Crazy Taxi (1999)

Fin che il tassametro va, lascialo andare (di Bionic Cummenda)

“Sono il Retro-Punk.
Icona del Desktop di Win95.
Purezza videludica dell’antimodernismo.
Attualisticamente inadeguato.
Controcultura senile diversamente giovanile.
San Francisco che si spoglia dell’Alien World Order tra il piombo e l’urina 3D di Duke Nukem.
Zelda che muore per il pueblo di Hyrule in un futuro distopico.
Kitana che va al rogo dopo il Toasty di Scorpion.
Super Mario che ruba il fuoco ai Koopa.
Sono un Bomberman con la cresta: Atomic Punk.
Vega con le calze, le lame e le espadrillas appeso alla rete.
Die Anna che si lava dal perbenismo e si sporca di sanguinaria libertà pedonale.
Sono la pixellata estetica nichilista del rifiuto Next-Gen.
Il rifiuto dell’appartenenza ad ogni infinitologia Remake.
Sono Carmilla che tua madre disapprova.
Contro l’omologazione del “si deve comprare il DLC“.
Sono Lakitù.
John Romero maledica chi se ne frega.”

Cantami, o DIVA, del pelvico Achilles di Trojan l’ira Sanremese che infiniti addusse lutti all’Auditel. Dopo una stonatissima settimana di musica leggerissima, dove abbiamo visto l’armatore mutaforma con le scritte sul muso nascere in Prima Serata vestendo i panni catarifrangenti di Yuda di Nanto e morire a colpi petalosi di Rose Piranha del Cavaliere della Dodicesima Casa, possiamo dire finalmente Game Over all’Ariston. La convalescenza da Festival è sempre una cosa delicata e per questo marzo i Bit-elloni hanno scelto la via dell’autodistruzione retroludica, geniale e irriverente come l’epilogo Cyrax dei Daft Punk. Punk appunto, come le strofe dei CCCP urlate dagli ambigui vincitori scambiati per soldati di Kung Führer che si guardano a muso duro tipo Street Fighter Apha con Manu Akumelli. Punk, come un chiptune del C64 suonato da un’orchestra di MOS SID-Vicious in barba al Maestro Vessicchio. Punk, come Orietta Wolfenstein che corre nella notte ligure a bordo di un taxi giallo come la cresta di Alberto Camerini, per sfuggire al coprifuoco cantando “Police On My Back” e “Combat Pop” in compagnia dello Stato Sociale vestito con la maglia di Outrun. Punk, come Crazy Taxi!

Sigla!

Trama

“Hey, mister, where you headed? Are you in a hurry?”. Strimpellava così Billie Joe Armstrong camminando a oltranza sul tapis roulant insieme ai suoi fumatissimi compari Mike Dirnt e Tré Cool nella loro inno all’autostoppismo “Hitchin’ a Ride“. E proprio come il batterista dei Green Day anche il protagonista Axel sfoggia un’appuntita capigliatura piena di colla di pesce e colorante verde come il catarro di Reptile, scarpe da Tony Hawk’s Pro Skater, pantalone a pinocchietto più largo di due taglie, petto nudo da California Games, sorriso acchiappa teenagers da G.T.O. e una canotta più fiorita della collezione primavera-estate di Magnum CD-i. Contro di lui altri tre agguerritissimi tassisti, pronti a far girare il tassametro come una slot machine e incassare fino all’ultimo centesimo tutti gli schei del passeggero di turno, decollando come il Generale Lee sui saliscendi con dislivello “Cape Canaveral” di una Frisco unofficially arcade. Uè Gena fai ballare l’occhio sul tic: Sail Street-Hotel Osmous 2 ore, 54 minuti, 37 secondi. B.D. Joe is Nothing!

Gameplay 9

“Presto, segua quello Space Shuttle! Rapido!”

Hardcore e badass come la religione punk professata attraverso le corde della Gibson Les Paul di Bret Gurewitz e la voce paleontologicamente scorretta di Greg Graffin, Crazy Taxi è senza dubbio il simbolo retroludico del revival californiano di fine ninetees che si ispirava ai padri fondatori della ondata punkrocche West Coast: i Bad Religion. E sono proprio i cattivi evangelisti di American Jesus che suonano a tutto volume sulla Rock ‘n’ Roll Radio del tassista più pazzo del mondo targato SEGA, secondo solo al suo collega della East Coast Travis Bickle, che bazzicava tra una degustazione di colla al CBGB in compagnia di Dee Dee Ramone e un soliloquio allo specchio con il suo alter ego controllato dal player 2 Martin Scorsese. You Talkin’ To Me?

Crusty Cage scopre un nuovo sedile preferito per le sue vomitate

Le regole sono semplici, sempre se vi degnerete di seguirle! Fuori in cinquanta secondi, l’unico modo per far tornare indietro le lancette come quelle dell’orologio di Hill Valley sarà quello di raccattare più clienti possibili in giro per la città, poco importa che siano punkabbestia più casinari di G.G. Allin, preti più piacioni di Gigi la Trottola o turisti più a caso di Gigione e Jo Donatello nella loro gita a Pietralcina. Ogni cliente sarà contraddistinto da un colore dal verde al rosso a seconda dell’indice di disagio, meno sarà il tempo a disposizione per raggiungere la situa più alto sarà il montepremi per l’Alboreto di turno. E alla SEGA per le sveltine son disposti a pagare bene, parola di porcospino.

Grafica 8 e Sonoro 10

Vogliamo i Colonnelli

La grafica di Crazy Taxi è così iconica e dettagliata da aver attirato una serie di pubblicità ben poco occulte presenti all’appello in ogni angolo della San Francisco cabinata, progettata dal Dream-Team da sala Sega AM3, lo stesso di Virtua Tennis e dello spaccabottoni Decathlete. Pizza Hut, FILA e ovviamente KFC sono alcune delle location richieste dai clienti in giro per la città, e a volte la voglia matta di pollo transgenico fritto di qualche passeggero col colesterolo over 9000 vi farà venire i capelli bianchi da villain come Sephirot o Tom Cruise in Collateral. Lasciatevi trasportare dall’anarco insurrezioninalismo e distruggete il fast food in retromarcia, poi sostituitelo con un punto vendita della catena Los Pollos Hermanos del self made man Gus Fring, non a caso omonimo del quarto tassista che ha rubato la camicia preferita di Magnum pur di far invidia a quella testa di evidenziatore di Axel. I Want You Bad, Breaking Bad.

Smash Bros.

Aspettavate solo loro, vero animali? The Offspring! La progenie dei Bad Religion, padri e figli in un tag-team perfetto per tributare il punk nella sua seconda e per ora ultima giovinezza, quando spazzò via dal Superclassifica Show il playback da Festivalbar e la Dance Dance Revolution tutta Buffalo e Tabboz. Ladies and Gentlemen, Welcome to the Disclaimer! Warning: Explicit Lyrics.

Longevità 9

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Le corse contro il tempo a bordo dei tassì truccati sono più esose del più tergiversante dei tassisti milanesi che dribbla i giargiana tra le corsie intasate della Tangenziale, praticamente una tangentopolitana dove i vostri gettoni faranno la fine delle monetine lanciate sul nostro Benedetto Segretario che non a caso fa rima con Taxi. In più trasformerete il cabinato in un vero e proprio juke box, poco importa che abbiate consumato la musicassetta di “Stranger Than Fiction” o “Ixnay On The Hombre“, il punk rock spesso è una sfuriata di pochi minuti, ma in questo caso non basteranno neanche i 18:20 di “The Decline” dei NOFX per saziarvi. Lo sanno bene gli sviluppatori di GTA, che alla prima occasione utile hanno riempito i loro seguiti di missioni copiate dal gameplay di Crazy Taxi. O peggio ancora la Fox, che oltre alla giocabilità si è ninjata pure la grafica per “The Simpsons Road Rage“. Ma non ci sorprendiamo di nulla, è uscito dopo il 2000 e non poteva che fare schifo. Questo non l’avevi previsto, vero Matt?

Crusty Punks vs Krusty Clowns

Reperibilità \ Come cacchio ci gioco?

Giochi viziosi

Taxi Cab potrà suonare un po’ troppo cockney e Brit Pop, ma in questo caso cab è sinonimo di cabinato. Claro, quando la notte arriva e il terreno è scuro potrete anche godervelo sdraiati a terra come i Doors sul palinsesto del Dreamcast, ma diciamoci la verità: forse è il caso che veniate giù dalla pianta. Sarebbe come paragonare Stand By Me di Ben King alla versione dei Pennywise. Bella l’originale, ma pogare su un classico è da libidine cabriolet.

Pennywise live @ Principato di Bellaria-Igea Marina

Concludendo

Yabba Dabba Doo!

Si conclude il dopofestival Bit-ellonico a bordo del taxi più sexy del retrogaming, restate sintonizzati sulle frequenze giuste perché passare dall’indie all’India è un attimo, e qui non vogliamo mica il Calcutta de noantri, testina! Retro-Punk è bello, te lo dice anche Fiorello! Taaac!

Citazione:

Ho chiamato un taxi giallo col mio fischio collaudato. Come in Formula 1 mi sentivo gasato.” (Il Principe di Bellaria investe sul tassametro)


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