Zombie Zombie (1984)

Zombiecopter Money (di Bionic Cummenda)

Night Club Of The Living Dead, Albachiara Of The Dead, Buongiornissimo Of The Dead, Lando Of The Dead, Smemoranda Of The Dead, Isola Dei Famosi Of The Dead, Death…Match! In realtà l’ultimo non è la nuova trovata di dating post-mortem del Maestro Giorgione A., ma alla fine sempre di Romero si tratta e non a caso il primo space marine che viene fraggato dall’Epic Doom Guy è proprio un indiavulatissimo nonmorto. Il retrogioco tutto deve moltissimo all’immaginario da libidine necrofila di Romero ma spesso e malvolentieri non ne è stato degno, proprio come non lo sono mai stati i fan dell’altro Romero, quello che non vede l’ora di farvi diventare la sua peripatetica preferita. Purtroppo, a differenza di Doom, Ghosts ‘n Goblins, Residenti Evil e altre videoludiche incarnazioni dell’horrore, l’exploitation senza vergogna ha prodotto anche titoli da Serie B, Serie Subbuteo e da Serie L’importante è Partecipare, a partire proprio dal capostipite del genere ispirato ai nostri morti ambulanti preferiti. Esordire sulla più spectrale delle console poteva essere un assist degno di Aristoteles e segnare con la prima comparsa nei videogame dei morti viventi era come battere Ed Warner con una porta priva di pali sui quali rimbalzare con il Flying Barcelona Attack, ma questa volta il buddista l’ha svirgolà. Bando alle reincarnazioni e avanti con le riesumazioni, chiudete a chiave le scatole craniche perché arrivano quei golosoni cerebrali degli Zombie Zombie!

In Your Heeeeaad…uè testina Dolores, togliti dalla testa banane, lamponi e mirtilli. Qui c’è solo lo sciovinismo da techno zombiezumba radioattiva di Kernkraft 400. E il Keeper Of Inox Steel muto!

Sigla!

Trama

Top Game? Negativo: Topexan.

“C’è una storia visiva: fatta di scorci, panorami, scenografie. Una storia che non resta mai in disparte, ma viene anzi fortemente esibita proprio per la pressante necessità, che il giocatore sente, di esplorare ogni angolo”. Vieni giù dalla PiantaVsZombie, Fierolocchio! Dai Cagnacci noi vogliamo solo kloni di Mortal Kombat musicati non a caso da Rob Zombie, con protagonisti ambigui ninja che da grandi vogliono essere come Raiden e Kitana (possibilmente contemporaneamente) e marsupiali saltellanti così ganzi da sfidare il darwinismo urbano, riuscendo a emanciparsi dal peggior accessorio figamai degli anni ’90: il marsupio, appunto. Quindi niente teen drama mascherato da survival horror, dove esorcizzare la propria pubertà giocando col taglierino a fare Solid Snake in mezzo all’Armata Brancaleone delle Tenebre (questa giargianata è uscita davvero ma non ditelo a Kojima, e neanche a noi please) o peggio ancora strimpellando casaccio gli a-ha mentre il gameplay assiste partecipe ed entusiasta come il pubblico non presente all’appello durante l’ultima pandemica kermesse al Teatro Ariston. Se vi siete entusiasmati con il virgolettato iniziale questa non è la recensione che state cercando. In Zombie Zombie la trama è come quella di un film porno, se vi state ancora chiedendo a cosa serve chiedete all’altro ingegneristico socio di Romero.

Naughty America

Gameplay 5

Isometric Formigoni

Un assolo può cambiare la Storia. Così è stato per il Jimi, mentre limonava e addentava viulentemente la sua Strato. Così è stato per il Nikki, mentre la sua ammiratrice preferita concludeva un assolo sul suo piffero trascurato con una incidentale riproposizione di spaghettata. E così è stato anche per i Quicksilver Messenger Service, che con un solo psichedelico nel loro ellepì Happy Trails hanno involontariamente partorito una Software House. La Quicksilva (da pronunciarsi con l’accento da after alla Melody Mecca tipico di Snoop Dog) nasce alla fine dei Settanta pubblicando inizialmente titoli per Commodore e passando poi a spingere sulla nuova promessa videoludica al servizio segreto di Sua Maestà Sir Clive Sinclair: lo ZX Spectrum. A un anno dal debutto della console i Quicksilva resero giustizia alla loro vision aziendale. Con una sveltina tirarono fuori l’argenteria e scrissero il loro nome nell’Albo d’Oro del retrogaming con il primo gioco in 3D isometrico: Ant Attack. Formigoni alieni giganti si muovono nella città murata di Antescher, non a caso ispirata alle geometrie dell’Impossibile di M.C. Escher. E come le prospettive rivoluzionarie del Cornelis anche Ant Attack porta sulle console per la prima volta una struttura isometrica che fa assaporare ai videogiocatori un antipasto di terza dimensione, mentre i due protagonisti cercano di sfuggire dal formicaio urbano alla ricerca dei colleghi dispersi. Praticamente la sceneggiatura di Milano ogni lunedì mattina, taac!

Come l’elicottero dell’Avvocato su Cortina

Dopo tutta questa isometrica libidine la Quicksilva decise di affidare a Sandy White, creatore di Ant Attack e parte del tag team Spaceman con la moglie Angela, il debutto degli zombie nel mondo dei videogiochi dopo oltre cinquant’anni di marcia cinematografia culminata con l’uscita de “L’Alba dei Morti Viventi” di Romero, conosciuto nell’Italia della Prima Repubblica come Zombi. Mr. White si ritrovò quindi con l’occasione della vita piovuta dal cielo, come gli schei lanciati dall’elicottero che Milton Friedman invocava come Ultima Weapon per affrontare il Bahamuth dell’inflazione. E Sandy cheffà? Un platform ruffianissimo alla Super Mario con protagonista un cavaliere sghangherato per conquistare con il minimo sforzo le legioni di dilaniati fans dell’orrore e dei videogiochi, ottenendo un successo commerciale senza precedenti? Pone le basi del survival horror piazzando un protagonista più improvvisato e maschio di Ash Williams in mezzo a un’orda di mortizombi da sbudellare con motosega e shotgun mezzo scarico? Negativo! Il Sandy copia paro-paro Ant Attack sostituendo le formigone con gli zombie, stessa mappa isometrica tanto bella quanto già vista con la sola novità di avere a disposizione un elicottero rosso per sorvolarla, un apparecchio che sarà sorprendente per voi animali proletari ma non certo per chi atterra tutti i giorni sulla sua portaerei aziendale per l’apericena offshore.

#ioapro? N.C.S.: #ioatterro

Grafica 6 e Sonoro 7

Tutto claro, no?

Più che uno Spaghetti Incident questo è un vero Copypasta. Diamo a Cesareo quel che è di Cesareo e riconosciamo a Spaceman il merito di aver piazzato con la sua grafica brevettata Softsolid 3D le fondamenta isometriche di capolavori futuri come Ultima Online, SimCity o Caesar III, ma non raccontiamoci troppe Storie Tese perchè qui di alta tensione non ce n’è: Raiden non pervenuto. Certo, come in Ant Attack potremo scegliere tra differenti generi per i nostri protagonisti accontentando tutti i macachi e le mandrille presenti all’appello che lottano per il suffragio universale retroludico, ma la trasgressione finisce qui. Gli zombie sono riconoscibili solo da chi ha un aspirapolvere al posto del naso e non ha paura di usarlo e di placcarlo d’oro. Per non parlare degli inutili colpi di fucile che sembrano attacchi di meteorismo fosforescenti del protagonista nel vano tentativo di allontanare i morti viventi, e il vade retro più che un esorciccio è un imperativo categorico da vero Putzerstofen.

Babylon Zoo alla console

Per quanto la vera innovazione Iso 3D di Zombie Zombie fosse già arrivata nel suo predecessore anche questa volta il buon Sandy White voleva scrivere il suo nome nella leggenda del retrocomputing. Nonostante lo ZX Spectrum fosse dotato di un solo canale audio a 1-bit, i suoni e i jingle da messaggio promozionale in questo caso escono dalla console su due canali, una svolta audiofila inedita per lo Spectrum e tutti sappiamo quanto sia importante non sottovalutare Rai 2. Potete provare la traccia MIDI anche sul vostro Yamaha DX7, e allora sì che gli a-ha saranno orgogliosi di voi. Altroché le scordate chitarrine acustiche tra le baraccopoli dell’hinterland di Seattle, qua si va alla Corrida Synthpop con Corrado e la Carmen Russo. Dasvidania Tetris!

Longevità 5

Last Of Us? One Of Us!

Come si sopravvive all’apocalisse zombie tra le pareti in cartongesso abusivo della premiata ditta Spaceman 3D? Per prima cosa dovrete sorvolare la situa a bordo del vostro girocottero, per trovare le orde di zombie che pascolano tra un incrocio e l’altro. Ocio però! Tentare di impallinarli con lo shotgun a salve servirà solo a offrirgli la vostra scarsa materia grigia su un teschio d’argento. E chi chiamerai? C’è solo un modo per non perdere la testa, e non servirà a nada incrociare i flussi o piantarsi una motosega al posto del vostro avambraccio già ben allenato in fatto di timoni olandesi. Gli zombie non sanno zompare, quindi sorprendeteli alle spalle con un movimento di anca-bacino tipo Sotomayor e poi fatevi inseguire sulla scalinata più alta della muraglia isometrica e lasciateli cadere in una Pit Fatality rovinosa. Pensavate di divertirvi in una Splatterhouse tra schizzi pixellati rossi e magenta? Negativo! Tutti sull’attenti con l’Agente Sugar e preparatevi ad accogliere il lungo braccio della legge di Busto Garolfo.

Disporsi a cono rovesciato, rapidi!

Reperibilità \ Come cacchio ci gioco?

Nastro verde come la Padania per Zombie Zombie, un’opera di secessionismo retroludico che vuole andare controcorrente rispetto alla diffusissima paraculaggine del genere horror anni uttanta. Quelli della Quicksilva hanno fatto di tutto per rendervelo indigesto, fategliela pagare e pagate cara questa cassetta. Deve essere vostro, non dategliela vinta.

Concludendo

I coniugi Spaceman non hanno simpatia per Satanacchia

Sandy e Angela White (NSFW) rimangono saldi nelle loro forti convinzioni e mettono in chiaro le cose, con tanto di disclaimer e autocertificazione firmata che farebbe spavento a qualsiasi DPCM scritto col favore delle tenebre. In casa Spaceman non si appoggia nessun credo occultista, quindi il Rianimatore Herbert West e il Maestro di Vita Do Nascimento possono darsi alla buena latitanza rispettivamente oltretomba e oltreoceano. Noi però lasciamo un molare d’oro per la Fatina dei Denti, sia mai che domattina faccia un giro dalle vostre parti a bordo di un veivolo rosso come il socialismo e vi regali un helicopter drop carico di ristori contro il male peggiore del nostro tempo: la povertà. Mettete pure sul conto del Governo Bowser.

Citazione:

Per favore Lisa, preferiscono essere chiamati viventi svantaggiati.”

(Bart Simpson solidarizza con tutti voi animali proletari)


2 risposte a "Zombie Zombie (1984)"

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