L’entrata in scena di una nuova Bitellona con un titolo #imprescindibile! (di Morgana Shiranui)
Ciao a tutti, vorrei presentarmi a voi come nuovo membro dei Bit-Elloni. Sono Morgana Shiranui una strega-vampiro di 3100 anni con la passione per… Il Game Boy e i giochi ad esso legati, ma non solo!
In tutto ciò amo gli rpg action e i picchiaduro, ma… Action!
Nel 1991, in Giappone prima che Zelda approdasse sul mattone grigio, nacque Mystic Quest (un gioco che ha 100 nomi). Le similitudini legate a Zelda sono molte, per lo meno se vediamo la prospettiva gioco sul lato GB. Consci del potenziale del gioco i nostri amati tedeschi hanno ben pensato di fare una versione nella loro lingua madre, con tanto di spot pubblicitario dell’epoca, mentre i collezionisti di vecchia data che possedevano una copia gridavano al capolavoro (che onestamente lo è).
Parliamo di un action role playing, spin off di Final Fantasy su GB, che già intraprendendo la strada FF aveva perso molti punti, insomma meno action molto JRPG, cosa triste almeno per me.
Nel 2003 hanno riesumato il gioco su Game Boy Advance chiamandolo “Sword Of Mana”, ma già (per me…quindi è così) aveva perso la sua magia ad 8-Bit, ed infatti non mi ha dato l’emozione che speravo, ma solo una gran noia.
Ma parliamo del gioco in se: non essendo un Final Fantasy ma uno spin off della serie Mana, narra le avventure di Randi e di sua sorella Primm, impegnati a salvare l’albero del Mana dato che Dark Lord vuole distruggerlo, però quando inizia la storia puoi chiamarti “Ciro”, “Concetta” oppure “Saverio” o “Graziella”, io opto per chiamare i personaggi con i nomi originali sennò mi viene una psicosi.
Ma attenzione!
Non c’entra nulla con gli altri capitoli, questa è un esclusiva Game Boy, il suo sequel è su Snes e parliamo di “Secret Of Mana” (no, questo non è parte della saga nonostante il nome)!
Il gioco è molto action-zeldoso con tanto di dungeon, e di puzzle da risolvere, in più i boss da affrontare sono mitologici. Troviamo l’Idra e il Ciclope ad esempio (quindi se amate le antiche leggende fa per voi), in più avrete a vostra disposizione il mitico Chocobos!
Meglio di uno di quei monopattini elettronici, velocissimo che vi porta a destinazione al prossimo dungeon!
Le armi poi sono tantissime e varie, hanno vari stadi: argento, bronzo e oro -ovviamente dovete sentirvi un po’ Versace e comprare quelli in oro- tra spade, asce, mazzafrusto, catene e chi più ne ha più ne metta il vostro personaggio aumenta di potere e di forza.
L’aggiunta del Chocobos poi è stata “scopiazzata” negli Oracoli di Zelda, dove potevi usare un orso alato (Moosh), un canguro (Ricky) e un draghetto/dinosauro (Dimitri).

Il punto qui è: Mystic Quest è un gioco da consigliare? Assolutamente sì. È strambo? No. È uno dei titoli che ho cercato per anni e davvero ne vale la pena. Se vi piacciono le avventure e volete essere “Gennarino con la spada” potete esserlo e vi divertirete da morire. Nonostante le similitudini con il biondo elfo/umanoide.

Altra cosa non da meno, per cui voglio elogiare questo capolavoro: le musiche!
Mystic ha delle musiche stupende che nonostante il loro motivetto “bittoso”, se usiamo la qualità che avevamo da bambini – cioè la fantasia – possiamo captare o per lo meno immaginare gli strumenti usati per la ost.
I suoni che richiamano le stupende leggende ci faranno volare in alto.

Dimenticavo: il vostro personaggio, può anche usare la magia!
Fuoco, ghiaccio ed elettricità, cose essenziali per risolvere puzzle game o sconfiggere i nemici, i vari power up che potete recuperare trovando questi “scrigni”, vi aiuteranno nelle compere ogni volta che andrete in una città diversa, dato che potreste trovare un rubino, una pozione recupera PS, o per l’appunto robe magiche per usare il potere del fuoco/ghiaccio/elettricità.
Una risposta a "Mystic Quest/Final Fantasy Adventure/Seiken Densetsu: Final Fantasy Gaiden, 1991, Square/Sunsoft."