
Benvenuti al Dojo, miei giovani Pandavan!
Qui parla Segata Kénshiro in vece di portavoce di tutta la Retro-Crew. Siamo arrivati alla fine dell’anno e noi Bit-Elloni s’è deciso di scrivere un altro pezzo corale, come non ne facevamo da tipo dodici mesi. A pensarci bene, l’articolo pluribitellonico sta diventando un appuntamento annuale fisso e imprescindibile, come la visione di “Una Poltrona per Due” il 24 dicembre su Italia 1. Una roba che fa quasi paura.
Dopo una riunione interna abbiamo convenuto che, se non lo scrivessimo, i Bejelit di tutto il globo terracqueo potrebbero mettersi a piangere all’unisono, generando un’unica, grande eclissi ammazzagente che Grifis spostati proprio, la tua al confronto è violenta quanto una partita di calcetto fra ragazzini delle elementari al campetto della parrocchia.
Quindi, per evitare anche solo remotamente che questo possa accadere, eccoci qui a scrivere partendo da un tema comune venuto fuori grazie ad una delle mie profonde meditazioni a base di respirazione diaframmatica e Negroni fatta sotto le cascate del Monte Fasce di Okinawa.
Normalmente a fine anno si fanno i buoni propositi per quello successivo. Noi, da bravi retrogamer che guardano al passato del videogioco e di sbieco al futuro del media, abbiamo deciso di analizzare quello a cui abbiamo giocato in questo 2022 e soprattutto a cosa vuol dire giocare con i giochini vecchi dopo tutto questo tempo.
Ed eccoci qui a fare ognuno di noi un piccolo trafiletto, breve nel contenuto ma intenso nella forma. Ora basta con le introduzioni e passiamo direttamente alla ciccia, che sennò il 31 siamo ancora qui.
Via alle danze!
BIONIC CUMMENDA
On the road sul Gran Prix “Via della Spiga-Hotel Cristallo di Cortina” registriamo sul nostro mangianastri a bordo dell’Alfetta Turbo (o era meglio il BMW Iniezione?) l’almanacco di quest’anno sulla via del Game Over, mentre cerchiamo di attraversare con un Sonic Boom il record della speedrun personale di 2 ore 54 primi e 27 secondi. Alboreto is nothing.
Anno di festeggiamenti a +22 dall’apocalisse Y2K: arrivano le nozze d’oro tra il retrogaming e mamma Atari. Fuochi d’artificio pixxellati e sciampagneria di categoria per tutti, con il nostro Starfox Mulder che si cala un bel cart…uccione psichedelico in compagnia del Megapresidente Nolan Bushnell nel privé di Lucca Comics.
Per Volpetti e per noi c’è stato un altro appuntamento esistenziale con il boss del quarantesimo livello della vita vera. E abbiamo affrontato la midlife crisis a mano armata di joypad dandoci di gomito prima con il nostro coetaneo Dig-Dug e poi rispolverando alcuni dei titoli di menaduro seminali e senili (per restare in tema mature) come Ye Ar Kung-Fu e Bad Dudes vs. Dragon Ninja.
Fuori dal nostro tunnel spazio-temporale c’è sempre tanta cinematografia poco ludica, che finisce poi su quelle piattaforme a pagamento dove ti rifaranno vedere le cut-scenes interpretate da attori così cagnacci da fare rimpiangere le loro controparti in CGI. I Last Of Us siamo noi, aggrediti da orde di zombie in tripla A che cercano di mangiarci il cervello alla ricerca della mitologia del retrogaming, per riproporla in una veste grafica spaccaretina che possa piacere al cicciogamer di turno con abbastanza schei per comprarsi l’NFT quadrettato a centomila petrodollari quando potrebbe comprarsi un Terranigma boxato con cento rupie.
Insomma per dirla alla Jimbo Cameron l’evoluzione della ludopatia contemporanea è uno svarione con le smarmellate 3D da zero-gameplay di Avatar 2 mentre il seguito ideale del future-past retro è come farsi una vasca nello scintillante metallo liquido di Terminator 2. O meglio ancora un Natale cinepanettonico a Raccoon City,
Hasta la Vista animali, buona apocalisse da libidine a tutti con il triplete sole-joystick-pole position.
Taaac!
MAGNUM CD-I
Salve a tutti, miei cari ed affezionati lettori. Sono sempre io, il vostro Magnum CD-i.
Approfitto dello spazio gentilmente concesso dal collega Segata per raccontarvi com’è andato il 2022 in terra hawaiiana. Nonostante i tanti impegni e le innumerevoli collaborazioni, ho potuto iniziare ad allestire nuovi spazi dedicati a me stesso, soprattutto nel mio rifugio montano in quel di Toscana (location top secret ovviamente).
Questo mi ha permesso di poter approfondire diversi titoli per PC di fine anni novanta che mi ero sempre ripromesso di esplorare e completare, tra cui Urban Runner, Deathtrap Dungeon, Sub Culture, Redline Racer e The Devil Inside. A questo si aggiungono alcune piccole perle per Sega Saturn, di cui vi parlerò meglio a breve e, soprattutto, un grande approfondimento della libreria del Sega Mega CD e della sua variante americana, che sto scoprendo ed apprezzando sempre di più.
Non preoccupatevi, presto ve ne racconterò, vi chiedo solo un po’ di pazienza. Arriverà presto anche il mio canale Youtube, per cui tenetevi pronti, ci aspetta un 2023 pieno di sorprese!
STARFOX MULDER
A me il Capodanno fa cagare!
Ma proprio da sempre eh, non fa parte di una di quelle tradizioni che inizi ad odiare con gli anni come la Tombola o la lavatrice nel weekend. Ho sempre odiato il cenone, le feste in cui tutti fingono di divertirsi, i buoni propositi che disattendiamo il giorno dopo e tutto il resto. Però i bilanci…
Non che li si debba per forza fare a fine anno ma quando a darti lo spunto (oltre a Segata che ci ha riuniti tutti per sto progetto) è la Nintendo Switch, ti basta cliccare il report annuale e lasciare che l’algoritmo lavori da solo.
Morale della favola: sapete quali sono i titoli più giocati (su Switch) nel 2022 da me medesimo?
Ditelo con me: Vaffanculo tripla A Nintendo, vaffanculo!
Eh niente, anche per questo 2022 si resta indietro di vent’anni pure sulle console moderne e magari va bene così. Perché la qualità che c’era dietro un Blade of Darkness o un Shadowman se la sogna l’ennesimo Kirby. Ma finisce forse qui il mio bilancio?
Decisamente no.
Quel che mi ha lasciato più basito nello scorso anno è l’esser passato, in maniera naturale e senza minimamente pensarci, a preferire supporti più contemporanei ai classici. Io appassionato di real hardware. Io col mio Sony Trinitron a tubo catodico, le mie ciabatte giapponesi per usare un unico step-down, le centinaia di CD e cartucce originali…son passato per lo più alle mini console.
Oh, anche i mini cabinati!
Si tratti del Sega Astro City Mini o del Egret 2 Mini della Taito, sto continuamente a giocare nei momenti in cui la mia professione di agente del FBI me lo permette, ma molto di rado lo faccio nella zona retrò, più easy attaccare tutto allo schermo in salotto e spaparanzarsi sul divano. È un bene? È un male?
Concludendo: il 2022 per me è stato l’anno in cui ho continuato a guardare indietro ma con la consapevolezza di uno che preferisce il divano alla foto sul social in cui si bulla di quanto è true.
Saluti e vaffanculo ai puristi del CRT (ma questo anche gli anni scorsi)!
WINONA RAIDEN
Questa è la segreteria telefonica di Winona Raiden. Lasciare un messaggio dopo il segnale acustico, grazie!
SEGATA KENSHIRO
Il 2022 è stato un anno davvero particolare per il mio modo di vivere e concepire il retrogaming.
Dopo il regalo di Natale 2021 della Santa Donna Claudia (d’ora in poi S.D.C), ho giocato, respirato e scritto del Pc Engine senza se e senza ma, dedicando anima, cuore e bestemmioni polifonici ai giochi usciti per la console Nec, tipo sua maestà Sapphire o il gioco del tiro di merda.
Questa scimmia, al limite dell’autismo ad alto funzionamento, è stata messa a dormire, ma non completamente uccisa, solo dall’arrivo al Dojo di un cabinato regalatomi sempre dalla S.D.C. per festeggiare l’importante passaggio al quarantesimo livello della mia vita.
Lì, ho riscoperto un numero impressionante di giochi della mia infanzia ed un altro, ancora più elevato, di cui ignoravo completamente l’esistenza e che mi hanno preso talmente tanto bene che proprio non ho potuto fare a meno di finirli, anche con l’onta di usare continue all’infinito.
Con buona pace dei Redneck del 1cc.
L’ultimissima parte dell’anno, tipo dal 25 dicembre a ora, è stata una full immersion sul nuovo arrivato di casa Kénshiro: un Panasonic 3DO, console che volevo dal 1993 e che sto scoprendo anche grazie alla fantastica Discovery scritta dalla nostra Volpe e dal Dr. Gianni.
Leggendo a voce alta le righe qui sopra sembra che non abbia fatto altro che giocare 4 ore a sera, da Gennaio a Dicembre.
Ed invece nemmeno per il belino.
Ogni volta che mi sono messo a giocare a qualcosa l’ho fatto con la stessa carica adolescenziale di chi non ha una casa libera dove poter consumare lunghe prestazioni acrobatiche degne di Rocco con la propria metà, e deve accontentarsi di un fugace rapporto nel quale devi dare il massimo in un tempo ridicolo, nemmeno fossi un centometrista.
Seriamente, non penso di aver giocato più di 100 ore in tutto l’anno e questo dato spannometrico mi ha fatto pensare ad una roba su cui non avevo mai riflettuto prima d’ora.
Vuoi vedere che per me il retrogaming non è una velleità da nostalgico de ‘sto par de palle ma l’unico modo concreto di giocare qualcosa in un modo che sia un minimo soddisfacente?
A conferma di questo è arrivata ieri una mail da Steam con il mio 2022 in pillole. Ho giocato solo a Return to Monkey Island (su cui ho scritto due righe qui) e a TMNT Shredder’s Revenge.
Benché siano titoli di quest’anno, da un lato abbiamo un’avventura grafica con uno stile volutamente old school (soprattutto nel modo di affrontarla) e dall’altro un picchiaduro a scorrimento, strutturato per livelli, dove puoi letteralmente giocare 5 minuti e staccare senza avere quel terribile senso di non aver fatto niente, che è la mia maledizione dai tempi di Xbox 360 ad oggi.
Quest’anno ha portato in me la consapevolezza che, probabilmente, io FF7 Remake per PS4 comprato 2 anni fa non lo finirò mai perché, fra famiglia, Arcadia Comics And Games, Dojo Bitellonico e mille altre mestizie, il tempo per giocare non è più quello di una volta.
Anzi no, il tempo è lo stesso. È cambiato solo il mio modo di utilizzarlo e, in fondo, va benissimo così.
CRUSTY CAGE
Auguri agropunk dal vostro Crusty Cage.
Nonostante il surplus calorico e l’eccesso di lipidi e zuccheri nel sangue, raccolgo le forze per questo breve trafiletto di fine anno. Mi cavo subito il sasso dalla scarpa: ho giocato poco, molto poco. Sono colpevole e ne sono consapevole però me ne sbatto (dire “me ne frego” suona un po’ male…) come me ne sono sempre sbattuto.
“Scrivi di retrogaming e non hai giocato molto quest’anno? Non hai collezionato nulla? Giochi con le console mini?”. Si, si e si. Retro-onanisti, se avete problemi fateveli passare che l’importante è sempre e solo divertirsi.
Tornando a noi, le cause principali sono state fondamentalmente due: poco tempo libero e poco tempo libero dedicato ad altro. Su questa seconda categoria di scuse che fanno stridere in midi gli specchi pixellati 8 bit, voglio però parlare di gaming, in particolare di un gioco veramente retro che console con joystick assurdi scansatevi, ovvero gli scacchi.
Da “so muovere i pezzi” ho deciso di imparare a giocare un minimo. Ringrazio YouTube per tutto, per me patrimonio dell’umanità. Tornando agli scacchi devo dire che è un gioco molto appassionante e avvincente e tiene ben allenato il cervello nel calcolo combinatorio, anche se le bestemmie fioccano peggio che a giocare a Ghost and Goblins.
Non a caso, mi pare il campione Garry Kasparov, lo definì “lo sport più violento che esista”. Ah intendiamoci, sono un dilettante, ho studiato i principi e visto video, ma non passo le ore a studiarmi le aperture o a imparare i trucchetti e gioco quasi sempre rapid. Questo gioco assorbe molto ed è importante capire dove si vuole arrivare per non perdere ore e ore senza un fine ben preciso.
Concludo dicendo che in cheaters online devono abbracciare la tazza del cesso e cantare “non son degno di te”. Fine….
Poi vabbè, ho giocato un po’ al primo GTA su PS1 ovviamente in modalità BSTARD per fare solo casino e sfogare misantropia e a Super Puzzle Fighters 2 Turbo rigorosamente in doppio… Gadouken!
MORGANA SHIRANUI
Ciao dalla vostra Morgana Shiranui, un altro anno giunge al termine. Avete esplorato con me gli angoli più torbidi del Game Boy e avete (spero) scoperto tante cose oscure legate ad esso.
Abbiamo esplorato il mondo di Mystic Quest e vi ho aperto le porte ai giochi più impensabili. Che dire! Sono commossa nonostante io sia una strega vampira senza cuore.
Vi aspetto con nuovi articoli riguardanti il Game Boy, per infondervi il sapere Bitellonico!
A presto vostra Morgana Shiranui.
Per citare i saggi dei sette colli, anche quest’anno ce lo semo levati dalle palle. Il 2023 è già alle porte, pieno di novità che ci e vi aspettano qui su queste pagine e chissà, forse anche su altri media dell’Internetto.
Come da tradizione della Sacra Scuola Kalinske, prendete a piene mani queste perle di saggezza, fatene tesoro ed andate menare dei belini da un’altra parte che qui c’abbiamo da organizzare un cenone a base di Sushi e Amarone.
Ci vediamo nel 2023!