Galaxian Express 2019 (di Bionic Cummenda)
Uno spettro si aggira per il retrogaming: lo Spectrum del Sinclairismo. A un mese dal game over del Doc Brown Ottacromatico è grande il nostalgismo per gli anni d’oro del pre-Unreal dove si tentava il decollo sul C5, ovviamente sempre in due. Sir Clive aveva sempre voglia di futuro, anche quando controllava l’anagrafica della sua lap dancer preferita, e noi che pensiamo al Domani con horrore non siamo certo in sincro col Barone Rupestre. Potevamo celebrare il suo computer battezzato con le due consonanti più bistrattate dell’alfabeto (in Riviera la Z è una criptonite per i logopedisti) con qualche titolone sparaduro vintage alla Galaxian, ma sarebbe stata come sparare con la Zapper a un giargiana che gioca a Fortnite, rigorosamente seduto sul trono fecale come nel proverbiale detto. Serve quindi un viaggio da Ritorno Al Futuro, un binario del passato prossimo che ci esalta tanto quanto la TAV del trapassato remoto. Tutti a bordo della versione 2019 del Galaxian Express, diretti verso un batocromatico remake: Redshift!
Trama
Dopo un millennio di astinenza il richiamo della perestrojka riecheggia nel basso ventre, ed è subito Guerra Fredda. Se alla fine del II Millennio il Blocco Socialista Tetris era in espansione come l’Universo, il Turbo Capitalismo Hyper Fighting del III’ Millennio era come il Multiverso: in esplosione.
Dopo una lunga situa di stallo la fazione nemica dell’Umanità, guidata dal faccione da evidenziatore del Principe Kalkux, riesce a sviluppare una nuova serie di velocissime navi da battaglia bidimensionali dalle ambigue forme, che riescono a mettere in crisi tutte le Starship Troopers della Terra manco fossero dei bombardieri a forma di cimice.
Sempre alla ricerca di un buon modo per lavorare meno e guadagnare troppo, i proletari del governo terrestre avevano delegato all’Intelligenza Artificiale la guida delle astronavi da combattimento, non considerando che in realtà il modello di ispirazione era un certo Ukyo, pilota che faceva sistematicamente ballare l’occhio sul tic dei telespettatori che continuavano a seguire il GP dei doppiati anche dopo che tutto il podio e il motorhome si erano già bevuti litri di sciampagneria.
Il controllo remoto della Demenza Artificiale prendeva anche meno campo di un walkie talkie della SIP, soprattutto quando i combattimenti si spostavano oltre le soglie dei vari universi rompendo l’entanglement quantistico, insomma un vero problema da Superquark, Quindi cheffare? Si ritorna al vecchio metodo del pilota in carne e ossa, con voi alla guida del nuovo razzo-missile made in ONU: il Redshift.
Gameplay 8
Redshift è la versione riveduta e scorretta di Galaxian III, seguito della leggendaria serie shoot ‘em up a scorrimento verticale nata nel 1979 con Namco e arrivata su ZX Spectrum nel 1990 con tre capitoli sviluppati dalla World XXI Soft di Ariel Ruiz. Ed è proprio lo stesso Ruiz con il suo team a esaltare le potenzialita di Galaxian in questo nuovo universo parallelo. Potrete controllare l’astronave con la solita tastiera o con altre periferiche furbe come il joystick Sinclair o il mouse Kempston. Lo scopo è quello di arrivare alla fine dello stage evitando la distruzione del Redshift, protetto da una serie di tre barriere difensive che si rigenerano con il tempo. Quindi rapidi col gioco di mano sul manico e non fatevi colpire mentre siete in versione cabriolet, taaac!
Il Santo Seiya ci insegna che non si vince la Guerra Galattica giocando in difesa, quindi preparatevi a fare il Kalkux ai vostri nemici con una serie di optional da combattimento che R-Type levati. Navette di supporto, raggi con traiettorie non euclidee e l’immancabile Megabomba saranno il vostro arsenale che farà volare l’areonautica avversaria più a bassa quota di Alitalia.
Grafica 7.5 e Sonoro 7
La versione originale di Galaxian III era stata sviluppata con una routine di sprite ninjata da Ruiz sul magazine Microhobby Especial Nº6, “Control de Sprites”. Questa volta Ariel lavora più di fantasia e sfrutta al meglio gli otto colori dello ZX aggiungendo anche un’opzione “Black Redshift” della vostra astronave, per evitare paciughi di pixel inutili e vestendo di stilosissimo noir gli sprite alleati. Musiche di Kulor basate sul Music Engine And Vortex Tracker II. Non fatevi fregare dal nickname ana del Maestro, i richiami al Williams più laser ci sono e ci esaltano.
Longevità 7.5
Tre livelli di difficoltà, cinque stages con relativi boss di fine livello e UNA sola vita. Spietato, e proprio per questo è da libidine.
Reperibilità\Come cacchio ci gioco?
Clicca sul paginone web della World XXI Soft Inc. e vamos a jugar!
Concludendo
Stanchi dei mille cloni di Galaxian? N.C.S.! Fate contenta la buonanima di Sir Clive e ricordatelo con il contemporaneo che non ci disgusta anzi, ci esalta! E ora commuovetevi con il coccodrillo King K. Rool di Starfox Mulder strucando sul gameoverlogio.
Citazione:
“I can’t go to bed with John Wayne, so I do the next best thing: I go to bed with my girlfriend, who once met the great man. That’s how much I love westerns.” (Gringo Clive per il Western)
