LACRIME ALLE PORTE DI TANNHAUSER

Salve a tutti, carissimi fan Bit-ellonici. Sono sempre io, il vostro Magnum CD-i.
Da qualche giorno sono giù di morale; non sono bastati né un buon cocktail, né la compagnia di una graziosa ragazza francese in viaggio qui alle Hawaii a farmi stare meglio. Come saprete, il grandissimo Rutger Hauer ci ha lasciato prematuramente e non vi nascondo che la notizia mi ha davvero rattristato.
Era uno degli attori che amavo sin da ragazzino; aveva la capacità di tenermi incollato allo schermo, così come il grande Robin Williams, di cui è passato da poco il quinto anniversario dalla scomparsa.
Nonostante il grande pubblico lo identifichi principalmente per  il ruolo di Roy Batty, il biondo replicante di Blade Runner, Hauer ha saputo dare lezione di carisma in quasi tutti i film in cui è apparso, compresi molti B movie di pessimo gusto, dove riusciva comunque a risaltare senza difficoltà.
L’attore olandese non ha mai calcato le scene videoludiche, eccezion fatta per l’avventura The Observer del 2017, di cui ho scoperto solo di recente l’esistenza (e che proverò quanto prima), dove ha dato fattezze e voce all’investigatore protagonista.

Questa può essere però una buona occasione per parlare del videogioco di Blade Runner, un’avventura grafica uscita su PC nel 1997, realizzata da Westwood Studios, compianto team americano ricordato dai più per la serie Command & Conquer. Oltre ad aver contribuito a definire il genere degli strategici in tempo reale, grazie al leggendario Dune II del 1992, non possiamo non ricordare la trilogia ruolistica di Lands of Lore ed i tre capitoli di Legend of Kyrandia, vera e propria icona delle avventure grafiche in salsa fantasy.
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Come dicevo, nel 1997 Westwood accetta una sfida impossibile: portare sui nostri monitor le atmosfere del film e, straordinariamente, ci riesce nel migliore dei modi, dimostrando ancora una volta che il connubio cinema e videogiochi può funzionare se fatto come si deve.
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Nel gioco impersoneremo il detective Ray McCoy, un giovane Blade Runner a cui vengono affidate le indagini sull’omicidio di alcuni animali, in cui sembra siano coinvolti alcuni replicanti. La trama si sviluppa parallelamente a quella del film e molti personaggi presenti nella pellicola faranno la loro comparsa durante la partita, doppiati tra l’altro dai rispettivi attori (ma non dico altro per non rovinarvi la sorpresa).
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Graficamente il gioco è estremamente curato: i filmati sono ancora oggi d’impatto e le locazioni che visiteremo sono curate all’inverosimile, piene di dettagli ed animazioni. I personaggi sono invece realizzati tridimensionalmente con la tecnologia voxel; questo fornisce una buona resa generale sia nei movimenti che nell’aspetto, anche se si noterà una perdita notevole di dettaglio, unita ad evidenti scalettature, quando li troveremo in primo piano. Il risultato è comunque più che buono e rimane senza dubbio avveniristico per l’epoca.
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Sul lato audio, possiamo fin da subito sentire l’altissima qualità della colonna sonora, che si avvale sia di pezzi ripresi dalla meravigliosa colonna sonora originale del film composta da Vangelis, che di nuove tracce realizzate seguendo lo stile musicale originale. Gli effetti sono ben realizzati ed ottimamente campionati ed anch’essi in parte riprendono direttamente quelli della pellicola. Il doppiaggio è di alta qualità, sia che si parli della versione inglese che di quella italiana. In lingua originale possiamo notare una buona scelta del cast principale, a cui si aggiungono alcuni attori originali del film che danno la voce alle proprie controparti videoludiche. Il doppiaggio italiano è generalmente di buon livello, con due punte di eccellenza assoluta: il protagonista infatti è interpretato da Michele Gammino, storica voce di Harrison Ford anche nel film del 1982 e Clovis, l’antagonista principale, da Sandro Iovino, che nel film originale era la voce del grande Rutger Hauer. Nonostante questo possa creare inizialmente un po’ di confusione sui personaggi, si rivela una scelta assolutamente vincente, per cui posso consigliare senza riserve il doppiaggio italiano se riuscite a reperirlo.
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Blade Runner è un’avventura grafica piuttosto atipica: il cuore del gioco infatti è incentrato sulle indagini, con grande attenzione posta sulla ricerca di prove, dialoghi con personaggi non giocanti ed analisi dei vari campioni che troveremo nelle varie locazioni. Potete perciò dimenticare i classici enigmi logici tipici del genere, che sono stati accantonati in favore di un approccio più realistico. Il computer ESPER sarà uno dei nostri principali alleati, dato che ci permetterà (come nel film) l’analisi al dettaglio delle foto che troveremo. Molto importante sarà inoltre l’uso della macchina Voight-Kampff, che ci permetterà di riconoscere i replicanti durante gli interrogatori. Saranno anche presenti alcune sequenze in cui dovremo utilizzare la nostra arma, anche se quasi tutte potranno essere evitate. Il gioco lascia infatti molta libertà al giocatore, che potrà condurre le indagini come riterrà più opportuno, soprattutto per quanto riguarda i dialoghi con i personaggi non giocanti. Il mondo attorno a noi si muoverà inoltre in tempo reale: ogni personaggio avrà il proprio scopo e perseguirà le proprie azioni, creando un mondo vivo e pulsante, che senza dubbio rimarrà impresso nella mente del giocatore per diverso tempo.
L’intera esperienza sarà affrontata con il mouse, che come sempre si rivela perfetto per questo genere.
La durata del titolo è piuttosto consistente, aiutata anche dalla casualità di alcuni fattori e soprattutto dalle scelte del giocatore, che portano il gioco ad avere ben undici differenti finali.
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Blade Runner è un’avventura assolutamente unica, che merita di essere riscoperta sia dai fan del film che dagli appassionati del genere. Il gioco purtroppo non è mai stato riproposto in nessun modo ed oggi non è acquistabile su nessuna piattaforma. Il fatto poi che la proprietà del gioco sia oggi della simpaticissima EA, garantisce che difficilmente lo vedremo riproposto al grande pubblico.
L’emulazione sui sistemi moderni è tutt’altro che facile, anche se un team di appassionati sta lavorando per renderlo compatibile con Windows 10.
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L’articolo potrebbe finire qui, ma sento che il mio dovere è di aggiungere una piccola parte finale, data l’assenza di Rutger Hauer nel gioco.
I Bit-elloni generalmente non parlano di cinema, ma questa mi sembra una buona occasione per consigliarvi (o magari farvi ricordare) alcuni film che ogni buon appassionato del grande attore olandese dovrebbe vedere.
9ff17936e059a456eb8cec62abd36813THE HITCHER di Robert Armon (1986)
Un ragazzo in viaggio da Chicago a San Diego decide di dare un passaggio ad un sconosciuto, che si rivela una persona estremamente pericolosa. Rutger Hauer ci regala una delle migliori performance della sua carriera, nei panni del folle John Ryder. Assolutamente da vedere.

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LADYHAWKE di Richard Donner (1985)
Un giovane ladro fugge dalle prigioni di Aguillon e, suo malgrado, diventa amico di un cavaliere e di una nobildonna, che sono stati colpiti da una crudele maledizione.
Altro ruolo iconico per Hauer, che si cala perfettamente nei panni di un cavaliere tormentato dalla vendetta, in uno dei migliori fantasy degli anni ’80 (a parere di chi scrive).
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SOLDATO D’ORANGE di Paul Verhoeven (1977)
Tratto da un libro autobiografico di Erik Hazelhoff, il film è ambientato in Olanda durante l’occupazione tedesca della seconda guerra mondiale. Un piccolo gruppo di studenti dell’Università di Leida si troverà a dover scegliere se appoggiare gli invasori o entrare nella resistenza. Uno dei primi grandi ruoli di Hauer, in un film d’impatto (girato dal grandissimo Verhoeven), purtroppo poco conosciuto nel nostro paese.
Da recuperare assolutamente.
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L’AMORE E IL SANGUE
di Paul Verhoeven (1985)
Siamo nel 1500; un gruppo di mercenari aiuta un nobile a conquistare una città, ma quest’ultimo poi li tradisce. Per vendicarsi allora rapiscono la sua promessa sposa. Un grande affresco di un’epoca difficile e violenta, girato con mano esperta da Verhoeven.
Il grande Rutger ricopre il ruolo di protagonista, un mercenario tutt’altro che affabile e come sempre risalta in modo eccellente. Pur essendo stato un flop al momento dell’uscita, è diventato nel tempo un cult. Questo film è stato anche l’ispiratore di Berserk, il famoso manga di Kentaro Miura, che rimase particolarmente impressionato dallo stile e dal tono della pellicola.
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I FALCHI DELLA NOTTE  di Bruce Malmuth (1981)
Un thriller d’azione ambientato in una New York cupa e violenta; due poliziotti inseguono un pericoloso terrorista che pianifica l’esplosione di una bomba in città. Primo ruolo americano per Hauer, perfettamente nella parte dell’antagonista dagli occhi di ghiaccio, che sarà braccato da Sylvester Stallone e Billy Dee Williams (storico inteprete di Lando Calrissian in Star Wars).
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FURIA CIECA di Phillip Noyce (1989)
Tornato cieco dal Vietnam, Nick Parker si mette in cerca dell’amico che gli ha causato la perdita della vista. Quando quest’ultimo sarà rapito da un boss con cui ha un grosso debito, Nick si metterà sulle sue tracce per salvarlo. Altra grande performance del nostro attore olandese, qui nel ruolo di un veterano cieco abilissimo nell’uso della spada. 
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DETECTIVE STONE
di Tony Maylam e Ian Sharp (1992)
Clamoroso B-Movie inglese, ambientato in una Londra futuristica cupa e rovinata dalla costante crescita del livello delle acque. Stone è un detective della polizia sospeso per esurimento nervoso, che torna in servizio per dare la caccia ad un feroce serial killer che strappa il cuore delle proprie vittime. Grande interpretazione di Hauer per un piccolo cult ingiustamente poco conosciuto.    
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GIOCHI DI MORTE
di David Webb Peoples (1989)
Un futuro post apocalittico, causato da antiche guerre ormai dimenticate. I sopravvissuti vivono in piccoli villaggi in terre sabbiose, nella povertà più assoluta. L’unica forma di svago è un violento sport chiamato “Il gioco”. Una giovane ragazza si unisce ad una squadra itinerante di giocatori che vuole arrivare alla Città Rossa, dove ancora c’è lusso e ricchezza. Un film indipendente semplice e diretto, dove Hauer interpreta il capitano della squadra dei “Giocatori”, dando comunque ulteriore risalto ad un piccolo cult.
91XfF8DiajL._SL1500_HOBO WITH A SHOTGUN di Jason Eisener (2011)
Nato come un trailer per un concorso indetto da Tarantino e Rodriguez per il loro progetto “Grindhouse”, Hobo with a Shotgun diventa nel 2011 un film vero e proprio.
Un senzatetto arriva con un treno merci in una nuova città, sperando di fare fortuna.
Si scontrerà con la malavita locale, che controlla tutto e porterà legge a colpi di fucile.
Un grande Hauer in una splendida ed energica performance, per un film estremo senza compromessi. Da guardare assolutamente, soprattutto se avete un ottimo stomaco e un sano amore per i film di questo tipo.
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Il sole tramonta all’orizzonte e la tristezza pian piano si affievolisce. D’altronde stiamo parlando di un attore iconico, che sarà ricordato nel tempo. Il suo ricordo non sparirà come lacrime nella pioggia, ma rimarrà forte in noi che lo abbiamo apprezzato e che continueremo a ricordarlo.
Ora sarà meglio che vada, o rischio un bel due di picche dalla mia nuova amica francese.

Alla prossima!!!

Magnum CD-i

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“This Isn’t Even My Final Form”

Una risposta a "LACRIME ALLE PORTE DI TANNHAUSER"

  1. «Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi: navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia. E tempo di morire.»

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