GHOULS ‘N GHOSTS (ARC SYSTEM WORKS – 1990)

Salve a tutti, carissimi fan Bit-ellonici. Sono sempre io, il vostro adorato Magnum CD-i, pronto a portarvi retro gioia anche nel “frizzante” periodo natalizio di questo “mirabolante” 2020 .

L’altro giorno ero in città a far ricerche su un tipo poco raccomandabile (l’ennesimo caso spinoso) quando vedo un piccolo negozio all’angolo della strada. Ci sarò passato davanti non so quante volte, ma non ci avevo mai fatto caso; l’insegna “Toys and Games”, scurita dal tempo, era troppo invitante per non entrare. Non mi sarei mai aspettato di fare un viaggio nel tempo: mi sono ritrovato di colpo negli anni novanta, tra giocattoli che adoravo da bambino (gli Sbullonati!), videocassette e giochi da tavolo di ogni tipo.
L’anziano gestore, dal volto stanco ma sorridente, mi guardava con curiosità mentre mi perdevo tra gli scaffali, prendendo ogni tanto in mano qualche oggetto storico, con un’espressione a metà tra gioia infantile ed estasi mistica. In un angolo c’era anche un piccolo settore dedicato ai videogiochi con tante perle storiche sparse sullo scaffale. Il mio sguardo però non poteva che cadere su una grande e consunta scatola bianca con dei quadretti disegnati sopra, come un quaderno di scuola: un Master System primo modello!!!

Il box americano del Master System

Non vi nascondo la sorpresa; uno dei miei sogni d’infanzia, recuperato in gioventù ma perso durante un trasloco. Una delle mie macchine preferite di sempre, finalmente a portata di mano.
Non potevo certo lasciarlo lì; con la scatola sotto braccio e con le mani piene di vhs, giochi e memorabilia, mi avvio al bancone. L’anziano signore mi sorride ed esclama: “Sono rimasti qui per tanto tempo. Passato il loro momento nessuno li ha più voluti. Sono felice che possano trovare nuova vita nelle mani di un appassionato”. Sorrido anch’io e lo ringrazio, se non fosse per il covid l’avrei abbracciato. Tornato a villa Masters, controllo il contenuto e in mezzo a tutta quella meraviglia, scopro di aver preso almeno una decina di giochi di ottima qualità per la storica console Sega. Tra questi fa capolino anche Ghouls ‘n Ghosts, che su Master System riceve un porting davvero da approfondire. Indovinate quindi di cosa parlerò oggi?

L’iconica schermata principale della versione arcade

In principio (ovvero nel 1985) c’era Ghosts ‘n Goblins, gioco leggendario sia per le sue qualità tecniche che per la sua giocabilità immediata, unita ad un livello di difficoltà semplicemente brutale.
Convertito praticamente ovunque, ha un successo enorme sia in sala che nel mercato casalingo, tanto che Capcom decide di dargli un degno seguito nel 1988: Ghouls ‘n Ghosts.
Realizzato sulla prestigiosa scheda CPS1, il gioco è tecnicamente sontuoso, con un level design di ottima fattura (a differenza del primo) ed una giocabilità più varia e senza dubbio maggiormente calibrata rispetto al predecessore, benché sempre il tutto rimanga comunque estremamente impegnativo.

Un esempio dell’immortale valore della grafica bidimensionale

Riuscire a portarlo sulle console casalinghe sembra improponibile, ma Sega riesce a strappare la possibilità di convertirlo internamente per il suo nuovissimo Mega Drive. A questa versione lavora un giovane Yuji Naka, futuro creatore di Sonic, ed il risultato è davvero notevolissimo, tanto da farlo diventare uno dei migliori titoli disponibili sulla macchina nel 1989, a solo un anno di distanza dall’arcade.

La copertina dell’ottima versione per Megadrive/Genesis

La cosa davvero incredibile, però, è che l’anno successivo arriva un’inaspettata versione per Master System, curata nientemeno che da Arc System Works, che esce in Europa, America e Brasile. 

La coreografica copertina della versione per Master System

La storia inizia tre anni dopo la fine dell’originale.
Il male torna a minacciare il regno della principessa Prin Prin; orde di demoni si riversano sulle pacifiche terre, pronti a vendicarsi per la sconfitta subita. Il valoroso cavaliere Arthur assiste impotente allo sterminio degli abitanti del villaggio e della sua amata, la cui anima viene catturata dal demone Lucifer. Armato della fida lancia e protetto (poco) dalla sua corazza, Arthur si lancia in un assalto disperato contro l’esercito demoniaco, nella speranza di salvare le anime degli abitanti del regno.  

Sir Arthur in 8-bit

Graficamente Ghouls ‘n Ghosts colpisce subito l’occhio del giocatore. Siamo su una console dalla potenza sicuramente insufficiente a replicare un gioco così complesso, eppure l’adattamento è encomiabile. Gli sprites sono grandi, dettagliati e caratterizzati da un buon numero di animazioni (soprattutto Arthur). Sono presenti anche gli enormi boss di fine livello, qui rappresentati efficacemente come fondali in movimento (una tecnica che li rende più statici ma che non appesantisce la macchina). I fondali variano dal discreto all’impressionante e mostrano anch’essi una cura inaspettata. E’ chiaramente presente il classico sfarfallio in situazioni di particolare affollamento e non si può che notare un’ovvia riduzione del numero di nemici a schermo, cosa che però rende il tutto più affrontabile e meno frustrante.   

Pregasi notare la stazza dei boss!

A livello audio troviamo una riproposizione della colonna sonora presente nell’arcade, con una resa in PSG di buon livello, accompagnata da un buon numero di effetti che sorprendono in positivo, sia per presenza che per qualità.

Ghigliottine e avvoltoi: un ottimo connubio

Ghouls ‘n Ghosts è un classico platform a scorrimento, in questo caso sia orizzontale che verticale (in alcune sezioni). Dovremo farci strada attraverso cinque stage, fino ad arrivare allo scontro con Lucifer (o Loki, come viene chiamato in Europa ed America). Va innanzitutto detto che il gioco mantiene intatti tutti i livelli visti nell’arcade, compreso lo scontro con il boss finale, assente da tutte le altre versioni per computer ad 8-bit. Il livello di difficoltà è stavolta molto più bilanciato, sia per l’assenza di troppi nemici a schermo (per limiti tecnici), sia per la mancanza di alcuni avversari particolarmente ostici, che difficilmente avrebbero reso con l’hardware della macchina Sega, come ad esempio i tentacoli nella parte finale del primo livello.

Manteniamo il contegno anche in versione papera

La versione Master System risulta però unica, perché presenta caratteristiche esclusive. Innanzitutto possiamo finalmente prendercela con un filo più di calma, vista la mancanza dell’odioso timer.
Le armi più deboli sono state del tutto tagliate, per cui non ci capiterà più di raccoglierle per sbaglio, cosa che succede con una certa frequenza sia con l’arcade che con i vari porting. Al loro posto, rompendo gli scrigni, troveremo un negozio, dove potremo acquistare tre tipi diversi di equipaggiamento, le cui caratteristiche varieranno a seconda del colore (rosso, verde ed oro). Le armature ci permetteranno di subire più colpi, prima di rimanere in mutande (come da tradizione); gli elmi saranno essenziali per poter lanciare le magie; gli stivali, infine, ci aiuteranno sia nella corsa che nel salto, cosa che ci tornerà decisamente utile fin da subito. Avremo quindi a disposizione sia una barra dell’energia che della magia, assenti dall’originale.  

Ecco il negozio!

Tutto questo rende il gioco molto più divertente da affrontare, tanto che con un po’ di perseveranza   si può arrivare al termine senza imprecare verso il cielo o lanciare per la stanza qualunque oggetto ci capiti a tiro (come succede invece in tutte le altre versioni). 
Ovviamente, come nell’originale, per terminare il gioco dovremo finirlo due volte e con determinati requisiti, ma non sto qui a scendere nel dettaglio per non rovinarvi al sorpresa.

Trotterellando qua e là

Tirando le somme, la versione Master System di Ghouls ‘n Ghosts è assolutamente degna di nota e si pone come qualcosa di unico, che merita di essere riscoperto ed apprezzato, anche a trent’anni di distanza.

La felicità che mi ha reso il poter riavere tra le mani una delle prime console nate in casa Sega non ha eguali. Presto vi racconterò degli altri titoli che ho recuperato. Una cosa curiosa però posso rivelarvela. Il giorno successivo sono tornato al negozio e, come sempre succede nelle storie più belle, l’ho trovato chiuso. Chissà chi era quella simpatica persona, che con così tanta pazienza mi ha fatto tornare bambino, recuperando tutti quei ricordi e quella magia che credevo in parte di aver perso. Probabilmente non lo scoprirò mai, ma forse è meglio così.

Anche per questo mese da villa Masters è tutto!
Tanti auguri di buone feste a tutti voi, miei cari ragazzi, sperando che il 2021 ci porti un po’ di serenità in più.

MAGNUM CD-i



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