Quella volta in cui mi misi a finire il classico adventure game per home computer e tradussi pure il fumetto allegato. (di Starfox Mulder)
Gli esseri umani si dividono in due categorie (ho sentito fare sta battuta tante di quelle volte che le due categorie son diventate circa 6 miliardi): chi è andato a sbattere prima o poi in Rick Dangerous e chi è appena atterrato sul pianeta terra.
Tra gli anni ‘80 e i ‘90 bastava avere un qualsiasi home computer e sopra ci girava il primo grande emulo videoludico di Indiana Jones.
Prima di Nathan Drake, prima di Lara Croft, la Core Design si era già lanciata nel progetto di creare un personaggio in tutto e per tutto ispirato alla fase più action dei film col professor Jones e portò le sue avventure su: Amiga, Commodore 64, Atari ST, Zx Spectrum, Amstrad CPC, Ms-dos e Acorn Archimedes.
Ovunque, appunto!
Aver scelto di terminarlo su Atari ST è dovuto solo al caso…o al fatto che ho una certa passione per i secondi arrivati? SIGLA
TRAMA
Potrei raccontarvela ma volete mettere la possibilità di leggerla direttamente dal rarissimo fumetto (realizzato da Ian “Judge Dredd” Gibson) allegato ad una delle prime versioni e mai pubblicato in italiano?
Si da il caso che stavolta è pure tradotto dal qui presente canide, quindi enjoy!
GAMEPLAY
A far di Rick Dangerous un classico senza tempo che ha ormai spento le sue prime 32 candeline è senza dubbio una giocabilità perfetta e punitiva. Il nostro si muove all’interno di un ambiente bidimensionale a “scorrimento” minimo. Per lo più passerà tra una schermata e l’altra dei 4 mondi da cui è composta l’avventura (Tempio Goolu – Piramide Egizia – Castello Schwarzendumpf – Base Missilistica): saltando, muovendosi lateralmente, scalando e scendendo scale, sparando, piazzando bombe o attivando interruttori. Le sue capacità sono a mala pena sufficienti a superare la pioggia di m..elma che gli cadrà addosso. I nemici sono tanti ed agguerriti, ma ben più pericolose saranno le continue trappole pronte a spuntare da qualsiasi anfratto senza alcun preavviso o modo di essere intuite. Morirete, morirete ancora e ad un certo punto capirete che se continuerete a passare in quel punto…morirete ancora. Solo a forza di sbatterci la testa il sistema di memoria dalla scarsissima ram che avete nel cervello vi porterà a ricordarvi che No, di lì proprio non dovete passare. Sei vite ad inizio partita e nulla più, fatevele bastare!
GRAFICA E SONORO
Qui dipende dalla versione che giocherete ma su Atari ST faceva faville. La grafica super-deformed era voluta, così da conferire comicità alle mille morti in cui Rick si sarebbe imbattuto, ma il tutto è così colorato e dettagliato da risultare comunque un piacere per gli occhi, che si vinca o che si muoia. La colonna sonora poi non è seconda a nulla, come pure gli effetti delle trappole, degli spari e di tutto ciò che si muove a schermo. Un gioco ricco di qualità tecnica e per nulla invecchiato, stando in un’ottica di platform adventure in 2D.
LONGEVITÀ
Si porta a casa il risultato in meno di un’ora…dopo essere morti qualche migliaio di volte ed aver imparato a memoria la posizione di ogni mostro, trappola o modo per morire presente in gioco.
Oggi i recensori distaminchiamoderni lo accosterebbero ad un noto titolo From Software per sottolinearne la difficoltà, ma Simon Phipps (capo programmatore del progetto) in una recente intervista si limitò a dire “all’epoca tutti i giochi erano difficili, ci sembrava sciocco far diversamente”. Non è tutto soul-like gente, è che siete diventati mosci!
REPERIBILITÀ/COME CACCHIO CI GIOCO
Lo volete giocare come me su Atari ST? Ok, preparatevi a sborsare tra le 10 e le 50 cucuzze, a seconda della condizione. Il bello però è che Rick uscì davvero su qualsiasi Home Pc ed in seguito anche su piattaforme per cui non era stato minimamente previsto, vedasi Gameboy Advance o Msx, quindi avete solo l’imbarazzo della scelta.
CONCLUDENDO
A detta di David “giochi noiosissimi che piacciono tanto al pubblico moderno” Cage, Rick Dangerous è il suo gioco preferito, e questo lo rende di colpo una persona infinitamente più interessante della roba che produce. Smettendo per un attimo di schifare il lavoro di gente che guadagna 1000 volte me, la verità è che l’unica ragione per cui non giocare a questo specifico classico è legato alla sua difficoltà. Se vi spaventa l’idea di dover studiare i pattern di ogni singola cosa si muova a schermo allora ok, non è un gioco per voi.
Per tutti gli altri: Qui si è fatta la storia…e si muore!
Una risposta a "RICK DANGEROUS (Atari ST) + Comic Book"