Il gioco che non avrei mai provato (di Winona Raiden)
A volte uno pensa di avere degli amici e invece no, si sbaglia. Avrebbe dovuto venirmi il dubbio già un po’ di tempo fa, quando (per scherzo, eh!) indissi un sondaggio per decidere se farmi il mullet o meno e ben il 75% dei miei contatti, accuratamente selezionati tra persone che frequento davvero, votò “sì”.
La conferma è arrivata in queste settimane quando, non essendo particolarmente ferrata in ambito run’n’gun, ho chiesto consiglio ai miei colleghi per un bel titolo da recensire, e mi hanno consigliato… Cho Aniki.
TRAMA
Innanzitutto vi dico di non farvi illusioni, perché anche se a quanto pare “Cho Aniki” significa qualcosa tipo “Super Grande Fratello”, non siamo in presenza di un omaggio all’opera di Orwell. E neanche al noto reality show, che forse sarebbe stato comunque meno peggio della realtà dei fatti.
Qui il nostro antagonista è Bo Emperor Bill, pluricampione Grande Campionato di Bodybuilding della Galassia che, trovatosi a corto di proteine, inizia a invadere qualsiasi territorio vicino e lontano per rifornire la sua scorta necessaria al periodo di massa. È in questo modo che viene giustificato il fatto che ogni livello si svolge in un ambientazione completamente diversa dal precedente, senza apparente motivo logico.

GAMEPLAY
Tanto per cominciare, Cho Aniki è un gioco per le pari opportunità. Che non si dica che le donne non possono avere i muscoli, andare in palestra o vincere una gara di bodibiking (cit. provinato random del Grande Fratello): quando inizia la partita possiamo scegliere se impersonare il baldo Idaten o la leggiadra Benten, che non c’entra nulla col cartone animato che esiste ora ma che è una piacente pulzella dai capelli blu. Starà a loro difendere i barattoloni di Optimum sparsi per la galassia, facendosi strada a suon di spari e raggi laser lungo ambienti a dir poco confusionari e zeppi di nemici che attaccano da davanti, ma pure da dietro. Ovviamente alla fine di ogni faticaccia c’è un freak ad aspettarli, che in forme sempre più assurde svolge la funzione di boss della situa.

GRAFICA & SONORO
Poche idee ma confuse? Macchè, qui le idee non mancano di certo. Mi immagino le riunioni di quelli della Masaya Games, che saranno durate sì e no 10 minuti perché, sempre per il discorso delle pari opportunità, avranno deciso di includere TUTTO quello che veniva proposto. In questo modo troviamo, all’interno dello stesso gioco, palestrati da paura, fondali che rappresentano civiltà perdute con colonnati e statue degne del miglior retrowave, allusioni sessuali neanche troppo implicite, minacciosissimi trenini dotati di volto (???) e qualche spruzzata cyberpunk qua e là che non guasta mai. Ah già, c’è pure Elvis Presley a mo’ di polena. Non saprei cosa dire, suppongo che il filo conduttore sia una forma di grottesco umorismo che non riesco a cogliere, una specie di precursore di Grezzo 2 ma senza il Papa.

Più tardi la Masaya Games cambierà nome in “Extreme”, che mi sembra molto più appropriato.
La musica è invece l’aspetto che ho maggiormente e sinceramente apprezzato in Cho Aniki: anche in questo caso si salta di palo in frasca tra musica sacrale, ambient ed heavy metal, ma almeno c’è del buon gusto.
Infatti, la colonna sonora è stata rilasciata come opera a sé stante, intitolata Cho Aniki Aniki No Subete!
A quel punto i classici suoni di routine quali spari, morti e quant’altro passano necessariamente in secondo piano.

LONGEVITÁ
Per quanto mi riguarda è praticamente nulla, soprattutto a caso del fatto che l’affollamento di elementi sullo schermo di gioco mi procura un leggero capogiro. E pensare che sfottevo un mio amico che non riesce a giocare a DOOM per via della nausea!
Se non avete di questi problemi Cho Aniki non ha nulla da invidiare a un qualsiasi shoot em up, per quanto riguarda il gameplay, perciò gli appassionati del genere troveranno il modo di goderselo e farsi pure due risate nel mentre.

CONCLUDENDO
Cercando informazioni su questo titolo, ho scoperto che è stato incluso in un articolo dedicato ai giochi LGBT (scusate, sono una personalità INTJ, assimilo concetti ma non sono in grado di citarvi la fonte): non so bene quale delle caratteristiche gli abbia fatto guadagnare un posto in classifica, ma so che se facessi parte della comunità LGBT mi sentirei vagamente offesa!