Un gioco politicamente all’avanguardia! (di Starfox Mulder)
L’altro ieri mi trovavo a Washington per lavoro.
A noi agenti federali le pandemie non ci valgono esenzione lavorativa e dovevo incontrarmi con Deepthroat (googlatelo caso mai non lo conosceste, o in alternativa cercatelo su un sito che includa la parola porn nel dominio) in un parcheggio sotterraneo che non posso rivelare.
Insomma, son lì che perdo tempo mangiando HotDog quando vedo una mucchia di gente armata fino ai denti dirigersi verso il Campidoglio e la mia mente vola immediatamente ad una serie di film fighissimi come La Seconda Guerra Civile Americana o Attacco al Potere, quando arriva un indizio che mi fa capire quanto le cose siano molto meno cool.
<Leonard? Bubba? Vecchi trombagalline siete voi?>
<Starfox, fottuto canide, anche tu sei venuto a salvare la democrazia?>
<Non credo…cioè, magari sì ma che sta succedendo?>
<Siam venuti dall’Arkansas per rendere di nuovo grande l’America facendo irruzione nella sede del congresso!>
<Ok, non ditemi altro, non ne voglio sapere niente ed ho da lavorare. Giusto una domanda: ma non pensate che la polizia vi fermerà?>
<Starfox Starfox, quanta ingenuità. Mica siamo neg*i!>
Sto ancora con gli occhi sgranati che li vedo ripartire insieme a gente vestita come Jamiroquai e mi passa davanti tutta la vita…la loro!
SIGLA
TRAMA
Nel 1997 Leonard e Bubba divennero famosi per aver salvato la Terra (ma che dico la Terra: l’Arkansas) e soprattutto la loro maialina Bessie da un invasione aliena. Il tutto riportato dal videogame documentario chiamato Redneck Rampage. Come mai non leggerete sui libri di storia delle loro imprese? Semplice:
1 – I poteri forti noncelodicono;
2 – Loro non sanno leggere e quindi han preferito celebrarli con un media più consono;
Niente di sbagliato comunque, a loro andò bene così.
Vi racconterei altro ma per rispetto delle vacche cadute in battaglia lascio che siano le immagini a parlare al posto mio.
GAMEPLAY
Se non conoscete Duke Nukem 3D rimediate ieri.
Se conoscete il Duca allora conoscete anche cosa vi attende da Redneck Rampage…o quasi.
Il gioco è costruito con lo stesso Engine (il celebre Build) e di conseguenza si presenta come un FPS super cool, pieno di poligoni tagliati con l’accetta e nemici bi-dimensionali che si fingono in 3D ma non lo sono manco per la barba degli ZZ Top, però ha introdotto diversi elementi caratterizzanti come le armi di cui un bravo bifolco confederato non può fare a meno: fucile a canne mozze, dinamite, balestra, un braccio alieno da utilizzare come arma e via di seguito.
Tutto qui? E’ un gran re-skin di Duke3D? Nop!
Basta guardare con un minimo di attenzione le immagini presenti in questa rece per accorgervi che ci sono due indicatori normalmente assenti negli FPS più noti: Alcohol & Gut.
Durante il gioco sarà facile restare feriti e per recuperare punti ferita l’unica sarà bersi qualche drink o mangiare una bella bistecca, cose che possono però generare alcune conseguenze.
Troppo alcool? La visuale si distorcerà ed i controlli del personaggio inizieranno a non rispondere correttamente (dritto diverrà destra, sinistra diverrà dritto e altre cose del genere).
Troppa carnaza? Il nostro eroe inizierà a scorreggiare, facendosi notare dai nemici altrimenti ignari di chi stava per giungergli alle spalle.
Volete fare gli straight edge vegani ed evitare questi due alimenti? Non si può fighette: siamo in Arkansas!

GRAFICA E SONORO
La Grafica è del genere noto, che o si ama o si odia. C’è chi dice che quel genere di fps sia invecchiato male e forse dal fronte estetico ha pure ragione, ma dato che sul fronte gameplay meriterebbe di mangiarsi tutte le copie invendute di Daikatana, non date retta a certa gente.
Sul fronte sonoro invece siamo da 92 minuti di applausi: epocale!
Ve l’ho messo sopra come sigla e vi potrete quindi da voi accorgere quanto Mojo Nixon abbia confezionato un capolavoro di album psychobilly che meriterebbe di stare nei vostri lettori di CD a ripetizione e beh, se comprate il gioco originale lo potrete pure fare: contiene le tracce audio leggibili da compact disc.
LONGEVITÀ
Non tanta, togliamoci il dente subito. Ci sono una quindicina di livelli in tutto ma se poi la vostra sete di sudismo non sarà stata dissetata potrete sempre rivolgervi alle varie espansioni, che contano:
– Un add-on con 12 livelli (Redneck Rampage: Suckin’ Grits on Route 66)
– Un simulatore di caccia arcade (Redneck Deer Huntin’)
– Un seguito vero e proprio con il medesimo Engine (Redneck Rampage Rides Again)
– Un gioco di corse (Off-Road Redneck Racing)
REPERIBILITÀ/COME CACCHIO CI GIOCO
Stavolta il consiglio è uno solo: GOG
La versione acquistabile dal noto sito contiene tutte le espansioni ed un pratico installer che fa tutto lui. Ve lo consiglio perché io ho voluto rispolverarmi la memoria emulandolo con dosbox la mia vetusta copia in CD e trattandosi di un gioco uscito verso la fine vita del glorioso sistema operativo i settaggi da fare non son stati pochi.
Con 8.29€ vi portate a casa tutte le avventure dei balordi per eccellenza, non fate gli spilorci e skiacciateh!
CONCLUDENDO
Siete pronti alla celebrazione di che capolavoro fu Redneck Rampage?
Resterete delusi: è una mezza ciofeca!
Intendiamoci: si lascia giocare dall’inizio alla fine, ma i difetti vi saranno evidenti sin da subito. L’espediente dell’alcool può sembrarvi simpatico per 5 secondi ma poi vi accorgerete che rende tutto frustrante e nauseante. Io che normalmente non soffro di motion sickness ho dovuto interrompere il gioco in più punti e il level design generale risulta ampiamente ripetitivo. Va celebrata l’idea ed anche l’ambientazione che sfrutta appieno tutti i clichè legati a quella zona degli States (almeno per quello che i film ci hanno permesso di conoscere), ma nulla più.
Ve lo consiglio?
Diciamo che se siete in dubbio tra il tentare un golpe o giocare a qualcosa di altrettanto idiota allora… Sì!
Non lo conoscevo, non è il mio genere (non vado matto per gli FPS e pure l’endogamia famigliare…) ma sospetto che questa recensione sia molto migliore del gioco XD
Un pezzo davvero divertente!
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Conte lei mi lusinga.
Offrite qualcosa di rosso al mio amico!
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Io me li ricordo bene, questo e il suo seguito, giocati e finiti a loro tempo.
Non sono malaccio se vi piacciono gli sparatutto in prima persona, e alcune trovate sono parecchio demenziali. Il vero problema secondo me è che a) i livelli in effetti sono generalmente abbastanza lineari, e b) molto dello “humor” casereccio è “perso nella traduzione”, più o meno come sarebbe per un americano un gioco del genere basato sui coatti romani (o addirittura sugli “zalli” delle mie parti).
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