“HYPERBLADE” – SANGUE E VIOLENZA NELLO SPORT DEL FUTURO

Salve a tutti, o miei cari compari bit-ellonici.
Sono sempre io, il vostro adorato Magnum CD-i, pronto anche stavolta a portarvi in…Francia?
Ebbene si, le cose con Monique non stavano andando proprio alla grande nell’ultimo periodo, così appena hanno riaperto le frontiere è tornata dai genitori. All’inizio ho fatto finta di niente, ma la paura di perderla era troppa, così ho deciso di andare a trovarla (ah, l’amour), se la cosa le faceva piacere ovviamente. Ne è stata felicissima, come il sottoscritto del resto.
Gli unici poco convinti, a ben vedere, erano i suoi genitori. Non mi hanno trovato proprio di gran gusto: sarà stato il baffo folto o la camicia hawaiiana d’ordinanza…chi lo sa.
Nonostante ciò, però, sono riuscito a superare la diffidenza, anche grazie ad un vecchio computer, come quelli con cui ho riempito la dependance di villa Masters. Vi spiego meglio.

Solo cuori per questi retro-ammassi di chip e silicio

Il padre di Monique ha ancora un computer del 1997, comprato proprio per la figlia: per apprendimento dice, ma in realtà lei ci giocava quando poteva ed anche lui stesso non disdegnava qualche partita a Doom e Quake. Il PC era rimasto fermo da parecchio e non era in gran forma. Nonostante ciò sono riuscito a farlo ripartire e mi sono accorto che all’interno montava una fiammante scheda acceleratrice Diamond Monster 3D da 4MB, come quella che avevo da ragazzino. Gioia e felicità immensa, poterla vedere ruggire di nuovo sul Pentium 166, con lo sguardo attonito ma felice di Monique e, soprattutto, di suo padre.

La notevole offerta inserita nel bundle Diamond Monster 3D

Per testarlo a fondo, mi sono messo a cercare il software a corredo della scheda, che era ancora praticamente intonso dentro ad un piccolo schedario. Tra i tanti titoli (Descent II, Eurofighter 2000, Mechwarrior II) ce n’era uno che non ricordavo chiaramente, sepolto nel profondo della mia memoria. Il nome? HyperBlade, sviluppato da Wizbang! Software Productions e pubblicato da Activision nel 1996.
Come lo fu la “Ratatouille” nell’omonimo film d’animazione, il vedere il cd nella bustina mi ha riportato alla mente pomeriggi spensierati, che avevo sepolto nella memoria. Un gioco sportivo stilizzato e violento, tanto divertente quanto dimenticato dalle pagine della storia.
Ma andiamo con ordine…

La spettacolare copertina!

Hyperblade è ambientato in un futuro prossimo.
I grandi traguardi della medicina hanno reso possibile la preservazione della vita umana anche in situazioni di morte certa. Questo, unito ad un rinnovato gusto per la violenza, porta alla creazione di uno sport estremo, in parte simile all’hockey, dove la sopravvivenza è merce rara, almeno sul campo.

Welcome to the future of sport violence!

Il gioco presenta un aspetto grafico estremamente stilizzato, composto interamente da poligoni non texturizzati, con un look molto retrò. Questa è stata una precisa scelta degli sviluppatori, sia per ragioni artistiche, con un look decisamente futuristico in stile “Tron”, sia per mantenere il motore fluido in ogni situazione. La grafica risulta così molto essenziale e non certo impressionante, cosa che all’epoca deve aver pesato sull’appeal verso il pubblico.

Ecco una schermata di gioco, in tutto il suo essenziale splendore

C’è da dire però che HyperBlade supporta le schede 3DFX e Direct 3D (con DirectX 2, che tempi) ed in questa versione, come potete vedere qui sotto, vengono aggiunte le texture, con un miglioramento notevole del look generale.

Hyperblade, remastered edition! Sembra eh?

Activision probabilmente optò per questa scelta strategica in modo intelligente, dato che HyperBlade è stato distribuito in bundle con molte schede acceleratrici dell’epoca. In effetti la differenza tra le due versioni è davvero notevole, ma di sicuro non sono stati moltissimi quelli che ne hanno potuto godere al momento dell’uscita.
Un dato incontrovertibile, invece, è l’ottima qualità delle animazioni dei giocatori in campo, che rimane inalterata sia in versione software che con hardware “accelerato”.

Ma quanto è lunga la salitaaaaaa

A livello sonoro troviamo un comparto musicale di buona qualità, con tracce in stile techno (suonate da cd) molto efficaci, unite ad un comparto effetti di ottima fattura. L’unico aspetto su cui, nel caso, si poteva lavorare di più era l’eventuale presenza di una telecronaca, magari sopra le righe, ma a parte questo nulla da segnalare.

Qui potete vedere meglio il campo a forma d’uovo e trappole assortite ovunque

HyperBlade è un misto tra un gioco (poco) sportivo ed un simulatore di “mazzate”.
L’idea generale riprende a piene mani dall’hockey, ma con le dovute differenze. Il campo non è piano ma a forma d’uovo, ed al suo interno si muovono le squadre, composte da quattro giocatori (due in campo e due pronti per la sostituzione) e da un portiere. Lo scopo è ovviamente segnare, lanciando il “rock”, una sorta di globo luminoso, all’interno della porta avversaria.
Al posto del bastone da hockey troviamo una lama, che useremo sia per muovere il “rock”, che per colpire gli avversari, nonché per raccogliere potenziamenti.

Si corre in solitaria

Come dicevamo, la violenza gioca un ruolo fondamentale nell’economia del match. Dobbiamo colpire sodo e fare male, attivare trappole in cui far cadere gli avversari e cercare di mutilarli o addirittura decapitarli. Quando succederà, tra l’altro, la testa del malcapitato diventerà il “rock”, mentre quello ufficiale sparirà finché non segneremo (o finirà uno dei tre tempi della partita).
Gli unici giocatori ad essere invulnerabili saranno i portieri, che potranno comunque ferirsi o restare fuori uso se toccheranno alcune trappole (ad esempio le mine). I membri del team potranno essere sostituiti durante l’intervallo, e in quel caso inizieranno a rigenerare la propria energia.
Il tenerli in forze sarà quindi fondamentale per arrivare in fondo ai vari match che affronteremo lungo il torneo principale.  
Il movimento dei giocatori è rapido e fluido; la velocità ha un ruolo fondamentale nella buona riuscita delle azioni. E’ presente anche il tasto di salto, che ci aiuterà a schivare trappole e situazioni particolarmente complicate. Ogni team ha le sue caratteristiche specifiche, che dovremo imparare a conoscere, cercando la squadra più adatta alle nostre esigenze. In caso di risultati particolarmente brillanti, riceveremo anche premi particolari dai nostri sponsor.   

A breve il portiere ci farà molto male

I giocatori possono essere controllati sia da tastiera che da pad o joystick. La risposta ai comandi è generalmente buona, anche se a volte si assiste ad un minimo di lag. Nulla di irreparabile, ma è doveroso farlo notare. 
Il livello di difficoltà si attesta su una media del tutto accettabile, grazie alle classiche tre opzioni, che metteranno d’accordo sia il neofita che l’esperto. Purtroppo non c’è modo di giocare in multiplayer sullo stesso monitor, ma è presente la possibilità di giocare via lan, con supporto fino a quattro giocatori, per terminare in modo allegro e “dal vivo”, le amicizie storiche con i compagni di una vita. Hyperblade è quindi un ottimo titolo, che purtroppo non ha goduto di una eccessiva diffusione, cadendo poi rapidamente nel dimenticatoio. C’è da dire che era prevista una versione specifica per Saturn e Playstation, poi cancellata a diversi mesi dal rilascio per motivi ignoti.
Nonostante tutto, vale la pena dargli un’occhiata? Certamente si, anche se farlo girare sui sistemi moderni (da quello che ho capito) è tutt’altro che scontato.
Se amate quindi il connubio “sport e violenza”, tanto caro agli amanti di Speedball, Brutal Sports Football etc, non potete perderlo.

Lassù, in alto a sinistra, vedevo il pubblico in festa, che attendeva sangue, onore e gloria

Dopo aver fatto ripartire il PC, sono entrato nelle grazie del padre di Monique, e sembra che anche la madre sia più aperta nei miei confronti. Mi hanno persino chiesto di restare qualche giorno, non sarà che alla fine dovrò trasferirmi qui? Voi che dite?

Alla prossima cari bit-elli e ricordate…computer (e amor) salvato, computer (e rapporto) fortunato.

MAGNUM CD-i


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