Saluti agropunk dal vostro Crusty Cage. Marzo, pazzerello e mese pieno di speranze. Un delta di temperatura notte-mezzodì che fa impallidire il CERN, tanto che se ti misuri l’altezza di sera sei almeno 5 cm in meno rispetto a quando il sole ti scotta la testa. Si incomincia a vedere una fine alla routine “esci con buio, rientri con il buio”, al super compaiono le prime uova di cioccolato e il povero homus allergicus zioporcus inizia a rispolverare il rosario e l’antistaminico dal comodino. Questo mese mi riporta alla memoria anche uno degli aneddoti del Crusty. Era l’8 Marzo di qualche anno di inizio millennio. Due compagni di classe fecero puffi, buco, sega, insomma dai avete capito. I due poco furbi però, furono visti allontanarsi da scuola dalla prof della prima ora che in classe confermò l’assenza e disse pubblicamente che avrebbe chiamato le famiglie. Noi buoni compagni di banco, mandammo, senza farci scoprire, un sms ai due sventurati avvisandoli del pericolo. Dopo 10 minuti qualcuno bussò alla porta ed entrarono i due fuggitivi tornati all’ovile, sudati marci, con un fiatone che neanche dopo la maratona e due mazzi arrangiati di mimosa, probabilmente sradicati a membro di segugio da qualche giardino vicino la scuola. “Prof… anf anf… eravamo… anf anf… andati a prenderle la mimosa… anf… buona festa della donna!”. La prof chiaramente aveva capito che ai due fotteva una sega di regalarle la mimosa, ma il genio, soprattutto se istintivo, va sempre premiato e non procedette con le sopra citate minacce. Accettò i fiori e li invitò a sedersi per la lezione.
Archiviati i saluti, veniamo al gaming. Sulle orme del maestro Segata e del suo Puzzle Bobble di fresca pubblicazione, ho deciso anche io di andare su uno di quei titoli che tutti dicono “ahhhh si bello, lo conosco” oppure come va di moda adesso “#adooooro”. Tenetevi forte perché questo mese esploreremo un gioco che è diventato un mito nel genere e che ha regalato probabilmente alla console di casa Sony il suo personaggio. Sonic e Mario scansatevi, Crash Bandicoot è pronto a farvi volare fuori dallo schermo a suon di trottolate! Visto che si parlerà di Australia, mooooseca a tema!
IL GIOCO
Il gioco fu sviluppato da Naughty Dog (quelli di “The Last of Us”) nel 1996 e pubblicato da Sony per console PS1. La software house, in giro già dagli anni ‘80, prima di approdare in casa Sony sviluppò titoli per Apple II, 3DO e e Mega Drive.
Crash Bandicoot è un titolo di genere platform che, insieme a Super Mario 64 per Nintendo 64 uscito lo stesso anno, aprì la strada al 3D a questa tipologia di giochi che avevano sempre trovato fortuna e prosperità nel 2D, nelle schermate a scorrimento ecc. La tecnologia precedente ovviamente non permetteva grandi trovate di ingegno, ma i tempi ormai erano maturi per la svolta. Rispetto al Marione 64, Crash offre però una mobilità e una esplorazione dello spazio più limitata, ma comunque piacevole, divertente ed innovativa soprattutto per le potenzialità hardware del tempo. Il gioco fu chiamato nelle fasi di sviluppo scherzosamente “The Sonic’s Ass Game”, probabilmente facendo riferimento alle schermate del gioco di casa SEGA in cui si vedeva il porcospino più veloce del mondo da dietro, proprio perché la transizione verso il 3D costringeva il giocatore spesso ad una visuale rivolta al fondoschiena del protagonista,
Inutile dire che il gioco fu un successo e Crash diventò una vera icona di casa Sony, tanto che il primo episodio fu un vero e proprio apri pista ad una serie lunga e più o meno fortunata, che vanta anche sequel di tutt’altra tipologia come il titolo di corse “Crash Team Racing”.
Ma prima di procedere, Crash… che animale è? Ho sempre saputo venisse dall’Australia e per tanto tempo ho pensato fosse un Dingo e incredibilmente non avevo colto la soluzione sotto i miei occhi. Crash è un Bandicoot (ma va???), più nel dettaglio un Bandicoot Fasciato Orientale, un piccolo marsupiale che vive in un precisa zona dell’Australia. A livello di estinzione c’è chi se la passa meglio diciamo e, incredibilmente, non è velenoso, non spara laser dagli occhi, non ti succhia lo scheletro dalle orecchie, non tira cazzotti, non è strafatto di Eucalipto e non si impossessa di te rendendoti uno zombie. Ha un gestazione di 12 giorni, neanche fosse una stampante 3D!
LA TRAMA
Il malvagio Dottor Neo Cortex ambisce alla conquista del mondo insieme alla sua schiera di scagnozzi decisamente più fessi di lui. Il nostro cattivone costruisce un potente raggio chiamato Evolvo Ray, capace di accelerare l’evoluzione dei soggetti colpiti, creando così una sorta di esercito di animali mutanti. Tenta l’esperimento anche su un bandicoot, dando così alla luce un folle personaggio agilissimo ma totalmente incontrollabile che riesce a fuggire dal castello del Dottore. Nello scappare però la sua fidanzata Tawna (se esistesse dell’erotismo nel mondo Bandicoot lei sarebbe probabilmente il sogno erotico marsupiale) viene fatta prigioniera. Il nostro Crash, portato dalla corrente del mare verso una spiaggia, dovrà quindi affrontare mille insidie e livelli per tornare al castello del malvagio Cortex e liberare la sua compagna.
Durante la sua scalata verso il malvagio Cortex, Crash dovrà vedersela con una schiera di nemici australiani DOC:
- Papu Papu: aborigeno con il bastone che, emettendo versi in una lingua tutta sua, cercherà di ridurvi a una frittella. Saltategli sulla capa e prima o poi capitolerà a terrà
- Ripper Roo: un canguro matto schianto con tanto di camicia di forza che, con la lingua fuori, salterà a destra a manca. Il valium non basterà, servirà qualcosa di più forte: la BIG TNT.
- Koala Kong: un Koala pesantemente sotto GH e Halotestin, ma che ha allenato il solo upper body, vi tirerà sassi come fossero palline da tennis. Rispedire al mittente è la soluzione.
- Pinstripe Potoroo: avete presente Scarface o il Padrino? Ecco. Un Potoroo (altro animale australiano poco conosciuto devo dire) vestito di tutto punto stile american gangster anni ‘30, vi mitraglierà malissimo. Il divano sarà il vostro migliore amico e quando saltellerà da un posto all’altro daje de trottola!!!
- Dott. Nitrus Brio: braccio destro del cattivone Dott Cortex. E’ un umano, ha la testa a pera, i chiodi nelle tempie e avrebbe bisogno di un bel lavoretto dal dentista. Costui vi bombarderà con la sua pozioni fino a berne una per poi diventare un bestione tutto verde che, come il Koala, ha solo l’upper body iper sviluppato. Tocca che sti cattivoni rivedano la scheda in palestra.
GAMEPLAY
Come già anticipato nella parte iniziale dell’articolo, il titolo è un platform. Il gioco si sviluppa in più livelli divisi su più isole, ognuna delle quali offrirà di tanto in tanto uno scontro con uno dei boss sopra descritti. Crash dovrà arrivare alla fine di ogni livello senza morire malissimo per mano dei mutanti animaletti, vari aborigeni, fiamme abbrustolenti, precipizi ecc. Il nostro amico marsupiale potrà difendersi saltando sui nemici o facendo la trottola, che spazza via i nemici colpiti. Ci sono comunque relative eccezioni che suggeriscono un modo piuttosto che l’altro per sbarazzarci del nemico. Una volta concluso un livello questo può essere raggiunto in un qualsiasi momento e rigiocato quante volte si vuole.
Lungo il percorso è possibile trovare delle casse che, una volta rotte, conferiscono delle mele o delle vite. 100 mele = vita. Facile e intuitivo. Alcune casse sono rosse, con la scritta TNT e poco rassicuranti. Meglio lasciarle stare. Altre riportano un disegno di Aku Aku, potentissimo stregone, che vi aiuterà nel cammino proteggendovi con la sua maschera. Di default Crash se viene colpito da un nemico perde una vita, quindi possedere la maschera permette di essere colpiti senza morire ma questo fa perdere la maschera. Insomma, la maschera assorbe i colpi. Raccogliere due maschere rende la maschera rossa e ciò permette di essere colpiti due volte senza crepare, mentre la terza maschera rende Crash per un certo lasso di tempo immortale. Musica tribale accompagna questo momento di onnipotenza. Quando si raccoglie la maschera si sente una sorta di “Budubudà”, mentre quando si viene colpiti e si perde la maschera o parte di essa, parte una non chiara frase, potrebbe essere lingua aborigena, un linguaggio inventato o il dialetto di Bari vecchia. Poco importa. Ovviamente la maschera non fa miracoli e se cadete in un burrone nessuno spirito di Bitonto potrà evitare la perdita di una vita. Lungo il cammino si possono trovare checkpoint e livelli bonus.
Durante l’esplorazione di alcuni livelli si può notare la presenza di sagome colorate che disegnano un percorso. Queste saranno occupate da gemme solide solo una volta raccolta la gemma del relativo colore e permetteranno il raggiungimento di parti di livello non visitabili diversamente. Questo quindi comporta che un livello va sicuramente rigiocato più volte per completarlo al 100%, ma di questo ce ne occuperemo dopo nella sezione “Longevità”. Non tutti i livelli danno gemme colorate. Gli altri consegnano diamanti che non hanno alcun utilizzo pratico se non il completamento del gioco al 100% e il fare venire l’ulcera duodenale.
I livelli hanno ambientazioni diverse: spiagge, templi, ponti, castelli, laboratori ecc e chiaramente più si prosegue più la difficoltà aumenta. Dobbiamo assolutamente ricordare i livelli in cui si cavalca il cinghialone selvatico oppure si scappa da un masso enorme che vuole solo una cosa: schiacciarci male. Tutto molto agropunk.

GRAFICA SONORO E SVILUPPO
La grafica di Crash Bandicoot è molto colorata e ricca di dettagli che rimandano ad un cartone animato. Le stesse movenze ed espressioni di Crash, il suo sbattere gli occhi, le animazioni di quando finisce abbrustolito ecc sono probabilmente studiate per ricordare un’opera di animazione. Le musiche e i suoni, in secondo piano rispetto alla grafica ma perfettamente coerenti con il mood del gioco, fanno da ottimo contorno, rafforzando l’esperienza gioco/cartone e rendendo Crash un personaggio simpaticissimo a cui tutti noi siamo legati e che ricordiamo con affetto.
E’ doveroso ricordare che Crash fu sviluppato a metà anni ‘90, con tutte le limitazioni tecniche e pratiche del tempo. Sviluppare un gioco così fluido, in 3D, così ricco di animazioni e dettagli, non fu una passeggiata. A parte tutta la strategia di compressione dati, renderizzazione grafica e uso dell’hardware, i livelli di Crash Bandicoot sono molto densi di informazioni. Si consideri che la memoria RAM della PS1 è di 2MB e molti giochi comprimono tutto il livello o sezione di gioco in questo spazio. Al momento giusto, esempio a fine livello, viene caricata in memoria la nuova porzione di gioco e ci si può quindi scaccolare serenamente sulla schermata “loading” che dura qualche secondo, ovvero il tempo fisiologico della testina per leggere i dati dal CD e copiarli in RAM. Ovviamente non tutti i giochi lavorano “a livello”, ma è sicuramente la modalità più comoda. La catena è quindi CD → RAM → CPU, infatti se si prova a togliere il CD “a caldo” (non fatelo cmq XD) il gioco va avanti finché non necessita di un nuovo caricamento. Un CD offre più di 600 MB di archiviazione, pertanto lo spazio a monte è tantissimo e spesso ne veniva utilizzata una sola minima parte, lasciando il resto del disco vuoto. Tutto sto casino per dire cosa? Che Crash Bandicoot ha livelli molto più pesanti di 2 MB, ma per evitare ”loading” fastidiosi per importazione di dati “monolitici” su RAM a metà livello che spezzerebbero la fluidità di gioco, implementa un sistema di caricamento dinamico della memoria da disco a blocchi più piccoli e in funzione allo spostamento all’intero del livello. Insomma, oltre che un capolavoro di gioco è anche una gran prova di sviluppo. Ad oggi la potenzia di calcolo e la memoria ce le tirano sulla schiena, ma quella volta era tutto diverso e chi programma(va) per C64 poi lo sa ancora meglio. Vi lascio qui sotto un video dove il lead developer di Crash Bandicoot racconta un po’ di queste chicche.
LONGEVITA’
Di tutta la serie principale, il primo capitolo è sicuramente il più difficile, ma finirlo non sarà un grosso problema e non vi richiederà molto tempo. Venivamo ora però al puro masochismo. Crash Bandicoot offre un finale alternativo che si ottiene completando il gioco al 100% , ovvero ottenendo tutti i diamanti. Una volta ottenuti, dal livello precedente la sfida finale, sarà possibile evitare il combattimento contro Cortex e liberare direttamente la bella Tawna per poi visionare il finale alternativo, nel quale viene spiegata la fine che fa ogni boss del gioco. Ad esempio il Dott. Nitrus Brio asseconda la sua passione segreta e diventa un bartender. Ma come si fa ad ottenere tutti i diamanti? Bene… ogni livello permette di ottenere una gemma (colorata o diamante) e per farlo occorre finire il livello distruggendo tutte le casse senza morire mai. Credetemi, la vostra pressione sanguigna non merita questo. Dovete volere bene al vostro fisico e alla vostra mente.
COME CACCHIO CI GIOCO
Si trovano versioni a più o meno a buon mercato, altre più rare a prezzi più alti. Sicuramente non è uno dei giochi più costosi, soprattutto in modalità loose. Manca nella PS1 Classic e considerato che Crash : Plastation = Sonic : MegaDrive è come se nel MegaDrive Mini non avessero messo Sonic o nel Nintendo Mini Super Mario Bros. Bho… vabbè…
CONCLUSIONI
C’è poco da aggiungere. Uno dei giochi migliori per PS1 e uno dei personaggi più folli e simpatici di sempre