
RETROZEN
I PREZIOSI INSEGNAMENTI DEL MAESTRO SEGATA KENSHIRO CHE CI IMPARA LE COSE
Benvenuti nel mio Dojo, amici!
Dopo che sono venuto a vivere nelle terre romagnole, così simili alla regione di Hokkaido ma senza ragazzini che ti carteggiano il belino con la pesca al Matsugoru, ho deciso di aprire una scuola per voi giovani leve che hanno deciso di far del retrogaming l’unica ragione di vita! Sedetevi sotto il ciliegio e cominciamo con la prima lezione.
Dovete sapere fin da subito che solo uno potrà diventare il nuovo successore della Sacra Scuola Kalinske!

La strada sarà irta di pericoli, flessioni sui lobi delle orecchie e frustate sulla schiena con il cavo del pad del Mega Drive. Soprattutto, serviranno DISCIPLINA ed EQUILIBRIO. Per eccellere non basta avere conoscenza infinita di tutto ciò che sia uscito dal 1951 ad oggi o possedere titoli per X68000 che nemmeno gli sviluppatori ricordano di aver creato. Come diceva un vecchio spot di giocattoli per gorilla girato nelle periferie di Osaka, la potenza è nulla senza controllo!
Per raggiungere l’illuminazione bisogna astenersi da comportamenti ed abitudini pericolose perché, se perseguirete il cammino della corruzione, diverrete agenti del male: oscuri maestri dediti alle peggiori mostruosità e perversioni.
Ti ho visto, coso in terza fila! No no, non sto indicando il ragazzino cicciottello vicino a te che pare il Gabibbo. Si si, è inutile che fai il belinone, ti ho sgamato che ti brillano gli occhietti! Credi che la malvagità ti renderà fico e cazzuto come lui?

O lui?

E invece no! L’ultimo discepolo che si è allontanato dalla la via della rettitudine videoludica, la vergogna della nostra Scuola, è stato questo qui!

Ancor prima di temprare il corpo, dobbiamo rafforzare la mente ed evitare di deviare dal cammino. Per farvi capire bene il significato di questa parola, mi diletterò nel colpirvi ripetutamente sui mignolini dei piedi con un mortaio per il pesto, prelibatezza delle foreste vicino ad Okinawa, parlandovi di quei menabelini che hanno consapevolmente deciso di urinare sopra la millenaria tradizione retrogamica che la nostra SANTISSIMA Scuola divulga.
IL POSER
La missione del Successore è la divulgazione del sapere come scopo ultimo della vita. Scovare rare perle sepolte nelle memorie del tempo è un dovere morale e per adempiervi è necessario andare a cercare nei più remoti anfratti del pianeta, riportando alla luce ora quella cartuccina loose, ora quel gioco ancora nuovo. Quando questo accade è lodevole voler condividere con il prossimo la storia dell’oggetto ed il significato che porta con se, innalzando così il proprio spirito e quello degli altri, per il puro gusto di farlo.
Se lascerete però che la vanagloria si intrufoli nella vostra mente, vi trasformete in una delle creature più infime e subdole che esistano: I poser. Son quelli che si spacciano per super esperti di retrogaming ed intasano i social di fotine dei loro videogiochi preferiti come delle novelle Chiara Ferragni a sedici bit.

Questi sacchi di bratta postano solo robe ultra mint sealed graded VGA180 EX PLUS ALPHA 3 CHAMPIONS EDITION allo scopo di sentirsi dire: “Ooooooh, ma è una copia raraaaah! Chissà quanto l’hai pagataaaah!” alimentando così il loro ego e compensando probabilmente una situazione intima che la Formica Atomica al confronto pare Rocco Siffredi. Se ne incontrate uno, sconfiggetelo chiedendogli di farvi vedere il pezzo sigillato più costoso che hanno e, con abile mossa degna solo del nostro Mystical Tango, apritelo. Il Poser si scioglierà come una medusa sugli scogli di Quarto.
IL VALUTATORE
Una cosa che imparerete a fare con il tempo, pattone dopo pattone, sarà ottimizzare le risorse a vostra disposizione. Questo si traduce nello spendere il giusto per avere i cartuccioni o i CD che volete. Il giusto non è mai una cifra completamente obiettiva, fatevene una ragione al più presto che evitate di farvi il sangue cattivo. Se un giochino vi piace tanto tanto, come per me Wonderboy V, battetevene il belino e non fate i pidocchiosi!

Se vi interessa ma non è prioritario, provate pure a limare quei due pezzetti di sushi al prezzo e va bene così. Male che vada vi manderanno a vendere il vostro corpo in Via Gramsci, subito all’uscita dalla stazione dello Shinkaisen. Ci sono quelli che, sempre sui socialcosi che guardate voi giovani, aiutano i viandanti indicandogli quale potrebbe essere il prezzo di massima per un gioco. La Scuola Kalinske incoraggia questa pratica come grande gesto di responsabilità e di caritatevole amore verso il prossimo. Il costo però deve essere lo stesso, sia che si voglia vendere o comprare.
Il valutatore invece valuta i propri titoli in vendita al prezzo più alto che si trova sul sito E-Ladro e cerca di comprarli ad un pacchetto di caramelle al sapor di diarrea. Aperto.
L’habitat naturale di questi predatori sono gli appositi gruppi Social dove cercano di intortare i malcapitati con spiegoni del tipo: “Eh, io sta copia di Tetris per Mega Drive l’ho pagata 40 euro al mercatino di Zio Pino nel 2008, quindi vale quello”. Pure mio nonno ha comprato una casa a Okinawa per 40000 yen. Nel ’55. Minchionauta.
Batterli è facile. Fate un video mentre date fuoco all’oggetto dei suoi desideri e ci defecate sopra per spegnerlo.
IL FANBOY
Per essere dei veri guerrieri forgiati a badilate negli stinchi e doppi a Bubble Bobble, bisogna amare il retrogaming ed essere entusiasti come se non ci fosse un domani. Apprezzare la pixel art è un po’ come curare i bonsai: ci vuole pazienza, amore ed una dedizione fuori dal comune. Non è strano avere però delle attitudini e delle preferenze personali. Benché sia importante essere poliedrici, anche il vostro Sacro Imperatore Maestro Sensei del Retrogaming riesce meglio ed ama più alcune cose rispetto ad altre, tutelando il valore di ciò che non gli aggrada. La Sacra Scuola Kalinske insegna a tollerare tutti i generi e le case produttrici in egual modo, perché alla fine siamo tutti un flusso di bit nel mare dell’universo. A parte Fortnite. Fortnite è una merda.

Il Fanboy, detto anche volgarmente Capra ignorante del Demonio, apprezza solo una cosa specifica. Che siano i giochi di corsa, gli shmupponi o le produzioni da una particolare software house o game designer poco importa. Per loro esiste SOLO QUELLO. Tutto il resto è la canticchiante e danzante merda del mondo.
Nel mio vagabondare per le desolate terre degli anni 199X, ho incontrato molte volte questi invasati: fra i più pericolosi troviamo gli Oracoli di Kyoto, dediti al culto del baffuto idraulico del Profeta Miyamoto, i Seguaci della Collina Silente di Metallo Solido, che attendono con una mano sul cuore e l’altra nel deretano un messaggio dal piano d’esistenza Kojimico ed i membri del Clan del Lupo Affamato di Higashiosaka, dove si nascondono i temibili Kamikaze della Setta AES, conosciuti per fare esplodere le gonadi degli avversari con soliloqui di 150 ore su quanto fra Mega Drive e Super Nintendo, fosse più fico il Neo Geo.
Per sconfiggerli ditegli che quello che gli piace è una cagata pazzesca, alla maniera di Tozzi Fan! Motivate in maniera articolata ed accurata la vostra affermazione e lui diventerà paonazzo, inizierà a sparare minchiate sul perché voi abbiate torto, dimenticherà di respirare e morirà di asfissia.
IL PURISTA INDEMONIATO
Come insegna mio cognato Juza delle Brugole, non esiste un solo modo per gustarsi un videogioco. In quest’era governata dalla legge del più forte, una delle poche cose buone è proprio la possibilità di giocare a roba fino ad una quindicina di anni fa inaccessibile. L’avvento della Grande rete Universale ha permesso di riversare le anime dei sacrari-cartuccia in piccoli pacchettini a cui tutti possono attingere e di utilizzarli con gli emulatori, programmini disponibili per PC, Raspberry, Smarthphone, tostapane e Grillo Parlante Clementoni. Le ROM, nonostante il sottile filo del rasoio fra luce e tenebra in cui vivono, hanno acceso la scintilla dell’immortalità per il mondo videoludico, spesso ospitato su supporti fisici che, prima o poi, finiranno inevitabilmente nel regno degli Shinigami.
Fortunatamente non è l’unica via percorribile. Se uno vuole può allenare il suo pugno donatogli da Sonic sull’hardware originale, accompagnandolo magari con un bel CRT Multistandard a 60Hz che ci girano anche i giochi Vietnamiti a colori senza input lag, oppure saltare da un mondo all’altro elevando la sua coscienza là, dove nessun uomo è mai giunto prima.
E poi, ci sono i Puristi.

Queste persone pessimissime hanno fatto del TRU GHEIMING la loro unica ragione di vita ma fin qui, niente di male. Alla Sacra Scuola Kalinske facciamo lo stesso, senza però deflagrare lo scroto al prossimo imponendo il nostro modo di vivere. Questi zampettatori di belini pensano che hardware originale e tubo VitoCatodico siano l’unico modo per giocare e vogliono urlarlo al mondo, perché l’Internet gli ha dato una voce e cascasse una bagascia in mare nulla potrà zittirli. Sconfiggerli in realtà è semplicissimo. Usate questo memino per portare a casa la sfida in easy mode.

Miei discepoli, siamo arrivati alla fine. Negli anni a venire avremo modo di parlare ancora del Lato Oscuro del Retrogaming. Per ora però basta, che sennò vi vengono gli incubi. Mi raccomando, se incontraste uno di questi spiriti corrotti non abbiate mai timore e, nel dubbio, mirate alle palle.
Prendete questi insegnamenti, fatene tesoro ed andate a menare dei belini da un’altra parte, ché devo giocare ad Outrun!
