Ciao a tutti! Sono ancora io, la vostra Morgana Shiranui, ancora una volta qui per parlarvi di cartucce del Game Boy (strano vero? n.d. Magnum).
Da molto tempo sono su facebook, sotto falsa identità (la vera è ovviamente Morgana). Capita spesso che utenti dei vari gruppi facciano domande sulle ormai note “Multicart“. A volte le rivolgono direttamente a me, così posso infondere un po’ di conoscenza nelle loro menti, mentre in altre occasioni trovo commenti, sparsi nei vari post, in stile: “Ah sì, sono di Aliexpress, sono nate lì“. Eh no cari aficionados! Le multicart esistono da molti anni, a partire esattamente dall’epoca (sfortunata n.d. Magnum) dell’originale Game Boy.
In un periodo storico dove non esistevano rom su internet (anzi, non esisteva internet), nè app per cellulari dove poter emulare i giochi (neanche i cellulari, se non per un ristretto pubblico) e dove anche le Everdrive erano un progetto fantascientifico, i cinesi si attrezzarono sfornando meraviglie che ogni bambino dell’epoca bramava. Si lo so, ogni volta sembra mi riferisca a loro in modo negativo, ma questo è lontano dalla realtà; posso senza problemi affermare che scorre una grande genialità in tutti coloro che hanno contribuito allo sviluppo di questo tipo di industria.
Quindi, mi chiederete, dove si trovavano queste “multicart” o, più precisamente, queste copie bootleg/pirata? Non era così difficile scovarle, basta pensare alle cartucce fake che uscivano; spesso venivano vendute direttamente nei negozi di giocattoli, all’insaputa degli stessi negozianti.
Si narra che le “multicart” venissero vendute non solo nei negozi, ma talvolta anche in edicola. In effetti ne ho alcune in mio possesso e, spinta dalla curiosità, ho chiesto varie volte a chi me le ha vendute da dove provenissero. Il venditore, generalmente, ha risposto: “Edicola o negozio di giocattoli“.
A questo punto vi chiederete: perchè scrivere un articolo su questo argomento (appunto, perché… n.d. Magnum)?
Il motivo è semplice: far capire, una buona volta, che Aliexpress non ha commercializzato certo una novità, ma che, appunto, le “multicart” esistono fin dagli anni ’90. La differenza abissale però è che quelle vecchie dell’epoca funzionano ancora, quelle nuove invece partono solo se hai fortuna.
Aveva senso comprare queste raccolte pirata? Dipende, magari si, magari no (io sono per il no, compresa la console n.d. Magnum). C’erano le cartucce “Konbini” e le cartucce “Pacco“.
Le prime erano magiche, dato che trovavi una vasta varietà di giochi decisamente di lusso: Castlevania, Kunio Kun, Contra, Double Dragon e via dicendo. Non mancava ovviamente Tetris, oppure il leggendario Wario Land: Super Mario Land 3, un titolo che tutti noi volevamo. Assieme a loro, di solito, arrivava anche qualche Mahjong. Ci sono persino alcune rarità non da poco in queste cartucce, come ad esempio Darkman, Felix the Cat e Star Hawk, titoli tutt’altro che facili da reperire originali.
Altra cosa che caratterizza le “Konbini” è il bottoncino sulla cartuccia: invece di spegnere il Game Boy, basta premerlo e per magia la console si resetta, permettendoci di giocare ad altro!
Le seconde invece erano pessime; vista la mancanza d’idee, inserivano cinque giochi in una cartuccia rinominata “Super 220 in 1“. Questo specchio per le allodole, in realtà, funzionava; chi non sognava di avere 220 titoli in una piccola cartuccia? Tutti!
Peccato però che i giochi fossero cinque in croce, spesso ripetuti all’esasperazione con nomi al limite del cringe.
Un “Pokémon Giallo” diventava “Pkmon Yllow” (giuro), oppure avevano nomi nipponici strampalati che non sapevamo neanche pronunciare.
Ovviamente questo non era l’unico problema. Come ben saprete, molti titoli per Game Boy contengono una batteria per salvare punteggi e progressi; ne possiamo trovare una anche nelle varie “Pacco” (mai nome fu più azzeccato n.d. Magnum). Queste multicart, però, sono sigillate talmente bene da essere spesso impossibili da aprire, rendendo di fatto inutile il tentativo di cambiare batteria, una volta che quella interna ha esaurito il proprio ciclo vitale. Per fortuna molti titoli usano anche password, ma di sicuro non sono una soluzione comoda.
A questo punto vi sento già chiedere:”Morgana, esistono multicart per le altre console della famiglia Game Boy?” (si ecco, ci manca solo si prosegua a discutere di questa roba! n.d. Magnum). Ebbene si, caro pubblico e caro Magnum, esistono eccome: sul Color ne possiamo trovare moltissime anche se, c’è da dire, la maggior parte sono uscite per l’originale Game Boy.
Altra cosa interessante sono le forme e gli artwork; possiamo trovarne di tutti i tipi, da quelli scarni a perle come il “Dinosauro sulla moto“, un’illustrazione tra il mistico e l’epico (sembra partorita dopo aver ingerito LSD).
Le forme delle cartucce, a volte, sono lunghe con il tipico bottone da reset oppure senza esso; qui sotto vi metto alcuni esemplari provenienti proprio dalla mia collezione personale.
Arriviamo alla domanda fondamentale: queste cartucce vanno acquistate o no? La risposta è chiaramente “ni“!
Mi spiego meglio: se sapete cosa comprare allora cercatele senza problemi; se avete bisogno di esempi potete usare le foto che vi ho postato qui sopra, in modo da non sbagliarvi. Se invece non vi sembra che facciano al caso vostro, beh, le alternative non mancano.
Per oggi è tutto! Vi aspetto al prossimo super articolo tutto particolare, un bacio dalla vostra Strega-vampiro Morgana! Ciao!
MORGANA SHIRANUI