irredente dei pellerossa.

Da sinistra a destra i doppelgänger nerd di Kakà, Clark Kent ed Escobar

Oregon Trail parte subito con una serie di decisioni tremende da Alfetta Turbo-BMW Iniezione per far cadere in paranoia il novello Cowboy e l’elasticatissima Cowgirl, non a caso nome della posizione preferita della mormona che trova sempre segni del divino quando scambia i propri fluidi col cugino. Per prima cosa dovrete scegliere i nomi dei cinque membri dell’equipaggio con grossissimi problemi di famiglia e patrimonio genetico eccessivamente simile, soprattutto tra Genitore Player 1 e Genitore Player 2. Vi proponiamo qui di seguito alcuni consigli anagrafici per battezzare la cinquina, un buon auspicio per tutti coloro che vogliono viaggiare in prima classe e raggiungere in tempi record da Alboreto Is Nothing la valle dell’Oregon, con più gambe e figli integri possibili.

Al terzo posto la piccola E-Sei-In, mentre tu-sei-out, animale!

Dopo aver selezionato i nomi dei futuri martiri da incidere stile Walk Of Fame sui sampietrini necrologici che costeggiano il fiume Missouri, dovrete scegliere il mese di partenza per l’inizio della spedizione. Vi consigliamo aprile, mese che non a caso ha dato i natali e l’estrema unzione a grandi e meno grandi dittatori. Dopotutto vi apprestate ad appestare le terre altrui con la vostra cultura fatta di libri fantasy scritti peggio delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco (e ce ne vuole!) e di pulizia etnica e giustamente non vogliamo farvi mancare niente, neanche la bella stagione.

#primailnordismo

Come ogni bravo americano inizierete la vostra giornata con una colazione immangiabile, da consumarsi mentre pianificate la campagna acquisti. Qui dovete investire sicuro sul bovino, non a caso il simbolo di Wall Street è proprio un toro scatenato ed è bene accelerare l’avvento dell’epoca della globalizzazione, alla faccia di quei fumati punkabbestia dei tori seduti. Compratevi poi qualche pezzo di ricambio per il pimp-my-wagon, un bel po’ di junk food turbocalorico per combattere gli stenti con l’obesità cronica e ovviamente spendete tutte le ultime risorse appellandovi alla Costituzione più bella del mondo e al comandamento più importante uscito dalla penna di quel simpaticissimo schiavista massonico di Giorgione D.C. : il Secondo Emendamento! Caricate il vostro Sharps 45, digitate BANG e date al WWF un buon motivo di esistere, perché come diceva quello sparalesto di Ringo: “Dio creò uomini e bufali diversi, il signor Colt li rese uguali”.

Type BANG for Animal Liberation FONT

 

Grafica 6.5 e Sonoro 6

Il tragitto verso la valle dell’Oregon è rappresentato dalla carovana che avanza sul percorso tipo GPS, con tanto di conta-miglia e indicazioni meteo fornite dal capotribù Giuliacci. Ad ogni tappa sarà possibile visualizzare una panoramica della situa, ovvero bucolici paesaggi in pixel-art dove Cowboy e indiani socializzano allegramente ballando il liscio con i lupi. Purtroppo è solo un’edulcoratissima rappresentazione della sostituzione di popolo in atto, ed è proprio grazie a questo salutare ricambio etnico che ora l’uomo bianco può staccare dividendi milionari frutto del suo spregiudicatissimo azionariato per poi sputtanarli ludopaticamente nei centri d’accoglienza e d’azzardo destinati ai vecchi padroni di casa. Aiutiamoli al casinò loro, taaac!

Sarà scaramanzia, ma io eviterei di attraversare il Fiume Biscione consigliato da Pocahontas proprio l’undici settembre. Gomblotto!11!1

E quale modo migliore per calarsi nel fatalismo spietato di Oregon Trail se non con una bella, sfocatissima sigla anni settanta piena di Cowboy mascelloni e biondone appena uscite dall’estetista e salite a bordo della carovana più pericolosa del West? Quando l’uomo con la carovana incontra l’uomo con la dissenteria, l’uomo con la carovana è un uomo morto. E pure quell’altro con la dissenteria.

 

Longevità 9

Discriminazione territoriale livello: Oregon Trail

Ed eccoci alla parte più infame di questo Rieducational Channel. Dietro al mendace aspetto rassicurante da Sapientino, il nostro Oregon Trail nasconde in realtà un sorrisone sadico e non desidera altro che godere delle vostre disgrazie, come Vulvia mentre si eccita al solo pensiero del traffico di organi umani sulla Monza-Milano.

Vulvia ci prepara all’affondamento nel Missouri con sciampagneria e subbaqqueria!

Attraversare l’Oregon sarà come farsi un erasmus su Outworld. Ogni singolo elemento del paesaggio, dalle rocce ai ruscelli, è pronto a digitare sul joystick le peggio fatality per trucidare voi e la vostra disgraziatissima famiglia. Morsi di serpente, braccia e gambe che esplodono tipo Hokuto, bovini che stramazzano a terra senza una ragione plausibile, ruote della carovana che si spezzano sotto il peso delle vostre sfighe e il temibilissimo guado del fiume, dove di colpo tutto il parentado può affogare malamente. Una finaccia stile Titanic che neanche il barcone made in Libia di quello scafista del passator scortese potrà evitarvi.

Pur di non scendere a patti con gli scafisti si attraversa il Missouri senza barchino…
…ed è subito crisi umanitaria

Avete presente lo stereotipo delle malattie sterminatrici portate in giro dai migranti che manco i genovesi no-vax del 1349 (e anche qualcuno del 2019)? In Oregon Trail questo pseudoscientifico stereotipo è una verità scientifica inconfutabile! E gli ammorbatori siete proprio voi, ad ogni miglio percorso rischierete di attirare sulle vostre carcasse denutrite malacci come il morbillo, la difterite, il tifo e soprattutto la doppietta più letale in assoluto: vossignoria dissenteria e la balera del colera. Gotta Catch’em All!

E la Umbrella Corporation muta!

 

Reperibilità\come cacchio ci gioco?

La prima edizione commerciale del 1979 su Apple II è forse la più iconica in assoluto, ma potete trovare innumerevoli versioni e seguiti anche su Atari, Commodore 64 e MS-DOS, con tanto di sequenze di caccia interattive e animazioni per rendere ancora più credibile il vostro viaggio senza speranza. Ma la vera libidine è la prima versione del MECC totalmente testuale e uscita solo nelle reti scolastiche del Carleton College. Come dite, come cacchio ci giocate? Uè animali, fate un bel bonifico da bravi lobbisti, fondate la vostra confraternita e imbucatevi nel college, rapidi. Theta-Alpha-Kappa: TAAAAAC!

The Blue Sky Trail

 

Concludendo

Ora che siete giunti in Oregon potete godervi Wi-Fi gratis, pasta con tonno al mercurio, mandrille pallide e niente lavoracci da animali proletari tipo l’operaio. Perché il vero profugo è un pro-figo, Bello Figo, e non paga affitto. E ora beccatevi sta speedrun di Oregon Trail direttamente da Person Of Interest, con la piccola hackerina ROOT che tenta di emulare le prodezze di Mickey Mouse e dell’Uomo d’Acciaio. Staccah, staccahh!

Citazione:

“Me li danno per star fermo, mi copron d’oro. Basta che non lavoro.” (The André trappa i benefici fiscali di un mondo senza sovranismo)


2 risposte a "The Oregon Trail (1971)"

  1. Oregon Trail era citato pure nel cartone animato American Dad dove l’alieno che soffre di travestetissmo e ricchione Roger per superare il trauma che vivrà più della famiglia Smith gioca ad Oregon Trail immaginando al posto dei pixel la famiglia Smith che muore nei modi descritti nel post alla fine Roger si desensenbilizza e abitua e supera il trauma!
    Insomma un gioco spietato tra le schermate stastiche.

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